Continuano gli strappi normativi e regolamentari per Accademie e Conservatori
I sindacati chiedono un incontro urgente al Ministro per l'AFAM
Pubblichiamo di seguito la richiesta motivata di incontro, inviata al Ministro dell'Università e Ricerca on. Fabio Mussi, con le ragioni della nostra contrarietà agli ultimi atti legislativi.
Roma, 22 gennaio 2007
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Roma, 21 gennaio 2008
Al Ministro dell’Università e Ricerca
On. F. Mussi
Onorevole Ministro,
nella giornata di venerdì 18 gennaio, il Senato ha approvato un emendamento a modifica dell’art.2 c.8 della L.508/99 che, se approvato successivamente anche dalla Camera dei Deputati, provocherebbe un vero vulnus all’autonomia delle istituzioni AFAM.
Il testo approvato, all’interno di un provvedimento del tutto estraneo all’AFAM (DDL AS.N.1334 sui Policlinici), modifica la procedura di nomina dei direttori delle Accademie e dei Conservatori di musica, assegnandone la competenza al Ministro che individua il destinatario della nomina scegliendolo da una terna formalizzata da una Commissione di esperti, senza costi aggiuntivi per lo Stato.
Non risulta che il rappresentante del Governo presente in aula abbia preso le distanze da tale emendamento.
Esprimiamo il nostro forte dissenso riferito sia alla modalità sia alla sostanza dell’accaduto: delle modifiche al testo approvato non si trova traccia né nell’elaborazione del Ministero prima che il ddl fosse inviato al Parlamento, né all’interno del dibattito delle Commissioni Parlamentari competenti; è nato in diretta dalla viva voce del Relatore nel corso del dibattito in aula. Per quanto riguarda la sostanza è d’obbligo ricordare che, se l’intenzione del Ministro era quella di introdurre innovazioni al sistema in essere, perché da lui ritenuto carente e causa di situazioni critiche, aveva già a disposizione il DPR 132/ 2003 che, all’art. 6 prevede che il Ministro stesso, con proprio decreto, definisca i requisiti per le candidature e l’elezione del direttore. Sono trascorsi cinque anni dall’entrata in vigore e di tale Regolamento non vi è ancora nessuna traccia.
Se la decretazione in essere non ha definizione compiuta e ancora troppe sono le materie aperte, risulta incomprensibile che si introducano modifiche scollegate dal contesto e che non tengano in debito conto degli effetti che producono. Un esempio per tutti: condizione necessaria perché l’AFAM e l’Università siano istituzioni immediatamente“dialoganti”, considerata l’identica “missione”,è quella che l’impianto organizzativo e gli organi di governo e indirizzo abbiano analogie e corrispondenze nei requisiti e nelle funzioni. E’, riteniamo, improbabile (e non auspicabile) che la procedura approvata al Senato possa essere applicata per nominare i Rettori delle Università.
Un tale comportamento sembra espressione di una volontà di punizione collettiva che, inoltre, aumenta il disagio, non solo nei Sindacati, ma soprattutto tra il personale che assiste a continue incursioni, all’emanazione di regolamenti che da un lato non lasciano intravedere il disegno finale e dall’altro presentano ancora molti punti critici: il tutto accompagnato dalla nota costante che la legge di riforma deve essere attuata senza oneri aggiuntivi per lo Stato.
Per questi motivi, Le chiediamo un incontro urgente al fine di acquisire i necessari chiarimenti, comprendere le ragioni che hanno indotto l’Amministrazione a formulare simile proposta (o a prenderne le distanze, se non condivisa), e poter rappresentare tutto il disagio che stiamo registrando tra il personale.
La preghiamo di gradire i migliori saluti.
I Segretari Generali
FLC Cgil - Enrico Panini
CISL Università - Antonio Marsilia
UIL Afam - Giovanni Pucciarmati