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Un progetto chiaro sulla scuola secondaria

ovvero ... le ragioni del Convegno sulla Formazione Professionale

13/03/2004
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I sistemi scolastici e formativi del nostro Paese stanno vivendo uno dei momenti più convulsi e confusi della loro storia.

Da un lato una legislazione, quella messa a punto dal Governo di centro destra, che fa riferimento ad un modello istituzionale di scuola e di formazione al momento inesistenti e di cui non si comprendono gli assetti, dall’altro una scuola reale che fa riferimento ad una legislazione precedente ed ad un non-sistema di formazione professionale che, pur drenando molte risorse pubbliche, non riesce a diventare adulto, ad avere una sua identità, autonomia e autorevolezza.

C’è, quindi, bisogno di fare chiarezza su entrambi i sistemi ed è per questo che abbiamo organizzato il Convegno nazionale del 16 marzo.

Sul sistema di istruzione le posizioni della Cgil Scuola sono chiare, inequivocabili e da tempo definite.

Di seguito riassumiamo i punti principali del nostro progetto sulla scuola secondaria.

  • Vogliamo una scuola pubblica, di qualità, in grado di accogliere tutti i giovani, che li sappia trattenere presso di sé e che garantisca loro quel sapere necessario all’esercizio della cittadinanza attiva, in una società globale sempre più complessa;

  • La Repubblica, come recita la nostra Costituzione, deve farsi carico di garantire a tutti, in particolare, ai più deboli per condizioni sociali e culturali di partenza, saperi più sofisticati del solo leggere, scrivere e far di conto;

  • La durata dell’obbligo scolastico deve essere aumentata e stabilita almeno fino ai 16 anni di età.

L’obbligo di istruzione implica che:

- lo Stato si faccia carico di garantire le condizioni per il suo esercizio a tutti i giovani in età;

- tutti siano portati a pari condizioni di base, sul versante dei saperi necessari alla cittadinanza, per poter poi scegliere consapevolmente fra percorsi scolastici e formativi diversi.

  • Respingiamo il diritto dovere ed il conseguente sistema duale del Ministro Moratti, che invece divide i giovani precocemente, sulla base delle loro condizioni iniziali e prima che essi abbiano raggiunto pari condizioni culturali di base.

  • Il sistema di istruzione deve rimanere unitario, nazionale e non spezzetato fra le diverse regioni. Con la devolution sulla scuola si aggraverebbero ed aumenterebbero le differenze sociali e culturali dei giovani;

  • Va costruito un vero sistema di formazione professionale, autonomo, con una sua identità di funzioni, che non scimmiotti, al ribasso, le funzioni del sistema scolastico; così come quest’ultimo deve aumentare e migliorare le sue prestazioni, non assumendo, in una inaccettabile confusione, funzioni proprie della formazione professionale.

  • L’autonomia delle istituzioni scolastiche, costituzionalizzata, nega di per sé la possibilità di un suo governo dal centro, sia a livello nazionale che regionale.

Su queste basi e con queste scelte di fondo sul sistema di istruzione, il Convegno sulla formazione professionale che la Cgil Scuola organizza per il 16 marzo prossimo costituisce una importante occasione per precisare il ruolo e le funzioni della formazione professionale.

Roma, 14 marzo 2004