Precari AFAM: dopo la sentenza della Corte europea, diventa prioritario chiudere la stagione del precariato storico
Un documento del gruppo di lavoro precari AFAM della FLC CGIL.
Il gruppo di lavoro dei precari Afam della FLC CGIL, riunitosi recentemente in assemblea, dopo un’attenta analisi del documento a firma del Ministro Stefania Giannini dal titolo “Atto di Indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca per l’anno 2015”, al punto Priorità politica 24 ove si tratta dell’autonomia degli istituti AFAM e in particolare sugli aspetti relativi ai regolamenti per il reclutamento, ha formulato un documento che farà parte delle richieste politiche della FLC CGIL in tema di stabilizzazioni del personale precario degli istituti di alta formazione artistico musicale.
Documento del gruppo di lavoro dei precari AFAM FLC CGIL
Riteniamo prioritario, al fine di chiudere definitivamente questa lunga stagione di precariato e per garantire gli organici minimi per il funzionamento della didattica degli istituti AFAM, che le cattedre libere e vacanti vengano utilizzate per la stabilizzazione del personale precario del comparto, rientrante nei parametri previsti dalla sentenza della corte di giustizia europea del 26 novembre 2014, questo anche al fine di poter discutere delle future regole per il reclutamento che dovranno andare verso un definitivo e chiaro indirizzo universitario.
Ci preme quindi sottolineare le seguenti criticità rilevate nel documento ministeriale:
1. Dopo oltre 15 anni di assenza di regole sul reclutamento e di utilizzo del precariato, quest’ultimo istituzionalizzato dalla L.143/2004 e successivamente dalla L.128/2013 (D.M. 526/2014), nonché l’uso dei contratti atipici per far fronte all'allargamento dell'offerta formativa a fronte di organici insufficienti, s’intende evidenziare che nel documento sopracitato non si affronti in nessun modo il problema.
2. Tutto ciò appare ancora più inopportuno alla luce di quanto stabilito dalla sentenza della Terza Sezione della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre 2014 a proposito della reiterazione dei contratti a tempo determinato oltre 36 mesi, ove si specifica che l'indirizzo internazionale deve andare verso l’utilizzo di contratti a tempo indeterminato e non verso quelli a tempo determinato usato fino ad oggi dalle istituzioni AFAM.
3. Preme far notare che i docenti afferenti alla graduatoria di cui al D.M. 526/2014 hanno maturato 3 anni accademici e oltre, allo stesso modo di tutti i docenti ancora non immessi a tempo indeterminato e facenti parte della L.143/2004.
4. Si fa notare, inoltre, che gli incarichi che hanno dato diritto ai lavoratori di partecipare al bando stabilito dal D.M. 526/2014 sono derivati esclusivamente da selezioni pubbliche, che le citate selezioni pubbliche erano concorsi su parametri di valutazione nazionali e che prevedevano, oltre ai titoli di studio, un minimo di valutazione di 24 punti per l’ottenimento dell’idoneità, che quell’idoneità è stata utilizzata dagli istituti per il conferimento degli incarichi a tempo determinato come previsto nella nota ministeriale n. 3154 del 9/06/2011 alla pag. 1 paragrafo “Indizione della procedura” e dalla nota ministeriale 28/11/2014 prot. n. 30020.
5. L’applicazione della graduatoria di cui al D.M. 526/14 non è riuscita a coprire tutti i posti necessari al funzionamento degli Istituti AFAM per l’A.A. 2014/2015, infatti per molti posti vacanti si è dovuti ricorrere di nuovo all’indizione di bandi pubblici per la costituzione di nuove Graduatorie d’Istituto.
febbraio 2015