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Tagli alla scuola: occupazioni simboliche degli uffici periferici del Miur. Il 4 giugno si replica

Il 3 giugno 2010 la nostra protesta contro i tagli agli organici e alle risorse arriva agli USP.

04/06/2010
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Forniamo qui di seguito alcuni brevi resoconti che ci sono giunti dalle nostre sedi provinciali, che documentano la giornata del 3 giugno, caratterizzata dall'occupazione simbolica e “diffusa” su tutto il territorio nazionale degli USP (Uffici Scolastici Provinciali).

La FLC CGIL continua ad essere in campo insieme ai lavoratori, alle famiglie, agli studenti, ai precari e a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra scuola pubblica. Questa volta ha portato la protesta contro i tagli agli organici e alle risorse fin nei locali degli uffici periferici del Ministero dell'Istruzione.

Il 4 giugno si replica e ci si darà appuntamento alla grande manifestazione del 12 giugno a Roma insieme a tutto il pubblico impiego e tutti coloro che non vogliono che il prezzo della crisi gravi sempre "tutto sulle nostre spalle".

Roma, 3 giugno 2010
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A Palermo, oltre un centinaio di lavoratori precari e non della scuola, dopo aver incontrato l'ex Provveditore agli Studi, ha occupato fino a sera i locali dell'U.S.P. "Abbiamo manifestato al Provveditore le nostre preoccupazioni e illustrato con un documento da consegnare al ministero i problemi che graveranno su Palermo in particolare, dove il prossimo anno si perderanno altri 1.100 posti di lavoro, in aggiunta ai 1.700 già persi l'anno scorso - dichiara il segretario FLC CGIL di Palermo Calogero Guzzetta - A Palermo la situazione è più grave che altrove: si tolgono risorse in zone dove la dispersione scolastica è altissima, la più alta che nel resto della penisola. Il fatto che ci siano già 1.700 posti in meno a causa dei tagli dello scorso anno, con classi più numerose e tagli all'offerta formativa, costituisce già un problema occupazionale, che si coniuga con la riduzione drastica del servizio offerto. Quella di oggi è solo una delle tante iniziative di protesta che la FLC CGIL metterà in campo per tutelare non solo i diritti dei lavoratori della scuola ma il diritto dei cittadini ad avere una scuola pubblica funzionante".

Parecchi i lavoratori che nel corso della giornata si sono recati presso l'USP Catania per dare sostegno all'occupazione promossa dalla FLC CGIL. L'occupazione simbolica è iniziata alle 10,00 del mattino con striscioni e bandiere che hanno colorato di rosso l'ingresso dell'Ufficio scolastico provinciale. Intorno alle ore 13.00, una nostra delegazione è stata ricevuta dal Dirigente dell'Ufficio al quale sono state rappresentati i pesanti effetti che i provvedimenti Gelmini /Tremonti avranno nella provincia di Catania sia sotto il profilo didattico che occupazionale nonché le ricadute negative in ordine ai provvedimenti inerenti la manovra finanziaria che bloccheranno i contratti e gli stipendi dei lavoratori. Abbiamo richiesto all'Amministrazione di farsi portavoce presso il ministero relativamente alla necessità di bloccare i tagli e adottare un piano straordinario di immissioni in ruolo per dare risposte adeguate al territorio e al precariato. Alle ore 15.30 nell'androne dell'USP, si è svolta un'assemblea alla presenza di un centinaio di lavoratori. Cospicua la presenza dei precari del Coordinamento. Durante i lavori è emersa la necessità di continuare la lotta, allargando il fronte alle famiglie, agli studenti, ai lavoratori dell'università, della ricerca e dell'AFAM. Alle ore 19.00, l'assemblea si è sciolta e i lavoratori si sono dati appuntamento a Palermo per l'occupazione dell'USR Sicilia. Vai al video.

