Valutazione professionale o valutazione politica ?
Pubblichiamo la lettera unitaria inviata al Ministro Moratti in cui CGIL, CISL, UIL scuola lanciano una protesta e un allarme circa un uso politico della valutazione dei dirigenti scolastici da parte delle Direzioni Regionali su input dello stesso Ministero.
Pubblichiamo la lettera unitaria inviata al Ministro Moratti in cui CGIL, CISL, UIL scuola lanciano una protesta e un allarme circa un uso politico della valutazione dei dirigenti scolastici da parte delle Direzioni Regionali su input dello stesso Ministero.
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testo della lettera
CGIL Scuola CISL Scuola UIL Scuola
Al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca
Dott.ssa Letizia Moratti
Viale Trastevere 76/a
00153- Roma
Oggetto: interferenze politiche nella libera espressione del pensiero e nell’esercizio della professionalità dirigenziale
Apprendiamo dagli Atti parlamentari (Atti Camera – Risposta scritta pubblicata lunedì 26 maggio 2003 nell’allegato B della seduta n. 313 all’Interrogazione 4-05170 presentata dall’On.le Raisi) che un Dirigente Scolastico di Crespellano (BO), a seguito di una interrogazione parlamentare sollecitata da un esponente del Consiglio comunale locale, ha subito una ispezione, subitamente disposta dalla Direzione regionale emiliana, e, in seguito, una vera e propria minaccia di licenziamento o di mutamento di incarico da parte della Sottosegretaria di Stato del MIUR On.le Valentina Aprea, in sede di risposta alla Camera dei Deputati.
Non entriamo nel merito dei fatti, peraltro debitamente documentati, se non per chiederci come abbiano potuto produrre una mobilitazione così solerte degli apparati amministrativi periferici e di un altrettanto tempestivo riscontro dell’apparato politico del MIUR.
Quel che risulta inaccettabile è che un esponente del MIUR ( e non è la prima volta dal momento che analogo comportamento abbiamo denunciato qualche tempo addietro per fatti analoghi accaduti in Grugliasco di Torino), si attivi con tanta prontezza e arrivi a minacciare provvedimenti punitivi a carico dei Dirigenti Scolastici per sanzionare comportamenti che riteniamo appartengano alla libertà del cittadino italiano.
La risposta data all’interrogazione parlamentare così si conclude:” Tenuto conto della relazione ispettiva il comportamento del Dirigente Scolastico sarà oggetto di attenta valutazione da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale ai fini della conservazione dell’incarico dirigenziale o in sede di rinnovo”.
Non può non suscitare inquietudine e sconcerto la minaccia di un possibile uso politico della valutazione dei Dirigenti Scolastici, la quale, per quanto ci riguarda, deve essere improntata esclusivamente a criteri di professionalità.
Un intervento ministeriale, che si colloca fuori dalle procedure stabilite dall’ordinamento, volto ad interferire con il libero esercizio della professionalità, è sempre inopportuno; lo è ancor di più oggi, quando sta prendendo avvio il sistema di valutazione della Dirigenza Scolastica, che non può rispondere a criteri politici ma professionali.
La risposta dell’On.le Valentina Aprea all’interpellanza parlamentare, soprattutto se dovesse produrre gli effetti minacciati dalla stessa, conferma i timori che abbiamo più volte espresso circa “la politicizzazione” che rischiano di subire la scuola italiana e lo stesso sistema di valutazione della Dirigenza Scolastica, in seguito all’approvazione della Legge 145/2002, che ha riguardato nella scuola i Direttori Regionali e che oggi con una semplice Circolare, (N. 49 del 16 maggio 2003) si estende, per alcuni sostanziosi profili (unilateralità e durata degli incarichi), anche ai Dirigenti delle scuole.
Su tali problematiche abbiamo da tempo manifestato le nostre critiche e i nostri dissensi, ma, in ordine a ciò, non abbiamo ricevuto da parte del MIUR riscontro alcuno, come del resto non si è proceduto a dare risposta all’interpellanza parlamentare presentata dagli Onorevoli Capitelli, Sasso, Grignaffini, Martella, Tocci, Chiaromonte, Lolli, Carli il 4 6 2003 in cui si chiede se il MIUR non “voglia disporre l’adeguamento immediato della C.M. 49/2003 del MIUR alla normativa vigente e all’ordine del giorno parlamentare” del 15 7 2003 “al fine di evitare effetti anche a partire dall’anno scolastico 2003-2004, lasciando alla libera dialettica contrattuale la definizione della materia nell’imminenza dell’avvio del confronto dell’Area V della Dirigenza Scolastica quadriennio 2002-2005”.
Problemi questi di portata molto più ampia che avrebbero meritato almeno pari attenzione e solerzia.
Esprimiamo il nostro più netto dissenso circa il comportamento di interferenza e di sanzione che prefigura un possibile uso politico della valutazione, così come non abbiamo mancato di sottolineare la nostra più netta contrarietà all’estensione automatica ed integrale della Legge 145/2002, avvenuta con la CM citata, anche alla Dirigenza Scolastica.
Roma, 23 giugno 2003