Tagli agli organici: sempre più diffusa la protesta che proviene dalle scuole
Pubblichiamo una della tante testimonianze di chi non si rassegna.
Pubblichiamo uno dei tanti documenti che ci sono pervenuti dalle scuole, approvati all'unanimità, contro la politica dei tagli del Governo e del ministro Gelmini. Sono la testimonianza del profondo malessere che c'è nelle scuole e l'indignazione di chi non si arrende allo smantellamento di una scuola pubblica di qualità e alla condizione di tante scuole che non solo avranno meno personale e classi numerose nell'anno prossimo, ma che non hanno più neanche la benché minima risorsa per fare fronte alla normale gestione quotidiana.
Roma, 17 giugno 2009
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Al presidente della Repubblica
Al Governo
Al parlamento
Ai Sindacati
A tutti gli organi di informazione
Ai partiti politici
Alle associazioni dei genitori
A tutte le istituzioni scolastiche italiane
In data 18/04/2009, la R.S.U. d'istituto ha tenuto un'assemblea sindacale per discutere la C.M. n. 38 del 02/04/09 avente per oggetto: Dotazioni organiche del personale docente per l'anno scolastico 2009/2010.
L'ASSEMBLEA HA VOTATO ALL'UNANIMITA' IL SEGUENTE DOCUMENTO.
I PRESENTI dopo un'attenta e accurata riflessione su tale C.M., denunciano i pesanti tagli previsti dalla manovra finanziaria, ripartiti tra organico di diritto e organico di fatto e le conseguenze di questa pesante riduzione, che destrutturano la scuola pubblica, lasciano le scuole sole con la responsabilità di dover rispondere alle richieste delle famiglie e degli alunni, senza avere l'organico sufficiente e licenzia migliaia di precari.
La C.M. N. 38 è attuativa di provvedimenti, Piano programmatico e Regolamenti, che ad oggi non sono stati adottati in forma definitiva e che, pertanto, non sono ancora in vigore né potrebbero produrre alcun effetto giuridico. Tra i motivi di dissenso ci sono anche profili di illegittimità costituzionale, in quanto mettono le scuole in condizione di non poter garantire "il diritto allo studio" a tutti gli alunni, principio garantito dall'art. 3 e 34 della nostra carta costituzionale.
Con i tagli alle supplenze e la non assegnazione dei fondi della Legge 440 /97 ("Istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi") si viola fortemente "l'autonomia funzionale" attribuita alle istituzione scolastiche dalla legge 59/97 e dal D.P.R. 275/99 (il relativo regolamento). Le istituzioni scolastiche, dichiarate autonome, certamente non potranno garantire un'adeguata offerta formativa e quindi tendere alla propria destinazione di scopo che è il conseguimento del "successo formativo" per tutti gli alunni.
Ma, soprattutto vengono violati sistematicamente tutti i rapporti e trattati europei degli ultimi anni, dal trattato di Maastricht del 1992 "ogni stato membro deve promuovere lo sviluppo del livello più elevato possibile di conoscenza mediante un ampio accesso alla formazione e il suo continuo aggiornamento" a quello di Lisbona del 2000, dove si era affermato di voler costruire: "un'economia e una società fondate sulla conoscenza … strategia che si fonda su un'ampia gamma di azioni coerenti e complementari" e a quello di Lisbona 2006 "Fare dell'Unione Europea l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile, maggiore occupazione e coesione sociale. Rendere l'Europa leader a livello mondiale per la qualità dei suoi sistemi di educazione e formazione".
Tutti gli altri Stati Europei, anche gli Stati Uniti, in questo momento di grande crisi economica globale, investono sull'istruzione, sulla formazione e sulla ricerca, ritenendo tale settore strategico e fondamentale non solo per una crescita dal punto di vista culturale e sociale, ma soprattutto per avviare un reale processo di sviluppo economico.
L'Italia, dovendo reperire risorse, li taglia alla scuola. Oggi, il personale della scuola, gli alunni, le famiglie e di conseguenza tutto il popolo italiano,non possono pagare per un trentennio di malgoverno, di inefficienza della nostra classe politica, di incapacità manifesta e di una politica priva di ogni programmazione che dovrebbe portare l'istruzione, la formazione e la ricerca al ruolo che le compete, in una società come la nostra complessa, multietnica e multirazziale e con tantissime diseguaglianze e prevaricazioni di ogni tipo.
A tutto ciò bisogna rispondere con una società organizzata, che destina risorse umane e materiali alla trasparenza dei percorsi e all'efficacia dei risultati, puntando soprattutto alla professionalità, al merito ed alla legalità . Inoltre, vogliamo sottolineare un altro aspetto di non poco conto, nelle previsione della riforma della scuola secondaria di II grado, da attuare per l'a.s. 2010/2011, dove sono previsti il sistema dei licei e degli istituti tecnici con gli otto indirizzi, l'istituto Alberghiero non è contemplato, siamo destinati probabilmente a scomparire o probabilmente molti non sanno che esistiamo, tutto ciò nell'assoluto silenzio generale.
Avendo "in primis" preso coscienza di ciò, intendiamo sensibilizzare e invitare tutti gli organi competenti, le istituzioni, i mass-media, i sindacati, i partiti politici, a non contribuire a questo sfacelo della scuola, che sicuramente si ripercuoterà nei prossimi anni su tutte le generazioni future.
Documento approvato all'unanimità dall'assemblea sindacale