Nonno, cos'è il sindacato? Il nuovo libro di Edizioni Conoscenza

Home » Scuola » Sperimentazione della filiera tecnologico-professionale: netta contrarietà alla riduzione di un anno di istruzione per gli studenti dei tecnici e dei professionali

Sperimentazione della filiera tecnologico-professionale: netta contrarietà alla riduzione di un anno di istruzione per gli studenti dei tecnici e dei professionali

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito illustra ai sindacati il progetto.

08/06/2023
Decrease text size Increase  text size

Si è svolto il giorno 8 giugno 2023 alle ore 15.30 un incontro di informativa tra il MIM e le confederazioni con le rispettive categorie e i sindacati rappresentativi del settore scuola per l’illustrazione del progetto di sperimentazione della filiera tecnologico-professionale.

La Dott.ssa Palumbo, Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, ha illustrato a grandi linee l’impianto del progetto di sperimentazione non ancora formalizzato in un intervento normativo di prossima emanazione articolato nei seguenti punti: Finalità della sperimentazione - Il modello organizzativo - Accordi di partenariato - Iter di avvio della sperimentazione - Caratteristiche della sperimentazione: 1) Curricolo – modello 4+2, 2) Formazione di base quadriennale, 3) Flessibilità didattica e organizzativa, 4) Apprendistato Formativo e potenziamento dei PCTO, 5) Internazionalizzazione, 6) Docenze esterne, 7) Certificazione delle competenze in uscita dai percorsi di IeFP - Opportunità

Nel nostro intervento abbiamo evidenziato le seguenti criticità.

La ratio della sperimentazione proposta appare incoerente innanzi tutto con la stessa riforma dell’istruzione tecnica e professionale già contenuta nel DECRETO-LEGGE 23 settembre 2022, n. 144 in attuazione di quanto previsto dal PNRR. La filosofia del progetto è incentrata su un grave errore di lettura dei sistemi produttivi legati alle trasformazioni in atto (digitale e verde in primis) e sul ruolo dell’istruzione. In sintesi, si confonde l’istruzione con l’addestramento legato ai bisogni delle imprese “ora e adesso”, senza garantire agli studenti gli strumenti fondamentali per affrontare le complesse sfide del mondo del lavoro e soprattutto l’evoluzione dello stesso.

Risulta del tutto inappropriato il ruolo che dovrebbe assumere Invalsi che sostanzialmente si sostituirà alla valutazione degli apprendimenti, tradendo il ruolo che la legge gli attribuisce sulla valutazione del sistema di istruzione e formazione. L’accesso diretto agli ITS per i percorsi sperimentali di IeFP sarà certificato dagli esiti delle rilevazioni degli apprendimenti svolte dall’Invalsi. È questo l’aspetto più grave dell’impalcatura poiché mette in discussione il valore legale del titolo di studio, centrale nel nostro sistema di istruzione, attestato dagli esami di stato. Si sanciscono così le disparità di opportunità formative di questi percorsi, così fortemente legati ai contesti produttivi, già difformi nelle diverse parti del Paese.

Promuovere una nuova sperimentazione, senza aver prima valutato gli effetti dei licei quadriennali, appare una scelta impropria che si incunea nella struttura formativa, determinando una geografia variabile, inefficace e confusa, priva di una impostazione scientifica. Dal punto di vista pedagogico, si ha l’impressione di essere di fronte a un disegno vecchio, ideologico che la scuola già in passato ha rifiutato con forza. Altrettanto problematico appare l’utilizzo strutturale dell’apprendistato di primo livello con l’evidente finalità di rendere rapida la transizione verso il lavoro una volta concluso l’obbligo scolastico. L’attuale modello dei PCTO, anziché essere ripensato, viene esteso, assegnandogli addirittura un ruolo fondamentale per consentire agli studenti la definizione di un proprio progetto di vita e di sviluppo professionale. Abbiamo manifestato contrarietà totale all’eventuale assunzione di esperti esterni provenienti dalle imprese, con contratti di prestazioni d’opera. La portata di questo progetto, così come ci è stato illustrato, che riduce a quattro anni gli istituti tecnici e professionali, è talmente preoccupante che non ci rassicura il fatto che si prevede il mantenimento degli attuali organici.

Con l’occasione abbiamo denuncialo la mancanza di informazione preventiva sul disegno di legge sul liceo del Made in Italy, e, in conclusione, su nostra richiesta abbiamo ottenuto l’impegno della Dott.ssa Palumbo, Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione a conoscere gli esiti dell’indagine sulla sperimentazione quadriennale dei licei e ad essere consultati preventivamente sulla bozza del provvedimento normativo sulla sperimentazione in questione che è allo studio dell’ufficio legislativo del Ministero.

Rispetto a questa prima illustrazione, invieremo una memoria più dettagliata della CGIL e della FLC CGIL.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!