Cisl Università: Lettera aperta al Presidente della VII Commissione della Camera sul ddl che riforma lo stato giuridico dei docenti unversitari
Lettera aperta al Presidente della VII Commissione della Camera sul ddl che riforma lo stato giuridico dei docenti unversitari
Al Presidente della Commissione VII
CAMERA dei Deputati
Illustre On.le Presidente,
La CISL Università segue con grande attenzione il decorso della discussione concernente il ddl sullo stato giuridico della docenza universitaria e, rispetto alla fase attuale, si vede costretta a denunziare la grave lentezza con la quale i componenti della Commissione si attardano in una discussione generale che sta riproducendo le stesse posizioni e le medesime argomentazioni già viste e ascoltate in relazione al ddl sulla terza fascia, miseramente affossato da una incredibile volontà della Camera di privilegiare posizioni di retroguardia.
La CISL Università non può accettare che un argomento così rilevante, che coinvolge problemi che attendono risoluzione da oltre venti anni (vedi lo stato giuridico dei Ricercatori universitari), sia trattato secondo una prospettiva politica che prelude al suo abbandono, nel mentre maggioranza e opposizione si sbizzarriscono in un gioco delle parti che tutto muove e nulla cambia.
La situazione che si sta manifestando è assolutamente intollerabile non solo perché non risponde alle esigenze del Paese, ma agli interessi di circoscritte aree, le quali vogliono conservare il sistema universitario nella situazione di stallo, ma anche perché tutto ciò è assolutamente irriguardoso nei confronti di cittadini-elettori per i quali la legge (il DPR 382/80) dispose una immediata risoluzione di questioni controverse.
Pertanto, ci permetterà di sollecitare l'urgenza e la necessità di un intervento decisivo della Commissione, alla quale La preghiamo di comunicare le preoccupazioni, che sono quelle delle categorie che rappresentiamo, così di seguito schematizzate:
1- necessità di rispettare i tempi brevi, che un ddl di iniziativa del governo impongono, in modo da pervenire rapidamente alla consegna all'Aula di un testo accettabile e comprensivo di quelle modifiche formalmente chieste dal nostro Sindacato;
2- prevedere l'istituzione a regime della terza fascia della docenza, per il tramite della quale assicurare ai Ricercatori e alle figure assimilate quella collocazione di stabilità e di dignità garantita dallo stato giuridico;
3- consentire che, relativamente agli organici della docenza universitaria, nel rispetto del principio dell'autonomia universitaria, siano i singoli Atenei a definire la distribuzione della docenza, anche nella considerazione che non esistono più organici nazionali della docenza;
4- provvedere urgentemente alla calendarizzazione del ddl in considerazione del fatto che la mancanza di una disposizione normativa sullo stato giuridico non consentirà a tutta la docenza universitaria di vedersi attribuire quei miglioramenti retributivi previsti dalla finanziaria del corrente anno e che, in assenza di meccanismi automatici in materia stipendiale, le retribuzioni non potranno subire nessun adeguamento.
Le rappresentiamo queste preoccupazioni, poiché esiste chiara la percezione che ancora una volta il Parlamento stia celebrando un vuoto rito che non porterà a nulla, sacrificando la dignità di coloro che operano nelle Università, per la difesa dei diritti dei quali la nostra Organizzazione da questo momento in poi riterrà di dover utilizzare qualsiasi strumento, politico ed anche giudiziario, possa risultare utile al conseguimento dei risultati attesi.
Santo Signorelli
Nino Dammacco