AFAM: ad aprile il pagamento degli stipendi di 450 docenti precari. Tanti privi di retribuzione da novembre 2020
In via di risoluzione la vicenda denunciata dalla FLC CGIL. Pesanti responsabilità e totale mancanza di comunicazione dell’amministrazione finanziaria.
Saranno pagati finalmente ad aprile gli stipendi e gli arretrati di 450 docenti precari delle istituzioni afam, molti dei quali privi di retribuzione dal mese di novembre.
La vicenda, denunciata dalla FLC CGIL nelle scorse settimane e che ha portato la nostra organizzazione a presentare diffide e richieste di accesso agli atti contro alcune ragionerie territoriali dello Stato (il caso più clamoroso è quanto accaduto presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro dove una ventina di docenti sono senza stipendio), merita di essere raccontata.
Come è noto dal 2020 è stato istituto il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ma è solo dal 2021 che di fatto il Ministero ha un proprio bilancio autonomo da quello del Ministero dell’Istruzione. Conseguentemente, nei primi mesi del 2021 è stata effettuata dall’ufficio preposto della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) la “migrazione” del personale presso il nuovo Ministero. Ciò ha comportato
- la creazione sul sistema nel quale si inseriscono i contratti e si riattivano le partite stipendiali di un nuovo Ente 41 (in sostituzione dell’Ente 34)
- l’istituzione di un nuovo capitolo di bilancio/codice di spesa (1603/7472)
- la soppressione sullo stato di previsione del MIUR del vecchio codice di spesa 7475.
Molte Ragionerie Territoriali dello Stato (RTS) che nelle scorse settimane hanno provato ad inserire i contratti annuali afam digitando il codice 7475, in assenza di informazioni dall’ufficio preposto della Ragioneria Generale, si vedevano rifiutata la richiesta con conseguente impossibilità di riattivazione delle partite di spesa fissa. Ancor più grave è la situazione di quelle ragionerie territoriali che per vari motivi, il più incredibile dei quali è il mancato riconoscimento dei contratti fino all’avente diritto, hanno ritardato l’inserimento dei contratti per proroga in attesa della effettiva nomina dell’avente diritto. In questi casi, come la vicenda di Catanzaro dimostra, i docenti non ricevono la retribuzione dal mese di novembre.
Quanto avvenuto merita alcune riflessioni.
Innanzitutto non è mai ammissibile, ma in particolare nella fase difficilissima che stiamo vivendo, che tanti lavoratori possano trovarsi in pesanti difficoltà economiche personali a causa di ritardi e disservizi dall’amministrazione finanziaria.
Ancor più grave è la totale mancanza di informazioni nei confronti dei lavoratori. In questo caso solo grazie alle diffide della FLC CGIL e alle minacce di denuncia, l’amministrazione è stata costretta rendere note le cause della mancata erogazione degli stipendi.
Non possono essere le singole RTS che decidono autonomamente se contratti di proroga legittimamente conferiti in base a disposizioni del Ministero dell’Università (nota 10719/20), vengano oppure no inseriti a sistema.
È assolutamente necessario che da ora in poi tutte le procedure per le nomine del personale sia a tempo determinato che indeterminato di competenza del MUR si concludano entro il 31 ottobre.
È indispensabile un maggior coordinamento da MUR e RGS per l’immediata trasmissione dei contratti finalizzati alla (ri)attivazione delle partite stipendiali.
Come FLC CGIL seguiremo la vicenda fino alla completa risoluzione del problema.