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Spending review e MAE: si naviga a vista!

ISi registra un piccolo passo in avanti per le conferme dei beneficiari della legge 10/2011. Su tutto però incombe il MEF con le sue rigidità gratuite. Per la FLC CGIL il sistema pubblico della scuola italiana all’estero è un bene dal salvaguardare e non da cancellare.

19/07/2012
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Non vogliamo essere pessimisti! Però è pur vero che dall’incontro del 18 luglio tra Organizzazioni sindacali e MAE/MIUR c’era da aspettarsi qualcosa di più che una semplice dichiarazione di intenti che peraltro sembra non condivisa, almeno per il momento, dall’altro interlocutore, assente ma dirimente, che è il MEF.

Che il Decreto Legge n. 95 del 6 luglio 2012 rappresentasse un ulteriore colpo inferto alla scuola italiana all’estero e al suo sistema pubblico lo sapevamo e lo abbiamo ampiamente denunciato. Come pure abbiamo denunciato che la riduzione drastica del contingente comporta inevitabilmente una deriva del sistema verso una privatizzazione degli interventi non solo nelle scuole, ma nei corsi di lingua e cultura e negli stessi lettorati.

Come FLC CGIL e CGIL  abbiamo espresso un giudizio inequivocabile sulla spending review e sul decreto legge di attuazione tant’è che come sindacato confederale e di categoria daremo battaglia affinché il Parlamento, in occasione della conversione in legge del decreto, rimuova quelle discrasie  che di fatto vogliono togliere, soprattutto ai cittadini italiani compresi quelli residenti all’estero, il diritto ad avere un servizio scolastico pubblico di qualità, una sanità pubblica efficace ed efficiente.  Purtroppo il governo Monti, assillato dalla sola preoccupazione di far cassa, ha interpretato la spending review non come l’occasione di rimuovere privilegi e sprechi di denaro pubblico ma piuttosto come il proseguo del continuismo tremontiano addossando tutti gli oneri a danno dello stato sociale e dei cittadini e violando in alcuni casi diritti ben precisi previsti.

Quello che ci lascia di stucco è il gioco delle singole amministrazione e dei loro Ministri che continuano a rimpallarsi responsabilità, magari accompagnate dalle solite dichiarazioni, su a chi va attribuita la colpa di quegli interventi quasi che al Consiglio dei Ministri, che ha varato il Decreto Legge, ci fossero altri soggetti e non loro.

Nel caso della scuola e delle istituzioni scolastiche italiane all’estero il ministro Terzi ha assistito inerte, evidentemente condividendolo, allo smantellamento della scuola e delle istituzioni scolastiche pubbliche italiane all’estero perpetrato attraverso un taglio di 400 unità sull’attuale contingente. Non solo! Ha consentito che si introducesse, nel decreto, una norma contra legem  come quella del proseguo del mandato fino ai nove anni stabilito dalla legge n. 10/2011 voluta dallo stesso suo dicastero.

Nel merito dell’incontro del 18 luglio u.s. possiamo dire che c’è stato, pur non avendo ancora niente di ufficiale, un piccolo passo avanti almeno sulla questione dei prolungamenti dei mandati in applicazione della legge sopra citata ovvero fino al raggiungimento dei nove anni.

Ma procediamo con ordine. L'incontro era stato sollecitato dalle OO.SS. e in particolare da FLC CGIL e UIL in occasione del confronto con il MIUR della scorsa settimana. Gli argomenti posti all'ordine del giorno erano come noto l'art. 14 comma 11 e comma 12 del Decreto Legge 95/2012. All'incontro erano presenti sia la delegazione del MAE che del MIUR.

La delegazione di parte pubblica (MAE e MIUR) ha riferito alle OO.SS. che è loro intenzione applicare le riduzione con gradualità in maniera tale da evitare il crollo del sistema in coerenza con quanto  previsto dalla relazione tecnica che ha accompagnato il D.L. n. 95 ovvero la spending review. Questo criterio, sempre secondo MAE e MIUR, interesserebbe sia i cosiddetti centisti, che da 100 unità passano a 70 unità, sia il taglio dei 400 posti in organico. A dire delle due Amministrazioni sembrerebbe, invece, che il MEF abbia una posizione più restrittiva nell’applicazione immediata del provvedimento senza peraltro aspettare la sua conversione in legge.

Per quanto riguarda, invece, gli aventi diritto alla proroga dopo aver maturato il quinquennio di permanenza all’estero sia il MAE che il MIUR hanno concordato, anche a seguito delle osservazioni avanzate dalla FLC CGIL e dalle altre OO.SS, che  questo personale, per effetto di una legge, ha diritto a rimanere in servizio fino alla scadenza dei nove anni. Però anche in questa circostanza lo scoglio sembrerebbe, sempre secondo MAE e MIUR, essere rappresentato dal MEF che si ostina, interpretando letteralmente il decreto, a mantenere una posizione più rigida. MAE e MIUR si sono impegnati a rimuovere questa rigidità facendo proprie le osservazioni avanzate dalle OO.SS. in base alle quali non solo si violerebbe un diritto soggettivo ma pardossalmente l'operazione costerebbe di più all’erario aprendo così ulteriori contraddizioni.

Infine le OO.SS. hanno chiesto esplicitamente al MAE e al MIUR di individuare, una volta che il MEF avrà definito l'entità del taglio, i criteri di come debbano essere effettuati gli interventi di riduzione. La FLC ha precisato, considerato che il Decreto Legge non individua dove tagliare, la necessità di operare in maniera tale da mantenere l'ossatura dell'intero sistema e di razionalizzare la rete rappresentata dalle scuole, dai corsi e dai lettorati.

Ultimo punto trattato è stato quello relativo alla vicenda della scuola di Asmara. Il MAE  ha ribadito che verranno attivate le prime classi per gli alunni italiani e di cittadinanza non eritrea. Rimane comunque il fatto che la situazione ad Asmara è ancora complicata e ingarbugliata vuoi per via della posizione rigida assunta dalle autorità eritree, che sembrerebbe non abbiano fatto un passo indietro alla proposta iniziale, sia per il fatto che da quel fronte le notizie che ci giungono sono scarne e scarse. Noi abbiamo il fondato sospetto che chi di dovere non abbia fatto fino in fondo i dovuti passi concreti per arrivare ad un’intesa che salvi questa storica esperienza. 

In conclusione il MAE ha assicurato che, nel momento stesso in cui il MEF si esprimerà sui posti da tagliare già dal prossimo anno, convocherà le OO.SS. per la relativa concertazione.

Da segnalare infine che la FLC CGIL ha presentato, tra gli altri, specifici emendamenti che riguardano i commi 11 e 12 dell'art. 14 del D.L. 95 chiedendone la cancellazione e in alternativa una attenuazione degli effetti tale da mantenere in piedi i sistema delle scuole e delle istituzioni scolastiche italiane all'estero compresi lettorati e corsi di lingua e cultura.

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