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Tagli alle scuole, la rivolta degli Enti Locali

La circolare del Miur che invita le scuole a scrivere i bilanci ignorando le norme sulla contabilità sta suscitando l'indignazione generale, anche degli Enti locali che, svelando i tagli, sanno che dovranno tamponarli con loro finanziamenti.

22/01/2010
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>> Punto di ascolto <<

La nota sulla formazione dei bilanci delle scuole, diffusa dal Miur il 22 dicembre scorso (con data 14 dicembre) non ha suscitato l'indignazione solo della FLC Cgil, che l'ha impugnata, e delle scuole.

La protesta sta coinvolgendo anche gli Enti locali, preoccupati delle conseguenze che i tagli alle scuole, mascherati da bilanci fasulli (come suggerisce appunto il Miur) si scarichino sulle famiglie e sulle amministrazioni locali.

Nel documento che pubblichiamo di seguito, i sindaci di Piacenza e dei comuni della provincia esprimono proprio questa duplice preoccupazione:

  • l'attacco al diritto allo studio con la sottrazione dei dovuti finanziamenti nazionali alle scuole;

  • l'obbligo degli Enti locali a intervenire nei propri territori, rispondendo alle esigenze delle proprie popolazioni, con finanziamenti adeguati per permettere alle scuole di garantire l'offerta formativa.

Non a caso il documento dei sindaci piacentini cita, in apertura, le parole del Presidente della Repubblica all'inaugurazione dell'anno scolastico: " Un paese giusto è quel luogo in cui l'opportunità di istruzione di qualità è offerta anche ai figli delle famiglie meno abbienti".

Quindi si rivolge alla Conferenza Scolastica Provinciale.

Roma, 22 gennaio 2010
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Testo del documento

"Gli Amministratori firmatari esprimono profonda preoccupazione apprendendo la nota del Miur n° 9537 del 14 dicembre 2009 che declina le regole per la stesura dei bilanci delle scuole, regole che stravolgono e minano l'operatività delle scuole stesse per lo svolgimento della propria missione.

La stesura dei bilanci è comunque regolata da disposizioni e da norme che fanno si che questi siano legati a dati oggettivi quali il numero di alunni, il numero di laboratori, la tipologia della scuola ecc.

La nota introduce elementi che vanno in contrasto con le regole vigenti compromettendo gravemente l'autonomia scolastica stravolgendo, di fatto, la regolare programmazione e la gestione dei finanziamenti da parte delle scuole stesse in quanto:

  1. vengono azzerati i finanziamenti per il funzionamento didattico e amministrativo (materiale per le attività degli alunni, i laboratori, l'offerta formativa, pulizia...);

  2. vengono ridotti al minimo i finanziamenti per le supplenze con l'assegnazione di un budget che si prevede già esaurito alla fine di febbraio (si ricorda che le sostituzioni sono obbligatorie e difficilmente programmabili);

  3. non si danno garanzie alle scuole sull'erogazione dei crediti che vantano e che andrebbero a sanare la drammatica situazione esistente e faciliterebbero la programmazione;

  4. si suggerisce alle scuole di utilizzare il contributo volontario chiesto dalle scuole alle famiglie, al fine di coprire le spese di supplenza e quindi, in definitiva, obbligando i genitori a finanziare la scuola pubblica dei loro figli (di fatto quindi trasformando un diritto pubblico di studio in una domanda individuale);

  5. si prevede un taglio del 25% dei fondi degli appalti per pulizie e vigilanza negli istituti che si avvalgono di un servizio esterno, determinando di fatto un peggioramento del servizio stesso oltre ad incidere su dinamiche occupazionali.

Pertanto con questo documento si afferma:

  1. il principio di incompatibilità tra le linee enunciate dalla nota ministeriale e il principio costituzionale del diritto allo studio e della sua gratuità;

  2. la non congruità di tale nota con le precedenti norme che stanno alla base per la trasparenza dei bilanci pubblici; la nota, di fatto, attua una vera e propria manovra di ulteriori tagli alla scuola pubblica

Inoltre, si evidenzia il timore, se non la certezza, che le risorse non attribuite alle scuole saranno, da queste, richieste alle amministrazioni locali andando a gravare sui loro bilanci.

Si chiede, quindi alla Provincia, attraverso questa conferenza scolastica, di condividere questo documento e di attivarsi per le seguenti azioni:

  1. il ripristino dell'assegnazione di finanziamenti certi e trasparenti alle scuole perché possano svolgere le attività didattiche del presente anno scolastico;

  2. l'assegnazione, da parte del Ministero, dei crediti che le scuole vantano avendo anticipato, con risorse proprie, competenze finanziarie ministeriali destinate alle supplenze e al funzionamento;

  3. l'attivazione di una discussione che definisca le azioni di contrasto per obbligare gli organi centrali dello Stato ad adempiere ai loro obblighi ed evitare che gli oneri finanziari vengano scaricati impropriamente sugli Enti Locali".

Sottoscritto dai Sindaci:

Roberto Reggi (Piacenza), Gianni Zanrei (Carpaneto), Rosario Milano (Alseno,) Domenico Ferrari (Agazzano), Andrea Barocelli (Gragnano Trebbiense), Maria Bianchi (Gossolengo), Claudia Borrè (Zerba), Lodovico Albasi (Travo), Giovanni Compiani (Fiorenzuola d'Arda), Angela Fagnoni (Pontenure), Alessandro Ghisoni (Podenzano), Gianluigi Molinari (Vernasca), Antonio Mazzocchi (Farini), Sergio Montanari (Monticelli d'Ongina), Giulio Maserati (Rottofreno), Massimo Poggi (Coli), Pietro Martini (Rivergaro).

Piacenza, 19 Gennaio 2010

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