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I precari dell’AFAM chiedono la stabilizzazione nei posti che occupano da anni

L'1 febbraio i sindacati manifestano davanti al MIUR.

26/01/2016
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La FLC CGIL, la CISL Federazione Università, la UIL RUA hanno indetto per il 1 febbraio dalle ore 14, una manifestazione davanti al MIUR per chiedere la stabilizzazione dei precari storici.

Il motivo della mobilitazione nasce dalla richiesta di incontro che la FLC CGIL, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali del comparto AFAM, ha presentato alla fine di dicembre al Ministro Giannini al fine di aprire da gennaio 2016 un fattivo tavolo di confronto sul riconoscimento della legge 128 come idonea, al pari della legge 143, alla stabilizzazione di quei docenti precari che peraltro superano abbondantemente i 36 mesi previsti dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea.

Ad oggi non abbiamo avuto risposte a quella richiesta e le voci che circolano non sono rassicuranti per i precari, che temono un riordino del comparto che potrebbe precludere la prosecuzione del loro lavoro nelle istituzioni, a favore di altro sistema di reclutamento.

L’anno accademico del sistema AFAM è stato garantito anche per il 2015/2016 dagli incarichi a tempo determinato conferiti dalla graduatoria nazionale ex Legge 128/13 e grazie alla proroga delle graduatorie d’istituto che erano in scadenza.

E’ chiaro quindi che il comparto è sotto organico e aspetta ormai da troppo tempo soluzioni che devono partire dal riconoscimento del lavoro di tutti quei precari che hanno superato concorsi nazionali per titoli, in quanto per poter insegnare negli Istituti AFAM è necessario conseguire l’idoneità attraverso un concorso selettivo pubblico per titoli artistici, pubblicazioni, titoli culturali, titoli di servizio, aperto all’intero territorio nazionale ed europeo e valido per un triennio.

Preme qui sottolineare che la maggior parte degli aventi diritto alla stabilizzazione, secondo la delibera dell’Europa, ha in corso presso i tribunali del lavoro una procedura che nelle sentenze comporta un danno economico per lo Stato. Questo esborso l’Erario lo potrebbe utilizzare per dare certezza alla continuità didattica, fondamentale nello studio delle arti.

La FLC CGIL, insieme alle sigle sindacali che hanno aderito alla mobilitazione, sarà accanto ai precari nel sostenere la loro rivendicazione. Siamo certi che il superamento del precariato storico, attraverso una regolare assunzione da tutte le graduatorie vigenti, sia il volano di un riordino del comparto che abbia come obiettivo la qualità dell’offerta pubblica del comparto AFAM.

Volantino manifestazione

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FLC CGIL – CISL Università – UIL RUA - UNAMS

Roma, 30 dicembre 2015

Al Ministro Sen. Stefania Giannini
Alla Sottosegretaria Angela D’Onghia
Al Capo Dipartimento Prof. Marco Mancini
MIUR

Oggetto: Richiesta incontro urgente.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, rinnovano alla S.V la richiesta di un incontro urgente sui temi del precariato del comparto AFAM.
La quota di precariato che ormai è mediamente consolidata da circa un decennio su piante organiche certificate nel 1999, a fronte di un aumento dell’utenza che è intorno al 23%, è determinante per la realizzazione dell’attuale offerta formativa delle accademie e dei conservatori.
Senza queste competenze, previste dai nuovi ordinamenti in vigore dal 2010, non sarebbe stato possibile alcun rinnovamento dell’offerta formativa.
Per questa ragione riteniamo che la stagione del riordino del comparto debba partire dalla soluzione del tema del precariato storico.
La dotazione organica, censita nel maggio 1999, delle istituzioni statali AFAM è di circa 7000 docenti e 2000 tecnici amministrativi, di cui circa 1500 docenti con incarico a tempo determinato e in servizio su posti liberi e vacanti e circa 2000 docenti con contratti di collaborazione di varia natura.
Il precariato dei tecnici amministrativi si attesta intorno alle 250 unità, dotazione comunque insufficiente rispetto alla complessità organizzativa determinata dall’attuazione della Riforma 508/99.
Questi numeri di precariato non consentono una progettualità distesa nel tempo né tanto meno un adeguato investimento professionale necessario per il futuro delle Istituzioni AFAM pubbliche.
Concordiamo che una riforma in itinere da 16 anni debba trovare una soluzione definitiva e veloce, a partire dalla stabilizzazione delle piante organiche vigenti.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali rinnovano, pertanto, la richiesta di incontro con la S.V, che stante la situazione, sta assumendo sempre più il connotato di urgenza.
In attesa della convocazione richiesta, porgiamo distinti saluti.

Le Segreterie nazionali
Domenico Pantaleo - Antonio Marsilia - Sonia Ostrica - Dora Liguori