La FLC CGIL di Lecce insieme ai lavoratori della scuola del Salento nel corso dell'occupazione simbolica ha consegnato un documento al Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Via Cicolella. Quanto stabilito nella recente manovra economica si aggiunge - si legge nel documento - "ai pesanti tagli agli organici, alla riduzione delle risorse finanziarie per il funzionamento delle scuole e per la formazione del personale, allo scippo delle risorse FAS pugliesi per l’edilizia scolastica, che si riflette negativamente sulla messa in sicurezza delle nostre scuole". Forte è anche la preoccupazione per il futuro dei giovani e dei precari, ai quali “non viene più offerta alcuna speranza di lavoro nel settore istruzione”.

In centinaia hanno partecipato alla manifestazione presso l’USP di Frosinone indetta dalla FLC CGIL di Frosinone per protestare contro i drastici tagli dell'organico docente e ATA previsti per il prossimo anno scolastico. Erano anche presenti molti genitori e cittadini preoccupati per le conseguenze negative per il futuro dei giovani e del Paese che può derivare dal taglio di risorse al sistema di istruzione. Insieme alla FLC anche le delegazioni provinciali della Rete degli Studenti e del Comitato Precari Scuola i cui rappresentanti sono intervenuti nel corso della manifestazione. All’iniziativa hanno partecipato anche la Camera del Lavoro locale e tutte le categorie della Cgil. Diverse, inoltre, le adesioni di forze politiche locali.

Duplice appuntamento per la FLC CGIL del Molise che ha organizzato l'occupazione dell'USP di Isernia il 3 giugno ( nella foto) e quella dell'USR del Molise, a Campobasso, il 4 giugno.

Un sit-in di protesta dalle ore 9 alle 18 si è tenuto nei locali dell'USP di Ragusa, organizzato dalla nostra sede territoriale. "E' un momento veramente tragico - commenta Salvatore Brullo segretario generale della FLC di Ragusa - e quindi vi è la necessità, come non mai, di fare sentire forte e chiara la nostra protesta in un momento in cui è importante stare uniti e soprattutto essere numerosi perché l’obbligo della partecipazione alla protesta è reso necessario dalla posta in palio altissima per noi e oggi fortemente a rischio".

Una folta delegazione della FLC CGIL ed una rappresentanza della Funzione Pubblica di Bari hanno occupato il 3 giugno i locali dell’USP per tre ore circa, fino al loro ingresso nell’ufficio del Dirigente Lacoppola, al quale è stato consegnato materiale divulgativo contenente le richieste della parte sindacale. Il Provveditore ha condiviso le nostre ragioni e ha dichiarato che se ne farà interprete nei confronti della Direzione Regionale. Subito dopo, la delegazione ha occupato gli uffici della Provincia, dell’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, dell’Accademia di Belle Arti e del Convitto nazionale Cirillo, distribuendo volantini di propaganda della manifestazione nazionale del 12 giugno a Roma. La manifestazione è proseguita nel pomeriggio con l’occupazione dell’ITC Marco Polo, insieme ai genitori ed ai lavoratori della scuola.

Oltre 300 lavoratori della scuola tra docenti e personale ATA hanno presidiato l'USP di Reggio Emilia dalle 11 alle 13, con cartelli, bandiere e striscioni, raccogliendo l'appello di FLC CGIL, Gilda,Cisl e Coordinamento Genitori per denunciare i tagli del settore e contro la manovra finanziaria che colpisce duramente, e più di altre categorie, il comparto scuola. Una delegazione composta da precari, sindacalisti e dipendenti di ruolo è stata ricevuta dai dirigenti del CSA, assente il Dirigente dott. Aiello. All'esterno il presidio sotto forma di assemblea aperta è proseguito con interventi, musica e cabaret di strada per sensibilizzare la cittadinanza in difesa della qualità della scuola pubblica.

