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Corriere della Sera: L'ex ministro Cassese: ora tocca all'università, avremo solo generali

"Siamo tutti generali": Sabino Cassese, ex ministro della Funzione Pubblica, commenta così l'ondata di promozioni varata dall'Inpdap e dal parastato.

08/01/2000
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Stefania Tamburello

"Siamo tutti generali": Sabino Cassese, ex ministro della Funzione Pubblica, commenta così l'ondata di promozioni varata dall'Inpdap e dal parastato. È critico ma non sorpreso: "C'era da aspettarselo, si tratta dell'effetto di una norma del contratto collettivo strappata dai sindacati all'Aran".

Di che norma si tratta?
"Il sistema basato sulle 9 qualifiche professionali voluto negli anni '70 dai sindacati per evitare le vecchie piramidi delle carriere è stato sostituito con la riclassificazione del personale in tre livelli. E poiché, comprensibilmente, nessuno è stato retrocesso, sono stati tutti promossi al livello superiore. Succederà in tutto il pubblico impiego".

Insomma, la riscossa dei ministeriali?
"Non la definirei proprio così. Comunque anche nel mio ambiente, all'università, sta per passare una legge che consentirà a tutti i tecnici laureati di diventare ricercatori e a tutti i ricercatori, anche quelli che non vogliono insegnare, di diventare professori. È un sistema che scassa tutto".

Non le pare di esagerare?
"Avremo ovunque eserciti di generali. Ma per vincere le guerre occorrono anche i fanti e i sergenti. Per far uscire i giornali occorrono i redattori e non solo i direttori. Per far progredire l'università occorrono i ricercatori e non solo i docenti. Per far funzionare un ente di 6 mila persone occorre che ci sia chi fa bene il lavoro non solo chi lo coordina. L'importante è di assicurare a ognuno la progressione di carriera economica non quella funzionale, altrimenti si scassa tutto. E poi nel caso del pubblico impiego ci sono altre implicazioni".

Quali?
"All'interno dei tre livelli, o 3 e mezzo in qualche caso, sono previsti una sorta di ascensori automatici che consentono di passare automaticamente dal livello più basso a quello superiore. E i posti al livello più alto possono essere occupati, indipendentemente dai titoli di studio in possesso, da risorse esterne solo se non ci sono quelle interne. Ciò vuol dire che le nuove assunzioni, magari di neolaureati, possono avvenire solo ai livelli più bassi. Non è una grande prospettiva, né un grande incentivo, per i giovani che che si preparano per entrare nella pubblica amministrazione".

Non ci saranno, dice l'Inpdap, maggiori spese perché si tratterebbe sostanzialmente di una sanatoria...
"Non è una sanatoria ma l'attuazione di una norma contrattuale. Quanto alle spese, aumenteranno dopo".