Sperimentazione della filiera tecnologico-professionale: sindacati convocati per l’informativa sul decreto 2024/25
Il percorso, attualizzato alla luce della legge sulla Filiera, deve comunque prevedere le complesse progettazioni deliberate dai Collegi dei Docenti.
Il 19 novembre 2024 è fissato l’incontro di informativa sindacale sullo schema di Decreto ministeriale attuativo art. 25 bis, comma 2, DL 144/2024 - sperimentazione 4+2 per l’anno scolastico 2025-2026. Infatti, a seguito dell’entrata in vigore della Legge 121 dell'8 agosto 2024 di “Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale”, si rende necessario aggiornare e rinnovare il DM 240/2023, che ha consentito di attivare, a costo di accelerazioni e forzature, i percorsi di istruzione quadriennali per l’anno scolastico 2024/25. Ricordiamo che la proposta non è stata accolta positivamente dalle scuole che in larghissima parte ne hanno sancito il fallimento, infatti, a fronte delle 186.278 iscrizioni complessive degli istituti tecnici e 86.578 degli istituti professionali, si sono raggiunte solo 1.669 iscrizioni (dati Ufficio statistica del ministero).
Come FLC CGIL rappresenteremo all’Amministrazione la posizione ripetutamente espressa a tutela di un sistema di istruzione pubblico e di qualità e la contrarietà ad un progetto che introduce una forte ingerenza delle imprese private nella predisposizione dei curricoli e nella realizzazione dell’offerta formativa in funzione dei propri bisogni e con l’intervento di propri esperti in sostituzione dei docenti. Avremo modo di approfondire quanto sta accadendo in questi giorni rispetto alle pressioni che si stanno registrando sui dirigenti scolastici in vista delle delibere di adozione da parte dei collegi dei docenti, che sosteniamo nella loro autonoma capacità di scelta. Anche per questo, dopo l’approvazione della legge 121/24, abbiamo lanciato un appello al personale della scuola perché eserciti il protagonismo degli organi collegiali come baluardo a difesa della scuola della Costituzione esprimendo con propria delibera un rifiuto chiaro e netto contro l’impoverimento formativo determinato dai percorsi quadriennali.