Sintesi della riunione dell'11 ottobre 2000
Mercoledì 11 ottobre si è riunito il gruppo di lavoro sull’educazione degli adulti per discutere la bozza di direttiva EDA, predisposta dal ministero della pubblica istruzione.
Mercoledì 11 ottobre si è riunito il gruppo di lavoro sull’educazione degli adulti per discutere la bozza di direttiva EDA, predisposta dal ministero della pubblica istruzione.
In pratica la direttiva avrebbe dovuto definire per l’anno scolastico 2000-2001 le linee guide su cui iniziare un riassetto dei centri territoriali, in coerenza con il documento approvato dalla conferenza Stato Regione del 2 marzo, e l’avvio di progetti pilota, concordati tra i diversi soggetti (regione, enti locali, ministero della pubblica istruzione), in grado di avviare un sistema integrato dell’educazione degli adulti.
Nel corso della riunione si è verificata l’impossibilità di dare seguito al documento predisposto, cosa che avrebbe richiesto un accordo a livello nazionale, in quanto mancano i presupposti politici: le regioni non hanno definito una rappresentanza istituzionalmente definita, per cui, in questa fase, sul tema EDA ciascuna rappresenta sé stessa, manca un confronto tra regioni e Anci (l’Anci rivendica maggiori spazi decisionali all’interno dell’Eda, come peraltro previsto dalla Bassanini, di fronte al rischio di accentramento decisionale e finanziario delle regioni), il collegato alla finanziaria, con cui si dà copertura normativa al sistema integrato dell’Eda, non è stato ancora approvato e non si sa bene che fine farà.
Di fronte a questo quadro complesso, e anche un po’ sconfortante, si è concordato di emanare una direttiva in tono minore che dovrebbe riguardare i seguenti punti:
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obiettivi prioritari d’interventi nel settore EDA, tra cui l’avvio di un piano nazionale d’alfabetizzazione funzionale, rivolto soprattutto a gruppi specifici di popolazione e caratterizzato da percorsi modulari da inserire all’interno dei percorsi di scuola primaria e secondaria. Contemporanea revisione degli attuali corsi di acquisizione del titolo di studio (licenza e diploma)
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avvio della riorganizzazione dei centri territoriali in base alla programmazione regionale, d’intesa con gli enti locali, il dirigente scolastico e nel confronto con le parti sociali
Alla direttiva saranno allegate le linee guida per il piano d’alfabetizzazione funzionale e la modularizzazione dei percorsi nonché lo schema di attestato.
Per quanto riguarda le risorse professionali da affidare ai centri il tutto è rimandato ad ulteriori trattative con le organizzazioni sindacali.
Un’ultima questione riguarda l’utilizzo delle risorse disponibili che ammontano, tra fondi 440, Cipe, Pon (FSE), a 77 miliardi. Tali fondi non sono, però, distribuiti omogeneamente sul territorio nazionale; i fondi Cipe sono rivolti alle aree depresse, i Pon al mezzogiorno. Si tratta quindi di trovare criteri di distribuzione delle risorse della 440 tali da compensare i territori che non sono interessati alle altre risorse. Su queste questioni ci sarà un incontro con i sindacati scuola settimana prossima.
Per quanto riguarda i fondi Cipe e Pon, in mancanza di una programmazione di utilizzo concordata a livello nazionale per le ragioni esposte all’inizio, il ministero procederà ad accordi con le singole regioni. Come Cgil abbiamo richiesto la presenza anche dei sindacati (scuola e confederali).
Sarà convocata una riunione nazionale dell’EDA appena sarà noto il contenuto della nuova bozza di direttiva.