Confronto al MIUR in applicazione dell’intesa del 24 aprile: prosegue il confronto sull’università
Nell’incontro è stato affrontato il tema delle “relazioni sindacali” nel nuovo CCNL.
Il 14 giugno si è tenuto al ministero il secondo incontro in applicazione dell’intesa del 24 aprile, per approfondire, come concordato nella riunione precedente, il tema delle "relazioni sindacali" nel nuovo CCNL.
In apertura sono state rappresentate le urgenze relative al tema a partire dalle linee unitarie di FLC CGIL, CISL FSUR e UIL RUA ed è stata ribadita la necessità di ricondurre nell’ambito della contrattazione e del confronto le materie della formazione, della mobilità interna e dell’orario di lavoro. Abbiamo inoltre chiesto che i regolamenti d’ateneo che hanno ricadute sul rapporto di lavoro del personale siano oggetto di contrattazione, demandando al solo confronto sindacale quelli inerenti materie dove il testo unico del pubblico impiego espliciti il diniego alla contrattazione. Abbiamo successivamente evidenziato la necessità di tutelare la specificità del nostro comparto, prevedendo limitazioni ed esclusioni nell’applicazioni di norme che in questi anni hanno sostanzialmente impedito la valorizzazione del personale, in particolare a quelle che impongono forti limitazioni nell’utilizzo dei fondi del salario accessorio.
Assolutamente prioritario quindi è permettere "IL PIENO UTILIZZO DI TUTTE LE RISORSE DEI FONDI ACCESSORI SUPERANDO LIMITAZIONI E TAGLI DELLA VIGENTE NORMATIVA", per ridare spazio alla contrattazione decentrata e poter valorizzare il lavoro nelle università.
E’ stata ribadita la necessità di calendarizzare a breve sedute dedicate e distinte sia sul personale che opera nei “POLICLINICI” che sugli ex lettori-CEL, rispetto ai quali è stato espressamente richiesto di completare urgentemente la mappatura nazionale dei trattamenti di Ateneo, dato indispensabile per avere un quadro della "spesa necessaria" per la soluzione del problema relativo all’equiparazione del trattamento economico a quello del ricercatore a tempo definito.
Si è posto inoltre il tema delle nuove figure professionali, determinate dall’evoluzione del lavoro nei nostri atenei, fra cui il tecnologo, che vogliamo contrattualizzato e a tempo indeterminato. Abbiamo infine sollecitato una posizione del MIUR per rivedere la posizione assunta sulle progressioni di categoria, recuperando la possibilità di considerare, nel calcolo delle PEV attivabili, il 20% delle i punti organico piuttosto che il numero dei posti.
Il Ministero ha preso atto di tutte le nostre sollecitazioni e richieste riservandosi di far pervenire alle OO.SS. distinte "bozze" sui vari temi, in anticipo sui tempi previsti per gli incontri, il prossimo dei quali sarà comunicato a breve e probabilmente sarà relativo all’impegno previsto dall’intesa sulla flessibilizzazione del fondo del salario accessorio.
Lo stesso Ministero ha anticipato una prima disponibilità sul tema della FORMAZIONE da riportare in contrattazione, mentre sulle altre richieste relative alle materie della contrattazione si è dichiarato intenzionato a verificare "possibili soluzioni" in linea con le richieste sindacali anche se, a suo avviso, alcune non immediatamente percorribili tenuto conto delle previsioni normative vigenti, in particolare quanto previsto dal testo unico del pubblico impiego.
Il ministero ha inoltre ribadito che tutte le richieste che comportino impegni di spesa devono essere trattate rispetto alla tempistica della prossima legge di bilancio.
In particolare per quanto attiene il tema delle risorse aggiuntive da noi rivendicate per la reale "valorizzazione della professionalità del personale delle Università", pur avendo riconosciuto il "gap salariale" che distingue il personale contrattualizzato del comparto Università rispetto a tutti gli altri comparti pubblici, il ministero ha preso tempo riservandosi di studiare una formulazione adeguata, per collocare tale esigenza nell’ambito dell’atto di indirizzo che lo stesso ministero dovrà contribuire a predisporre per avviare formalmente le trattative per il rinnovo del CCNL.
Altra questione complessa e assolutamente urgente contemplata nell’Intesa del 24 aprile è quella di una soluzione per i precari della didattica e della ricerca universitaria ai quali, in maniera discriminatoria, non è possibile allo stato attuale applicare la stabilizzazione prevista dalla “Legge Madia”. A breve, su questo tema, è stato ribadito l’impegno ad un incontro specifico.
In sostanza ancora un incontro interlocutorio dove però sembra aprirsi qualche spiraglio per cominciare ad aggredire in concreto le varie problematiche poste..