Anche la FLC CGIL di Ravenna ha partecipato alla giornata di mobilitazione nazionale. "L'iniziativa - spiega la segretaria provinciale Monica Ottaviani - si colloca all'interno di un percorso che vedrà la nostra organizzazione impegnata a contrastare le scelte del Governo sulla scuola e, più in generale, sulla manovra economica di 24 miliardi di euro. I tagli agli organici e alle risorse finanziarie delle scuole, la negazione del diritto allo studio, il tentativo di limitare la libertà di espressione ai lavoratori della scuola sono solo alcune delle tante motivazioni che ci spingono a mobilitarci. Più volte ho detto che sulla scuola è vera emergenza sociale. Le ultime decisioni del Governo confermano le nostre preoccupazioni. Dobbiamo fermare questa azione sistematica di macelleria sociale". Vai alla foto gallery.

Articolato e dettagliato è il documento che la FLC CGIL di Taranto ha presentato al Dirigente dell'Ufficio XI - Ambito Territoriale - per la provincia di Taranto. “Nella scuola primaria - si legge nel documento - la riduzione oraria si è tradotta in 55 docenti senza titolarità, quali saranno le modalità di utilizzazione? Che situazione vive un docente che dopo anni di lavoro qualificato si trova a non sapere del proprio domani? Nel contempo ci sono scuole che non potranno soddisfare la richiesta delle famiglie del tempo scuola a 30 ore”.

Preoccupante anche la situazione sul sostegno: “A posti di organico già individuati, il DL fa tornare indietro i numeri allo scorso anno in cui comunque la richiesta delle scuole di docenti specializzati per gli alunni diversamente abili non era stata del tutto soddisfatta”. Ancora più grave delle peggiori previsioni è la situazione di centinaia di precari che nella provincia rischiano fortemente di rimanere senza lavoro. La regione Puglia, che pure ha investito nei servizi educativi e nella scuola (vedi sezioni primavera e progetto “Diritti a scuola”) ora avrà serie difficoltà a rifinanziare dette azioni, per la riduzione operata in Finanziaria delle risorse per le stesse Regioni, compreso il Fondo Sociale Europeo. Per di più è a serio rischio la possibilità dei piccoli comuni di poter investire e spendere in servizi e quindi di sostenere le mense e i trasporti.

Genitori e docenti insieme alla FLC CGIL e Retescuole hanno dato vita nel pomeriggio a Milano ( nella foto) all'occupazione simbolica degli uffici dell'USP. Il ritiro dei tagli al personale, il rispetto delle scelte delle famiglie sul tempo scuola e il rispetto delle leggi e della Costituzione in materia di diritto allo studio, tra le principali richieste avanzate durante l'iniziativa. Le foto sul sito della FLC CGIL di Milano.

"I diritti non vanno in ferie, la mobilitazione continua" con questo slogan la FLC CGIL di Benevento ha attivato un presidio in piazza Gramazio contro i tagli agli organici ed alle risorse delle scuole pubbliche. Al presidio era presente anche la portavoce dei precari sanniti, Daniela Basile, la docente salita sul tetto del Provveditorato lo scorso anno insieme ad altre colleghe per reclamare la conservazione del posto di lavoro. "Trovo ingiuste – ha detto la Basile - le parole del Capo dello Stato sul rimboccarci le maniche e sui sacrifici per combattere questa crisi economica del Paese. A pagarla siamo solo noi precari e le classi meno ambienti, mentre i politici hanno tutti gli agi possibili. Allora, se devono essere fatti questi sacrifici li devono effettuare tutti e non solo una classe sociale, la crisi attuale è dovuta alle banche non agli sprechi dei lavoratori. Dall'anno scorso 679 famiglie sannite vivono in condizioni disagiate" ( fonte Gazzetta di Benevento).

