Documento finale dell’Assemblea promossa dalle Associazioni e delle Organizzazioni della Docenza Universitaria del 17 febbraio 2004

L’Assemblea Nazionale dei Professori e Ricercatori Universitari, promossa da ADU, ANDU, CISL-Univ, CNU, SNALS-Univ, SNUR-CGIL, UILPA-UR, alla quale hanno partecipato docenti e rappresentanze istituzionali di tutti gli Atenei italiani, i comitati di coordinamento delle diverse forme del nuovo precariato universitario, rappresentanze del personale tecnico-amministrativo e gli studenti, riunita in Roma il 17/02/2004, fa proprie le posizioni assunte dalle Organizzazioni della docenza nel Comunicato del 16 gennaio 2004 ed i punti fermi sullo stato giuridico che le Organizzazioni hanno posto al centro delle loro proposte di riforma.

L’Assemblea ritiene illiberale e non emendabile il disegno di legge delega e chiede che sia ritirato.

L’Assemblea:

• ribadisce la centralità assoluta del sistema universitario pubblico nella didattica e nella ricerca;

• rifiuta la precarizzazione del lavoro universitario e la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori;

• chiede la rimozione del blocco delle assunzioni;

• biasima l’istituzione di nuove strutture di c.d. "eccellenza" a fronte del depauperamento di quelle esistenti;

• stigmatizza l’assenza di volontà di confronto reale e costruttivo da parte del Governo;

• esprime solidarietà al personale tecnico-amministrativo per la negazione del diritto al contratto;

• denuncia l’attacco all’istruzione pubblica dalle scuole dell’infanzia all’Università.

L’Assemblea decide il blocco delle attività didattiche nella prima settimana del secondo semestre come primo momento delle iniziative di mobilitazione e di confronto che dovranno svolgersi nelle prossime settimane nelle Università e nel Paese, coinvolgendo gli studenti e tutto il personale universitario.

Giovedì 4 marzo giornata nazionale di occupazione simbolica

dei Rettorati con assemblee di Ateneo

Il disegno di legge delega deve essere ritirato
Si deve promuovere un forte reclutamento dei giovani nel ruolo della docenza
Alta formazione e ricerca sono il futuro dell’Italia