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AFAM: mobilità del personale. Per l’anno accademico 2011/2012 purtroppo si fa riferimento all’ordinanza ministeriale dello scorso anno

La trattativa riprenderà all’ARAN dal 15 settembre

21/07/2011
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La riunione tenutasi all’ARAN ieri 20 luglio su nostra sollecitazione, al fine di proseguire la trattativa sulla mobilità del personale dell’AFAM, è servita per mettere ulteriormente a fuoco le problematiche che sottendono all’intricata materia.

I sindacati hanno rappresentato che il CCNL siglato il 4 agosto 2010, all’art.8 prevede una apposita sequenza contrattuale “…omissis… le Parti contraenti individueranno con apposita sequenza contrattuale presso l’ARAN, da avviare entro tre mesi dalla sottoscrizione del presente CCNL, le forme più appropriate per favorire l’incontro tra competenze ed aspirazioni dei singoli insegnanti e le esigenze formative che i processi innovativi fanno maturare nelle singole istituzioni…”  e che pertanto, considerato che dall’apertura della trattativa il tempo trascorso è stato utilizzato per fare una ricognizione normativa alquanto intricata e ancora per certi versi non chiara che non ha portato ad una sintesi normativa utile per il prossimo anno accademico, ritenuto altresì inaccettabile fermare la mobilità del personale dell’AFAM, si è convenuto che la mobilità per l’anno accademico 2011/2012 si faccia con le stesse regole del passato: reiterando l’ordinanza ministeriale.

Si è altresì concordato di proseguire la trattativa all’ARAN nella seconda metà di settembre con  la costituzione di un tavolo tecnico propedeutico alla definizione del contratto sulla mobilità che risponda agli obiettivi fissati nel su indicato art.8.

E’ purtroppo un ripiego, non è la soluzione che la FLC avrebbe voluto e che da tempo è impegnata a contrastare per tanti motivi:

  • le regole che si erano stabilite nel 2002 avevano una certa rispondenza alle caratteristiche del sistema e alle esigenze del personale e oggi risultano nei fatti mal sopportate dal sistema
  • avremmo potuto avviare con gradualità, senza smantellare il passato, l’introduzione di criteri più coerenti con l’offerta formativa programmata nelle istituzioni e più rispondenti alle professionalità già esistenti nelle varie discipline in attesa di qualche meritata soddisfazione (mobilità professionale orizzontale e verticale)
  • avremmo potuto certificare le competenze e più in generale agevolare l’autonomia delle istituzioni con il riconoscimento di responsabilità concrete, di potestà programmatorie e creare l’occasione più idonea per uscire dalle ambiguità che ancora ci impediscono il pieno riconoscimento di “istituzioni di alta formazione, di pari dignità e livello dell’Università”. Nel corso dell’incontro di ieri è emerso che il nodo da sciogliere è quello relativo “al datore di lavoro” che per il momento, a parere del Ministero e in tal senso recepito dall’ARAN, non è ancora attribuito pienamente alle istituzioni e che potrà trovare soluzione con il  DPR sul reclutamento del personale: trattasi di regolamento in cantiere dal 2002!
  • Avremmo infine potuto delineare un insieme di criteri utili e necessari all’identificazione del sistema dell’AFAM, chiudere con le “contaminazioni” scolastiche che impongono rigidità non più pertinenti alle peculiarità professionali (docenti, tecnici e amministrativi) presenti nelle istituzioni
  • Risulta incomprensibile, per lo più in presenza di problematicità di sopravvivenza degli stessi istituti a causa di risibili finanziamenti, escludere dalla mobilità il personale degli istituti musicali pareggiati. La mobilità per l’anno accademico 2011/2012 si farà con le vecchie regole perché non ci sono soluzioni alternative e quindi significa che anche per il prossimo anno detto personale non ne potrà fruire. Fin da ora la FLC dichiara la propria disponibilità ad affrontare le eventuali e possibili vertenze di coloro che intenderanno parteciparvi ritenendo, allo stato delle cose, una limitazione senza motivate ragioni giuridiche: dal 2005 ad oggi agli IMP è stato chiesto e poi imposto di adeguarsi in toto alle regole dei conservatori di musica pena la loro fuoriuscita dal sistema. E così è successo in maniera diffusa. E’ bene chiarire al contempo che, al fine di evitare disagi ad effetto domino e sottrazione di diritti e aspettative maturate, personale precario compreso, al fine di soddisfare le eventuali richieste del personale degli IMP, si potrebbe pensare di trovare il modo di mettere a disposizione  i circa 200 nuovi posti resi liberi dai pensionamenti già sanciti per l’a.a.2011/2012.