Anche la FLC CGIL di Ancona ha organizzato oggi un presidio davanti all'USP per gridare tutto il proprio dissenso contro i tagli alla scuola, contro l'attacco al servizio pubblico, contro una manovra finanziaria ingiusta ed iniqua che toglie a chi è sempre più povero e non tocca chi diventa sempre più ricco. Qualche esempio: malgrado l'aumento degli alunni e la crescente domanda di tempo scuola, le istituzioni scolastiche dovranno scegliere tra chi avrà una scuola dell'infanzia a tempo pieno e chi si dovrà accontentare del solo mattino (le sezioni antimeridiane nella provincia di Ancona sono diventate ben 45!), tra i bambini anticipatari che potranno essere accolti e quelli che invece non avranno nulla (ben 578 bambini anticipatari non sono stati considerati nella costituzione delle sezioni di scuola dell'infanzia). In tutti gli ordini di scuola si stanno costituendo classi anche al di sopra dei tetti previsti dai regolamenti con la scusa che il calcolo viene effettuato sul numero complessivo degli iscritti. I bambini diversamente abili già quest'anno hanno subito una diminuzione delle ore di sostegno e lo stesso accadrà il prossimo. Ugualmente grave la situazione per il servizio garantito dal personale ATA, sempre di meno, sempre più precario, sempre più insufficiente... Un report con tutti i dati della situazione nella provincia è stato consegnato ai giornalisti, alla TV, ai politici che sono intervenuti, oltre che alla Dirigente dell'USP di Ancona.

Il 3 giugno i segretari territoriali e regionali della FLC CGIL Piemonte hanno raggiunto la sede dell'USR e, dopo un breve presidio, hanno ottenuto un incontro straordinario con il vice-direttore regionale dott. Paolo Iennaco, accompagnato da alcuni funzionari.
Al centro dell'incontro: relazioni sindacali a livello regionale e territoriale (protocollo) con Usr ed Usp; situazione organici (tagli docenti ed ata, scuola primaria: tempo scuola-tempo pieno, sostegno); richiesta di tavolo trilaterale Usr, Regione (nuova Giunta), OO.SS.; precariato (immissioni in ruolo, bando regionale salva-precari) ed art.9 (stranieri, aree a rischio); situazione riordino secondaria superiore (tagli, indirizzi, qualifiche); risorse finanziarie alle scuole; applicazione della manovra finanziaria biennale.
Il quadro delineato anche dall'Amministrazione ha confermato la gravità della situazione, accentuata da forti incertezze soprattutto sul settore della secondaria superiore. Anche nella scuola primaria i tagli stanno determinando un ampio scarto tra le richieste delle famiglie e gli organici previsti: diminuzione generalizzata del tempo scuola e circa 642 classi a tempo pieno richieste e non attivate in organico di diritto. Aumento degli alunni per classe, a fronte di precarie condizioni edilizie, e soprattutto lievitazione delle pluriclassi fuori-norma (in totale 600). Gli elevati tagli di personale tenderanno a peggiorare ulteriormente le condizioni di lavoro di coloro che resteranno in servizio (prioritariamente il personale ata) mettendo a serio rischio il rispetto delle norme contrattuali. Sull'art.9 confermato il finanziamento ministeriale (accordo triennale), congelato il co-finanziamento regionale di 1.600.000 euro. Infine forti perplessità sul futuro del precariato alla luce delle riduzioni e della manovra finanziaria. Nessuna risposta per i 120 milioni di credito in capo alle scuole piemontesi e diffusa richiesta alle famiglie di sopperire economicamente alle inadempienze dello Stato.
Alla luce degli esiti dell'incontro con l'Usr, ed in attesa di un nuovo incontro anche con la Regione, la FLC CGIL Piemonte e tutti i suoi segretari territoriali confermano la mobilitazione in atto. A questo scopo collaborano con la Cgil e la Funzione Pubblica per i presidi che si terranno davanti alle Prefetture il pomeriggio del 4 giugno, per la riuscita della manifestazione nazionale del 12 giugno e per la proclamazione dello sciopero generale.