AFAM: fondo per il miglioramento dell'offerta formativa 2013
Siglato da FLC CGIL, CISL Università e UIL RUA un protocollo d'intesa con il Ministero dell'Istruzione.
Il 12 marzo 2013 abbiamo siglato un protocollo d'intesa contenente alcune indicazioni utili per l'utilizzo del cosiddetto "fondo di istituto". Il protocollo è stato siglato da FLC CGIL, CISL Università e UIL RUA. Il fondo per il 2013 è pari a € 11.732.163,00 lordo dipendente.
Il protrarsi del blocco dei rinnovi contrattuali per il Pubblico Impiego, compreso il contratto dell'AFAM, la mancata trattativa prevista all'art. 18 del CCNL 4 agosto 2010 e il limite per la corresponsione dell'una tantum previsto dall'art. 4 del CCNL 2008/2009, ci ha indotto a sollecitare una possibile soluzione che in qualche modo restituisca quanto spettante a tutto il personale che in questi anni si è fatto carico di dare attuazione alla legge di riforma senza garantirsi prima vantaggi e riconoscimenti economici. L'impegno profuso e la professionalità impegnata sono oggettivamente riscontrabili nella grande trasformazione attuata nelle accademie, nei conservatori e negli ISIA senza “oneri aggiuntivi a carico dello Stato” - costo zero - in sintonia (!) con le politiche di contenimento della spesa attuate nell'ultimo decennio e che molto spesso hanno visto l'AFAM in prima posizione subire tagli e riduzioni umilianti.
Dunque il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa da distribuire alle istituzioni dell'AFAM in ragione del numero delle unità di personale, al momento della sottoscrizione del CCNL 4 agosto 2010, era stato destinato alle Istituzioni nella misura del 50% - € 6.674.289,00 - come previsto dall'art. 18 - Sequenza contrattuale - che avrebbe dovuto trattare sviluppo di carriera per docenti e personale tecnico e amministrativo.
Il CCNL stesso ha previsto che, nel caso non sia definita la sequenza, detto importo venga essere assegnato quale beneficio a tutto il personale in forma di “una tantum” nella misura stabilita dal contratto limitatamente agli anni 2010, 2011 e 2012. Il limite posto dal contratto aveva chiari riferimenti al blocco della contrattazione in vigore per un triennio a partire dal 2010 e poi però ulteriormente prorogato a causa della grave crisi economico-finanziaria del nostro Paese.
Poiché non era nella disponibilità della FLC CGIL rinunciare ad un diritto sancito dal contratto e, ritenuto che l'apertura di un tavolo contrattuale presso l'ARAN avrebbe comportato tempi lunghi ed assoluta inefficacia degli esiti, abbiamo ritenuto opportuno sollecitare un'intesa presso il Ministero titolare della “distribuzione” delle risorse per “recuperare” per quanto possibile una disponibilità a dare continuità a quanto avvenuto fino al 2012.
Il testo sottoscritto, presenta la scelta come una sollecitazione, un invito e una guida da seguire nella contrattazione di istituto mettendo in evidenza che l'attuazione della riforma “è da considerarsi ancora in una fase straordinaria”, che “a fronte di un impegno lavorativo sempre più pressante, sial sul piano strettamente didattico che su quello gestionale-amministrativo, non ha fatto riscontro alcuna revisione delle dotazioni organiche delle singole Istituzioni, ancora rispondenti al periodo pre-riforma” e segnala “l'opportunità di trovare in fase di contrattazione di Istituto modalità operative condivise tra parte pubblica e parte sindacale per continuare a rispondere ai maggiori oneri lavorativi che in via generale e in coerenza con quanto avvenuto fino al 2012, continuano a svolgere tutto il personale”.
Il protocollo d'intesa richiama il rispetto puntuale di quanto previsto dal Contratto Integrativo del 12 luglio 2011 laddove al comma 2 dell'art. 9 prevede che venga data informativa successiva alla RSU e ai sindacati di tutti i compensi corrisposti a qualsiasi titolo al personale e pone una nota di chiarimento/interpretazione dell'art. 4 del suddetto CIN.