Sezioni primavera: dal MPI una gestione molto deficitaria. La CGIL e la FLC chiedono al Vice Ministro della P.I. una inversione di rotta
Nelle “sezioni primavera” aggregate alle scuole statali, la gestione del Ministero della Pubblica Istruzione non ha saputo garantire i diritti dei bambini e del personale - testo del documento inviato il 9 novembre 2007.
Subito dopo la definizione dei progetti ammessi al contributo statale ed autorizzati al funzionamento da parte dei rispettivi Comuni, si sono susseguite una serie di disposizioni, assunte dal Ministero della Pubblica Istruzione, che hanno prodotto crescenti situazioni di incertezza, soprattutto nelle scuole statali alle quali sono aggregate le “sezioni primavera”.
Sin dall’inizio la CGIL e la FLC sono intervenute offrendo alla cabina di regia nazionale il proprio contributo e la propria esperienza con l’intento di favorire il miglior successo all’iniziativa interministeriale, avendo riconosciuto ai contenuti dell’ accordo Stato-Regioni una risposta, seppur parziale, alla crescente domanda sociale di maggiori servizi socio educativi per i bambini da 0 a 3 anni.
Riteniamo però che il MPI non abbia saputo gestire con la dovuta chiarezza e consapevolezza “
il proprio” progetto innovativo.
Non possiamo non rilevare come alle
nostre ripetute richieste
circa la necessità di fornire ai gestori del nuovo servizio (scuole, statali, comunali e paritarie) indicazioni certe ed univoche, l’Amministrazione abbia risposto con soluzioni confuse e fuorvianti che hanno messo in seria discussione l’intero progetto innovativo.
Ed è proprio per ribadire le forti preoccupazioni sull’intera vicenda e per sottolineare le incertezze e le contraddizioni che si sono determinate nell’attuazione delle “sezioni primavera” che i Segretari della CGIL e della FLC hanno inviato un documento al Vice Ministro Bastico.
Infatti, se è vero che ogni innovazione nella sua fase di avvio può incontrare ostacoli ed inconvenienti, è pur vero che non si può avviare un progetto sperimentale senza aver fissato tutte le regole certe per la sua attuazione ed il suo funzionamento, a garanzia dei diritti sia dei bambini che del personale al quale sono affidati.
Le nostre valutazioni negative trovano ulteriori riscontri in quanto sta avvenendo nelle scuole statali interessate al progetto, dove i Dirigenti Scolastici hanno stipulato contratti di lavoro senza indicazioni certe da parte del MPI che sull’argomento ha fornito, invece, le più disparate opzioni. Il tutto senza tener conto di quanto previsto dalle norme in tema di contratti nella Pubblica Amministrazione, producendo di conseguenza palesi violazioni del diritto del lavoratori ad avere il giusto contratto.
Riteniamo che il MPI, con i propri comportamenti, abbia fortemente penalizzato la scuola statale, mortificandone l’impegno profuso per partecipare a questa innovazione - nonostante le gravi difficoltà incontrate già nei primi adempimenti di adesione al progetto - e restituendo una brutta immagine di sé a quelle famiglie che hanno deciso di iscrivervi i propri figli.
Auspichiamo che l’Amministrazione sappia rivedere il proprio operato restituendo così all’intera vicenda la sua credibilità.
Per quanto ci compete confermiamo il nostro impegno per lo sviluppo di serie politiche per l’infanzia e per la tutela dei diritti dei lavoratori.
Roma, 12 novembre 2007