Trattenimento in servizio fino al 70° anno di età
Con nota prot.190/Seg. del 26 agosto, il Miur ha trasmesso alle Direzioni Regionali il parere del Dipartimento per la Funzione Pubblica, richiesto dallo stesso ministero, circa l’applicabilità delle nuove norme sul trattenimento in servizio fino al 70° anno di età al personale della scuola fin dall’anno scolastico 2004-05.
Con nota prot.190/Seg. del 26 agosto, il Miur ha trasmesso alle Direzioni Regionali il parere del Dipartimento per la Funzione Pubblica, richiesto dallo stesso ministero, circa l’applicabilità delle nuove norme sul trattenimento in servizio fino al 70° anno di età al personale della scuola fin dall’anno scolastico 2004-05.
Ricordiamo che questa possibilità, che deve considerarsi aggiuntiva e non sostitutiva rispetto alle forme di trattenimento in servizio già previste, è stata introdotta dall’articolo 1-quater della L.186, approvata il 27 luglio 2004, che ha convertito in legge il D.L. 136/04.
Nella sua nota la Funzione Pubblica chiarisce che la legge si applica immediatamente anche al personale della scuola, purché ne abbia fatto richiesta nel breve tempo intercorso tra la sua applicazione e il 31 agosto, giorno antecedente l’inizio del nuovo anno scolastico.
Interpreta inoltre il richiamo contenuto nella legge alla necessità che le amministrazioni tengano conto della riduzione programmata degli organici precisando il numero dei posti utilizzati per questo istituto va decurtato da quello destinato alle immissioni in ruolo.
Sostanzialmente, più che di trattenimento, si dovrebbe parlare di una nuova tipologia di riammissione in servizio caratterizzata dalla discrezionalità dell’amministrazione e da un trattamento economico e previdenziale in linea con l’impostazione della delega previdenziale.
I periodi di servizio in questione, infatti, non sono assoggettati a contribuzione e non danno luogo ad alcuna valutazione ai fini pensionistici.
E’ probabile che i tempi ristretti abbiano fatto si che sia stato presentato un numero molto esiguo di domande.
Ce lo auguriamo, nell’interesse dei precari.
In ogni caso, se i chiarimenti della Funzione Pubblica possono consentire di risolvere nell’immediato i problemi posti da qualche caso isolato, per il futuro il Miur dovrebbe preoccuparsi di predisporre disposizioni organizzative più puntuali.
Roma, 1 settembre 2004