AFAM: confermati per il 2020 i criteri di ripartizione del fondo di istituto
Avviata la discussione sul contratto integrativo su salute e sicurezza. Durante l’incontro al MUR con le organizzazioni sindacali si è discusso anche di formazione del personale.
Il 23 settembre 2020 si è svolto presso la Direzione generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni della formazione superiore, un incontro tra Amministrazione e organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL del 19 aprile 2018 del comparto “Istruzione e Ricerca” per discutere i criteri generale di ripartizione delle risorse relative all’anno finanziario 2020, destinate alle istituzioni AFAM statali, che riguardano
- il fondo di istituto (art. 97 comma 3 lettera a3)
- la formazione del personale (art. 97 comma 3 lettera a4).
Sul primo punto, l’Amministrazione ha proposto la conferma del vigente quadro normativo ed in particolare del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) del 12 luglio 2011.
Sul secondo punto, premesso che le risorse disponibili sono pari a € 51.051,00, l’Amministrazione ha proposto individuare una quota fissa uguale per tutte le istituzioni e di suddividere la cifra rimanente in base alla dotazione organica del personale docente e tecnico amministrativo come risultante al 1° novembre 2019.
L’amministrazione ha inoltre informato che le economie relative al fondo di istituto dell’anno finanziario 2019, pari a € 2.938.032,00 sono state accreditate il 30 luglio scorso.
Visti alcuni rilievi della Ragioneria Generale dello Stato rispetto all’applicazione del CCNI del 2011 riguardo alle attività aggiuntive del personale TA, i rappresentanti del ministero hanno condiviso la proposta di effettuare una interpretazione autentica dell’art. 6 comma 4 del CCNI.
Durante l’incontro l’Amministrazione ha comunicato che è in fase di elaborazione un documento base per il contratto integrativo nazionale sulle linee guida in tema di salute e sicurezza (CCNL “Istruzione e Ricerca” art. 97 comma 3 lettera a1). L’Amministrazione intende innanzitutto riprendere la normativa in vigore di carattere generale di cui al D. Lgs. 81/08 e relativa all’emergenza epidemiologica da coronavirus, e di integrarla con disposizioni specifiche relative al settore afam.
Si è svolta una informativa sulla nota che il ministero intende emanare riguardo alle graduatorie di istituto per le supplenze del personale docente. Dopo ampia discussione la nota dovrebbe prevedere:
- la proroga dei contratti in essere fino all’avente diritto
- la possibilità di proroga per le sole graduatorie in scadenza e a condizione che le istituzioni interessate abbiano deliberato l’aggiornamento delle graduatorie di istituto preesistenti o la costituzione di nuove
- la specificazione che nessun contributo può essere richiesto dalle istituzioni agli aspiranti che presentano istanza di inserimento in graduatoria.
Infine è stato comunicato che in tempi brevi sarà assunta a livello politico la decisione in merito al Regolamento sul Reclutamento (DPR 143/19)
La posizione della FLC CGIL
Sul fondo di istituto abbiamo condiviso la proposta dell’amministrazione e abbiamo chiesto l’accelerazione delle procedure affinché la sottoscrizione definitiva dell’ipotesi di accordo avvenga in tempi rapidissimi al fine di consentire una rapida erogazione alle istituzioni delle risorse dovute.
Abbiamo tuttavia segnalato la necessità di concordare tra le parti chiarimenti sull’utilizzo dei fondi tenuto conto, soprattutto, della difficoltà di individuare le prestazioni in orario aggiuntivo alla luce dei provvedimenti di chiusura totale o parziale delle istituzioni, a causa dell’emergenza epidemiologica che il Paese sta attraversando da oltre sei mesi.
A tal fine la FLC CGIL e le altre organizzazioni sindacali hanno chiesto l’avvio immediato delle trattative finalizzate alla sottoscrizione di un nuovo contratto integrativo nazionale sull’utilizzo del fondo di istituto che sostituisca definitivamente il CCNI del 2011 ormai obsoleto e non più confacente con l’attuale configurazione dell’AFAM.
A tal proposito l’Amministrazione ha concordato di avviare la sessione negoziale a partire dall’inizio del mese di ottobre.
L’avvio della discussione del CCNI su salute e sicurezza è grande risultato dell’azione svolta in questi mesi dalle organizzazioni sindacali. Visto quello che è avvenuto in questi mesi, avere un quadro di riferimento nazionale appare oltremodo necessario, tenuto conto che i prossimi messi saranno ancora difficili a causa di una situazione emergenziale che potrebbe aggravarsi.
Abbiamo sottolineato che il contratto deve certamente sintetizzare le disposizioni nazionali attualmente in vigore ma che esso dovrà riguardare tutto il personale in servizio, compreso quello titolare di contratti atipici.
Abbiamo segnalato una serie di criticità: il personale docente pendolare, la misurazione della temperatura all’ingresso degli istituti, le modalità di effettuazione di discipline e attività, l’utilizzo di strumenti da parte di più studenti, il tema dei lavoratori fragili e di chi ha in famiglia persone in situazione di fragilità, il lavoro agile, la formazione, l’informazione, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), ecc.
Ci siamo impegnati a inviare osservazioni e proposte utili per l’elaborazione di questo importante contratto.
Riguardo alle graduatorie di istituto dei docenti, abbiamo sostanzialmente condiviso le indicazioni dell’Amministrazione. Abbiamo chiesto che anche i bandi per contratti atipici vengano resi pubblici sul sito nazionale del Cineca dedicato all’afam e che anche per questi contratti non possano essere richiesti tasse o contributi.
Infine è necessario fornire orientamenti alle istituzioni interessate dalla statizzazione al fine di “prorogare” il personale precario attualmente in servizio e che sarà destinatario nei prossimi mesi di procedure di stabilizzazione.