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Sui libri di testo ennesima dimostrazione di disattenzione alle famiglie e alla scuola pubblica del Ministro dell’Istruzione

Emanato il Decreto Ministeriale sulla determinazione dei tetti di spesa dell'intera dotazione libraria per ciascun anno della scuola secondaria di primo e di secondo grado.

12/05/2011
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Il 10 maggio 2011 il Ministro dell’Istruzione ha emanato il decreto che stabilisce i tetti di spesa per l’acquisto dei libri di testo nella scuola secondaria.

La Circolare Ministeriale n. 18 del 25 febbraio 2011 sull’adozione dei libri di testo per l’anno scolastico 2011/2012 stabiliva che le adozioni dovevano essere deliberate dal collegio dei docenti nella prima decade di maggio.

Quale commento si può fare al fatto che il decreto necessario a stabilire il limite di spesa per l’acquisto dei libri scolastici, così importante in questo momento economico particolarmente difficile per le famiglie, è stato emanato a procedure ormai concluse in tutte le scuole?

Ciò rende evidente la differenza fra la demagogia e il reale interesse per le famiglie e l’attenzione dovuta ai tempi delle decisione nelle scuole, alle competenze degli organi collegiali e alle funzioni di coordinamento dei dirigenti scolastici.

I libri di testo vengono scelti, con il coinvolgimento dei genitori e degli studenti nella scuola superiore, dai collegi dei docenti dopo aver acquisito i pareri dei consigli di classe e a partire dalle proposte dei docenti responsabili degli insegnamenti. Dice la circolare n.18 che “una buona adozione è il frutto di un ponderato equilibrio tra qualità dei libri di testo e il loro costo” e che  i docenti “verificano se l’ammontare della spesa complessiva è compatibile con il tetto, apportando le opportune modifiche”.

I parametri di riferimento il Ministro li indica quando la procedura si è conclusa. Cosa devono fare adesso le scuole: ricominciare da capo? riconvocare i collegi per una verifica e riformulare le decisioni? riunire i collegi e i consigli di istituto per stabilire eventuali incrementi della spesa, nel limite del 10%, attraverso delibere che “debbono essere adeguatamente motivate”?

Disinteresse e scarsa conoscenza delle stesse proprie decisioni da parte del Ministro?

Noi pensiamo che siamo di fronte a un “decisionismo” che ha come solo fine quello di fare propaganda.