Valutazione e code contrattuali
Si è svolto nel pomeriggio del 23 c.m. il previsto incontro di “concertazione” sulla la valutazione dei dirigenti scolastici.
Si è svolto nel pomeriggio del 23 c.m. il previsto incontro di “concertazione” sulla la valutazione dei dirigenti scolastici.
Prima dell’inizio del confronto sulla valutazione la CGIL Scuola, assieme alle altre Organizzazioni Sindacali, ha posto però la questione delle contraddittorie misure che stanno prendendo gli organi dell’Amministrazione (Miur e INPDAP) sul calcolo delle pensioni dei Dirigenti Scolastici.
Il trattamento pensionistico
Le misure al riguardo, relative al calcolo dell’indennità integrativa speciale e della retribuzione di posizione nell’ambito dell’importo pensionabile, rischiano di creare serie penalizzazioni al personale cessato dal servizio.
L’ informativa Inpdap che esclude l’indennità integrativa speciale dalla maggiorazione del 18 % effettuata sugli emolumenti tabellari scaturisce da analoghe misure che riguarderebbero il personale dei Ministeri che hanno da poco firmato il Contratto e che avrebbero conseguenze sugli altri comparti. In via cautelativa e in attesa di chiarimenti richiesti all’ARAN, l’Inpdap ha dato una disposizione che appare superflua dal momento che tutto ciò rimetterebbe in discussione Contratti già firmati e andati a regime, quali a d esempio quelli dei Dirigenti Amministrativi e dei Dirigenti Scolastici.
Analogo discorso viene fatto, questa volta per iniziativa del MIUR, per quanto riguarda la retribuzione di posizione.
I rappresentanti dell’Amministrazione hanno preso impegno formale di chiarire con l’EDS la correttezza dei calcoli effettuati sulle voci pensionabili a beneficio dei Dirigenti Scolastici.
La valutazione
Rispetto alla valutazione, è ripresa la concertazione, già avviata prima di Pasqua, sulla base di un nuovo documento di chiarimento sui seguenti aspetti:
- definizione degli obiettivi: si precisa che gli stessi sono sì proposti dal dirigente scolastico, ma nell’ambito delle sei aree di attività indicate già nel documento “Bicocca”;
- criteri di valutazione per la determinazione dello standard per ogni area di valutazione: viene introdotta una precisazione – da migliorare però ulteriormente - circa gli obiettivi; precisazione volta ad eliminare i rischi di “cartaceità” delle proposte precedenti;
- tipologie valutative: è stato inserito nel testo un passaggio che fa esplicito riferimento alla valutazione negativa così come prevista dal nostro Contratto (comma 9 dell’art. 27). Tale tipologia valutativa – relativa a situazioni definite “patologiche” – non ha però niente a che vedere, è stato chiarito, con gli esiti della valutazione così come prospettati dal documento. Il quale, come è risaputo, prevede tre livelli di standard (“da migliorare” - che va considerato come primo livello positivo -; “di apprezzamento”; “di eccellenza”).
Sui nodi politici della proposta (gli esiti della valutazione con i tre “livelli di standard” e la differenziazione conseguente della retribuzione di risultato) è ripreso il confronto. Nel corso del quale la CGIL scuola ha sostenuto le posizioni che già nei precedenti incontri aveva portato alla discussione. E cioè che
- il documento Bicocca e le successive rielaborazioni dell’Amministrazione costituiscono una buona ipotesi di lavoro per quanto attiene a strumenti e procedure;
- la situazione attuale - caratterizzata da: a) irrisorietà delle risorse disponibili; b) strumento valutativo ancora tutto da sperimentare e validare; c) incertezze derivanti dai cambiamenti del quadro legislativo - con la Legge Frattini -, per quanto attiene la figura del valutatore di seconda istanza, cioè il direttore regionale; d) contratto scaduto da un pezzo - non consente accordi su proposte che non sarebbero comprese dalla categoria perchè introdurrebbero contraddizioni e sperequazioni ingiustificate e probabilmente inique. Pertanto la posizione ribadita è stata prospettata nei seguenti punti: 1. la proposta presentata può partire come sperimentazione già dal prossimo anno come sperimentazione di strumenti, procedure, contenuti; 2. l’esito conclusivo di ciascuna valutazione non dovrà dar luogo a classificazione sui tre livelli in relazione a ciascuna area, ma a una descrizione di quanto emerge dalle verifiche; 3. retribuzione di risultato su due livelli: a) non attribuzione, nel caso di valutazione negativa e con le garanzie previste dall’art. 27 del contratto; b) attribuzione senza differenziazioni, in seguito a valutazione positiva; 4. l’eventuale accordo su strumento, procedura e contenuti della valutazione va coerentemente e conseguentemente correlato con quello sulla retribuzione di risultato.
Il confronto è stato costruttivo con aperture reciproche che hanno permesso un avvicinamento significativo delle posizioni, almeno per quanto riguarda gli esiti della valutazione (che rappresenta anche il nodo più importante). Il Direttore Generale, dott. Zucaro, per conto dell’Amministrazione, ha riformulato la proposta ministeriale prospettando esiti della valutazione articolati per ciascuna area in modo da fare emergere le criticità e i punti di forza dell’attività dei dirigente scolastico e superando l’idea di una classificazione formale differenziata dei risultati sui tre livelli. Il dott. Zucaro ha anche prospettato un incontro di approfondimento sugli esiti emersi dai processi valutativi dopo ogni anno scolastico. E ciò ai fini della validazione dello strumento e della individuazione degli elementi di debolezza più diffusi nella categoria per gli opportuni correttivi attraverso la formazione.
Sulla proposta - avanzata dai sindacati - di una retribuzione di risultato che non dia luogo a differenziazioni in presenza di valutazione positiva, il Direttore si è riservato di dare una riposta nel prossimo incontro. Che è stato fissato per martedì 6 maggio alle ore 15.30
Roma, 28 aprile 2003