Valutazione ed esami nella scuola media: un Ministro che improvvisa e fa le cose "pressappoco"
A pochi giorni dalla chiusura dell'anno scolastico ancora non c'è un regolamento definitivo che dia certezze alle scuole: pressappochismo e improvvisazione.
Ci siamo occupati frequentemente delle forzature e della corsa affannosa verso il ritorno al medioevo dell’Amministrazione scolastica gelminiana, soprattutto in merito alla valutazione degli alunni.
Una legge sbagliata che costringe i docenti a mentire scrivendo la sufficienza in pagella anche quando la sufficienza non c’è; che obbliga all’uso del voto numerico poi temperato per circolare; che prevede che se il voto di condotta è insufficiente si provoca la bocciatura, e la promozione o l’ammissione agli esami di licenza solo se si ha la sufficienza in tutte le discipline.
Un rigorismo un tanto al chilo che deve essere smentito ad ogni passo.
Noi abbiamo sempre sostenuto che, come prevedono le norme, una legge (169/2008), che, per essere applicata, prevede il varo di un regolamento, non è applicabile se il regolamento non c’è.
E tuttavia, con una serie di forzature tramite circolari e bozze di regolamento fatte passare per verbo ministeriale, le scuole nelle valutazioni periodiche hanno dovuto attribuire voti numerici e ora si trovano alle prese con le valutazioni finali e con gli esami.
La legge, che è sbagliata, prevede che anche agli esami di licenza si è ammessi solo se si ha la sufficienza in tutte le discipline. Pare che il Ministro in una dichiarazione pubblica si sia dimenticato di ciò.
E’ evidente che i Consigli di classe dovranno mentire a se stessi anche in questa circostanza e ammettere l’alunno che non si vuole penalizzare per qualche insufficienza.
E anche l’attribuzione del voto finale degli esami incontra qualche difficoltà: innanzitutto, come si attribuisce il voto finale? La Bozza di regolamento del 13 marzo recita che esso è il risultato della media dei voti attribuita nelle varie fasi (ammissione agli esami, voto della prova nazionale, voto delle prove scritte, voto della prova orale). Facciamo valere il regolamento prima che sia definitivo? Anche così il voto massimo è un miraggio.
E con la certificazione delle competenze che cosa si fa? Si attende il modulo nuovo previsto da un regolamento che non c’è o si lascia perdere per evitare il fai da te?
Si aspetta l’ennesima circolare di chiarimento che magari sostituisce il regolamento (e non potrebbe farlo come non poteva farlo neppure nelle altre circostanze)?
Noi riteniamo che forzare i tempi della scuola, sovrapponendo ad essi i tempi della politica, non porta mai bene.
Questa circostanza ne è la conferma. perché tutto avviene a danno dell’utenza e della scuola costrette a sopportare operazioni ideologiche e passatiste.
E tuttavia la chiarezza a questo punto si impone per evitare danni ulteriori.
Roma, 20 maggio 2009