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AFAM. Superare l'ambiguità della Legge 508, ridefinire il quadro normativo per il comparto

Le richieste della FLC Cgil per il comparto dell'Alta Formazione Artistica e Musicale.

30/05/2006
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Il comparto dell’Alta Formazione Artistica e Musicale vive una transizione a fasi alterne, in cui si manifesta una evidente condizione di “diffidenza cultural-politica”, attraverso l’emanazione di DPR che, anziché assimilare il comparto al sistema universitario ne sanciscono l’allontanamento, ben oltre lo spirito della legge di riforma n.508/99.

E’ invece necessaria una riflessione a tutto campo per:

  • fare il punto sui regolamenti attuativi della legge sin qui emanati senza escluderne la revisione/modifica, e provvedere al completamento sulle restanti materie di cui all’art.7 - c. 2

  • l’immediata sospensione del D.M. 142/2006 (Conservatori di Musica e IMP) e la possibilità di eventuali integrazioni e o modifiche al D.M. 141/2006 /Accademie di Belle Arti)

  • dare corso al monitoraggio di tutti i percorsi sperimentali attivati dal 2000 ad oggi

  • definire un metodo operativo nella costruzione dei nuovi percorsi formativi che, a partire dalle elaborazioni prodotte ai vari livelli (istituzioni, conferenze dei direttori, gruppi di lavoro…) consenta da un lato di arrivare a sintesi per la definizione delle declaratorie in breve tempo, e dall’altro di coinvolgereil maggior numero possibile degli addetti ai lavori quale condizione necessaria per la condivisione e. di conseguenza, per lo sviluppo futuro della formazione artistica e musicale

  • l’immediata emanazione della direttiva di Governo per l’apertura e la conclusione rapida della Sequenza Contrattuale prevista dal CCNL secondo biennio economico AFAM in merito all’orario dei professori

  • la necessaria ricognizione e rivalutazione della dotazione organica del comparto che negli ultimi anni ha visto un significativo aumento degli studenti (+ 21% nel settore musicale, + 28% nel settore artistico)

  • l’individuazione di risorse finanziarie in netta controtendenza con i tagli irresponsabili praticati negli ultimi tre anni

  • ripensare e modificare per via legislativa la questione del personale di cui all’art.2 c.6 della legge: il personale in servizio al momento dell’entrata in vigore della l.508 è confluito in un ruolo ad esaurimento mentre per il futuro si prevedono solo contratti a tempo determinato di durata massima quinquennale. Tale scelta va rivista in funzione della creazione di un sistema che, basandosi su professionalità certe e stabilizzate, consentano sviluppo e futuro ad un settore così importante e necessario per il nostro Paese.

In definitiva va aperto un tavolo di confronto che consenta di comprendere prospettive, ruoli e competenze formative di ricerca e specializzazione delle Accademie di Belle Arti, di Danza e d’Arte Drammatica, dei Conservatori di Musica e degli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche in previsione anche dell’ingresso a pieno titolo nel contesto europeo.

Roma, 30 maggio 2006