AFAM: Incontro con il Ministero sulla mobilità
Il Ministero incontra i Sindacati. Da tutti i presenti un chiaro rifiuto a cambiare le regole prima che sia definito il quadro complessivo e l'attuazione della riforma.
Si è tenuto il 5 luglio l’incontro convocato dal Ministero per affrontare la questione mobilità del personale. Alla presenza di tutti i Sindacati del comparto AFAM, il Direttore Generale dott. Civello ha esposto la posizione dell’Amministrazione in merito alla mobilità del personale e ai criteri innovativi che, secondo l’Amministrazione dovranno essere introdotti in coerenza con l’attribuzione dell’autonomia alle istituzioni e l’avvio concreto della riforma, che riconosce ad ogni singola istituzione competenze anche decisionali in merito alla configurazione degli organici. E’ stato un incontro interlocutorio finalizzato ad acquisire le posizioni dei Sindacati al fine di poter arrivare in tempi brevi ad assumere una decisione condivisa.
Le OO.SS. FLC CGIL, CISL UNIVERSITA’ e UIL AFAM hanno rappresentato quanto segue:
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la mobilità è materia contrattuale, dunque solo attraverso un accordo tra le parti si possono stabilire o cambiare le regole;
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tenuto conto che oramai gli statuti sono vigenti nel 98% delle istituzioni, che la decretazione emanata ha validità strettamente intrecciata con la mobilità e con l’applicazione del CCNL vigente, e che con diverse motivazioni culturali e sindacali è stato richiesto un incontro con il Ministro utile ad acquisire chiarimenti e conoscerne le intenzioni in merito alle scelte politiche sul settore e ai tempi di attuazione della riforma;
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che la mobilità ha, da una parte una stretta pertinenza con l’offerta formativa presente nelle Istituzioni e dall’altra con il rispetto dei diritti e la valorizzazione delle competenze professionali del personale;
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considerato, infine, che la proposta presentata del Ministero, fondata sui presupposti di valorizzazione piena dell’autonomia riconosciuta alle istituzioni che, di conseguenza porta ad avere meccanismi di mobilità non più centralizzata ma da sede a sede sulla base dell’offerta formativa programmata dai Consigli Accademici e deliberata dai Consigli di Amministrazione, e che si devono definitivamente superate le regole del sistema Scuola,per arrivare a valorizzare le professionalità di ogni docente in funzione della didattica programmata, del profilo necessario a perseguire gli obiettivi formativi definiti nei vari curricula, ecc…,FLC CGIL, CISL UNIVERSITA’ e UIL AFAM hanno confermato la propria indisponibilità a cambiare le regole e stigmatizzato la discutibile operazione di congelamento delle cattedre ai fini della copertura per mobilità territoriale o per il conferimento di incarichi a tempo indeterminato.
Se si conviene che la valorizzazione dell’autonomia è condizione necessaria per l’attuazione dellariforma e avvicina l’AFAM al modello universitario, non si può prescindere dal fatto che tutte le questioni, mobilità del personale compresa, debbano camminare di pari passo con la definizione degli assetti organizzativi del nuovo sistema.
Pertanto, non si può che ribadire l’urgenza dell’incontro con il Ministro per una puntuale conoscenza delle intenzioni politiche e degli atti che a breve, medio e lungo termine si vorrannomettere in atto per dare piena attuazione alle legge di riforma.
Roma, 10 luglio 2006
LE SEGRETERIE DI FLC CGIL - CISL UNIVERSITA’ - UIL AFAM