Un nuovo decreto per affrontare l’emergenza scolastica
Si interviene, ormai alla vigilia dell’apertura delle scuole, su trasporto scolastico, edilizia scolastica, congedi in caso di quarantena del figlio. Discriminati i lavoratori della scuola.
Il Governo ha approvato un decreto legge (D.L.8 settembre 2020, n. 111) con disposizioni urgenti necessarie per far fronte alle esigenze di avvio dell’anno scolastico in considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
In particolare il provvedimento interviene su:
Trasporto locale (art.1): viene potenziato il servizio di trasporto pubblico locale destinato agli studenti al fine di dare attuazione alle misure di sicurezza necessarie per contenere diffusione del COVID-19 così come indicato nelle Linee Guida per il trasporto scolastico. A questo fine potranno essere utilizzati fino a 300 milioni delle risorse già stanziate dall’art.44 DL n.104/2020.
Trasporto scolastico (art.2): si potenziano i servizi di trasporto scolastico organizzato dai comuni per garantire agli alunni la possibilità di viaggiare in condizioni di sicurezza rispetto al rischio da contagio. A questo fine potranno essere utilizzati 150 milioni delle risorse già stanziate dall’art.39 DL n.104/2020.
Edilizia scolastica (art.3): misure specifiche per gli enti locali per reperire nuovi ambienti scolastici al fine di garantire il regolare avvio e svolgimento del nuovo anno scolastico. Gli enti locali sono autorizzati all’affitto di spazi e noleggio di strutture (così come già indicato nell’art.32 del DL 104/2020), nonché ad interventi strutturali o di manutenzione straordinaria finalizzati all'adeguamento e all'adattamento a fini didattici degli ambienti e degli spazi, anche assunti in locazione. Agli oneri, pari a 34 mln complessivamente per il 2020 e per il 2021, si provvede mediante riduzione di fondi già stanziati per altre disposizioni normative (L. 208/2015; L. 205/2017; L. 157/2019).
Congedo del lavoratore in caso di quarantena del figlio a seguito di contatto scolastico (art. 5): al genitore lavoratore dipendente viene consentito di svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile per il periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio convivente, minore di anni quattordici, disposta dal Dipartimento di prevenzione della ASL territorialmente competente a seguito di contatto verificatosi all'interno del plesso scolastico.
Nel caso in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile, o comunque in alternativa, il genitore può astenersi dal lavoro per tutto o parte del periodo relativo alla quarantena del figlio.
Per questi periodi di congedo il lavoratore ha diritto ad un’indennità pari al 50% della retribuzione.
Questa misura, valida fino al 31 dicembre 2020, può essere fruita alternativamente tra i due genitori.
Il beneficio è riconosciuto nel limite di spesa di 50 milioni di euro per l'anno 2020.
Al personale scolastico è riconosciuto solo la possibilità di astenersi dal lavoro ma non di svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile. Al fine di garantire la sostituzione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche che usufruisce del beneficio indicato, è autorizzata la spesa di 1,5 milioni di euro per l'anno 2020.
La posizione della FLC CGIL
È significativo il fatto che un provvedimento così importante che riguarda aspetti indispensabili per la ripartenza delle attività scolastiche venga promulgato solo l’8 settembre, ovvero a pochissimi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico.
Tale decisione evidenzia l’improvvisazione con cui il Governo sta affrontando le numerose problematiche per garantire la ripresa delle lezioni, intervenendo con disposizioni estemporanee così come vengono dettate dall’emergenza senza la necessaria progettazione o visione complessiva.
Non era impossibile prevedere che bisognava potenziare i trasporti pubblici locali e i trasporti scolastici per consentire ad alunni e studenti di raggiugere le sedi scolastiche in condizione di sicurezza. O che occorreva reperire nuovi spazi scolastici se si vuole far rispettare le distanze di sicurezza tra gli alunni come indicato dal Comitato Tecnico Scientifico.
Inoltre desta sconcerto che ancora una volta il personale scolastico, su cui grava buona parte della ripartenza delle attività didattiche, venga nuovamente discriminato rispetto a tutti gli altri lavoratori. Infatti solo per loro non si applica la possibilità di poter prestare il lavoro in modalità agile, neanche per assistere i propri figli qualora posti in quarantena, in questo caso l’unica possibilità per docenti e ata è di assentarsi con conseguente decurtazione retributiva.
Ma non è discriminando i lavoratori della scuola che si possono risolvere i problemi della ripartenza delle attività didattiche. Da tempo abbiamo chiesto un tavolo di confronto al Ministero dell’Istruzione per risolvere tutte le problematiche del personale, dai lavoratori fragili, alla possibilità di lavorare in modalità agile e a distanza. Dall’Amministrazione ci aspettiamo risposte urgenti e puntuali, così come si è impegnata a fare sottoscrivendo lo scorso 6 agosto il Protocollo nazionale per la ripartenza delle scuole in sicurezza.