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AFAM. Il NO della FLC all'approvazione del Decreto su programmazione, sviluppo e reclutamento

Lettera del Segretario generale della FLC Cgil al Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica

22/02/2008
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Il segretario generale della FLC Cgil ha inviato al ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica, on. Fabio Mussi, una lettera nella quale si chiede di non firmare il DPR su programmazione, sviluppo e reclutamento dell’AFAM.

La firma del Decreto, a nostro giudizio, condannerebbe l’AFAM, ad un declino certo.

Roma, 22 febbraio 2008
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Il Segretario Generale

Roma, 22 febbraio 2008

On. Fabio Mussi
Ministro della Università e della
Ricerca Scientifica

Signor Ministro,
in questi giorni il CNAM sta esaminando lo schema di DPR su programmazione, sviluppo e reclutamento dell’AFAM. Negli incontri a suo tempo avuti con il Sottosegretario Dalla Chiesa abbiamo mosso pesanti rilievi di sostanza al testo proposto, ma nulla è cambiato. Nell’audizione dello scorso 29 gennaio presso il CNAM tutte le Organizzazioni Sindacali presenti, confederali ed autonome, hanno espresso totale contrarietà al varo del testo. Le motivazioni sono, in breve, così riassumibili:

L’articolato non mette al centro l’assestamento e la valorizzazione delle strutture pubbliche esistenti, ma mette al primo punto l’istituzione di nuove Accademie, Conservatori, Politecnici ecc., e solo alla lettera d) dell’art. 3 prevede il potenziamento delle istituzioni, mettendo sullo stesso piano statali e non statali; affida a soggetti terzi un ruolo determinante per lo sviluppo del sistema; non indica in alcun modo un avvicinamento al sistema dell’alta formazione universitaria, come previsto dalla L. 508/99. A ciò va aggiunto che un decreto attuativo, soprattutto dopo otto anni, dovrebbe muoversi su premesse e in una cornice di riferimento certe.

Per i Conservatori niente è stato fatto dal 1999 in materia di costruzione del percorso di formazione musicale pre-Conservatorio, e il tanto di qualità ancora presente è dovuto esclusivamente al fatto che fino ad oggi sono sopravvissuti i vecchi ordinamenti degli studi. E’ realistico prevedere che, non avendo provveduto alla definizione dell’intero percorso formativo, ci si avvìa a due esiti inevitabili: un crollo della qualità della formazione, e la consegna nelle mani del privato, per chi se lo può permettere, di tutta la fase di formazione musicale pre-Conservatorio.

Per quanto riguarda il personale, non si compie alcuna scelta netta di modello istituzionale, neppure nello stato giuridico del personale. Si ipotizza un modello ibrido, che mantiene in larga parte l’impianto della Scuola (restano il ruolo e l’organico nazionale, non si compie alcun avvicinamento alla docenza universitaria, non viene assegnata alcuna autonomia alle istituzioni). La proposta non solo non prevede percorsi idonei a dare stabilità e certezza ai docenti attuali, ma prefigura la totale precarizzazione per il futuro. Addirittura ci si spinge a definire per decreto materie di competenza contrattuale.

Dopo tanti anni ci si poteva legittimamente attendere di meglio. La nostra opinione è che, se venisse approvato, questo decreto, lungi dal porre le premesse per l’applicazione della 508, condanna l’Afam, certamente i Conservatori, ad un declino già scritto. Per questo, prima di apporre la firma ad un atto così incongruo, sono a pregarLa di voler ulteriormente riflettere, e di non dare corso ad una scelta che verrebbe ricordata nel tempo come un errore gravissimo di questo Governo.

La prego di gradire i migliori saluti

Enrico Panini