Documento unitario delle OO.SS e delle Associazioni di richiesta di intervento legislativo sulla docenza
Vi trasmettiamo un documento sottoscritto unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali e le associazioni rappresentative della docenza universitaria
Alla Consulta Docenti
Ai Segretari territoriali
Vi trasmettiamo un documento sottoscritto unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali e le associazioni rappresentative della docenza universitaria. Tale documento e' stato inviato al Ministro, al Vice Ministro, ai 3 Sottosegretari, al Presidente del CUN, al Presidente della CRUI, al Capo di Gabinetto, al Capo Ufficio Legislativo, alle Commissioni VII Senato e Camera.
Al Ministro ed ai Presidenti della VII Camera e VII Senato e' stata richiesta una convocazione urgente.
p.la Segreteria Nazionale
Mario G. Garofalo
Paolo Saracco
ADU, ANDU, CIDUM, CIPUR, CISL-Università, CNU, SNALS,
SNUR-CGIL, UIL-PA-UR, USPUR
Le Organizzazioni rappresentative della docenza universitaria si sono più volte riunite per discutere su alcune delle problematiche universitarie che richiedono un intervento legislativo urgente, in particolare hanno dibattuto i seguenti punti:
1- stato giuridico dei ricercatori;
2- concorsi e ruolo dell'Università;
3- retribuzioni;
4- risorse per la ricerca;
5- blocco delle assunzioni.
Ricercatori
- Premesso che i ricercatori attendono la definizione del loro stato giuridico da oltre vent'anni;
- considerato che i ricercatori sono stati ritenuti indispensabili per far fronte ai notevoli impegni didattici tanto è vero che il legislatore ha ritenuto, con la legge 341/90, di consentire ai ricercatori confermati la possibilità di avere supplenze ed affidamenti, e che una successiva legge ha esteso anche a quelli non confermati tale possibilità;
- considerato inoltre che già nella precedente legislatura si era quasi giunti ad esitare una legge che trasformava il ruolo dei ricercatori nella terza fascia dei professori universitari;
-considerato ancora che la entrata in vigore dei nuovi ordinamenti didattici ha ampliato di molto il carico didattico complessivo di tutti i docenti (professori e ricercatori), rendendo necessaria l'assegnazione, alla stragrande maggioranza dei ricercatori, di compiti di piena docenza;
-tutto ciò premesso e considerato, tenuto conto che i ricercatori ormai da molto tempo assolvono la funzione docente, si chiede al Governo ed alle Forze Politiche un provvedimento di definizione dello loro stato giuridico.
Le organizzazioni firmatarie sono disponibili ad un confronto sereno su un testo governativo per giungere ad una soluzione rapida e concreta del problema.
Concorsi e ruolo dell'Università
Le scriventi Organizzazioni Sindacali ritengono che debba rimanere pubblico il ruolo che il Sistema Universitario svolge nel nostro Paese, così come storicamente avvenuto. Esse respingono con forza l'idea di "privatizzazione" dell'Università e chiedono che non vi siano dubbi nel confermare la funzione pubblica della Istituzione universitaria e della formazione specialistica superiore.
La qualità e l'eccellenza della funzione formativa devono essere obiettivi perseguiti non da poche scuole di elite ma da tutto il sistema universitario nazionale.
In questa cornice i docenti universitari debbono essere inquadrati in ruolo a tempo indeterminato allo scopo di garantire al meglio le libertà costituzionali di ricerca e di insegnamento.
Posizioni a tempo determinato e contratti, in numero percentualmente limitato rispetto ai docenti di ruolo (non oltre il 20%), possono essere configurati per coloro che liberamente li scelgono e per la trasmissione di esperienze di ricerca o professionali esterne non presenti all'interno della docenza universitaria.
Il reclutamento dei docenti universitari (concorso di ingresso) deve prevedere il giudizio di idoneità alla funzione docente espresso da una commissione composta interamente in ambito nazionale da componenti dei rispettivi settori disciplinari.
Non si entra, in questa fase, nel merito delle forme di reclutamento e delle procedure per la progressione nella carriera, alle quali si deve dare risposta funzionale in termini di stato giuridico.
Si chiede, infine, al Governo ed alle Forze Politiche di avviare una seria programmazione del reclutamento per il fisiologico ricambio della docenza in considerazione che nei prossimi anni andranno in quiescenza una buona parte dei docenti attualmente in servizio.
Retribuzioni
In prospettiva le Organizzazioni rappresentative della docenza universitaria, in accordo al principio generale, che si va affermando in tutti i settori del Pubblico Impiego, per cui vanno premiati coloro che più e meglio assolvono i propri compiti istituzionali, propongono che, anche per i docenti universitari, le retribuzioni siano formate da tre voci:
a) tabellare, comprendente stipendio, tredicesima mensilità e IIS,
b) di posizione scientifico-didattica differenziata per livello di maturazione e/o responsabilità,
c) di risultato, in misura percentualmente limitata (p.es. 10-15%) della tabellare, soggetta alla verifica periodica dei risultati delle attività svolte.
Naturalmente l'accettazione di un meccanismo operativo che metta in pratica tale principio sarà subordinata alla definizione di criteri chiari e condivisi circa le metodologie di valutazione del livello di maturazione scientifica e didattica nonché delle attività svolte.
Non si può, infine, non rilevare che la categoria dei docenti universitari è l'unica tra quelle non contrattualizzate che non ha avuto beneficio economico alcuno dalla L.334/97 e successive modificazioni, in quanto la ivi prevista "perequazione" con la categoria dei dirigenti dei Ministeri non è mai stata realizzata.
Risorse per la ricerca
Le Organizzazioni firmatarie fortemente preoccupate per la situazione attuale ed ancora di più per le prospettive future di un settore fondamentale per il progresso civile ed economico del Paese chiedono con forza al Governo ed al Parlamento che gli stanziamenti per la ricerca siano progressivamente incrementati e che, nell'immediato, sia quantomeno ripristinato il livello delle risorse che hanno subito, negli anni, tagli ingiustificati e non sopportabili.
Blocco delle assunzioni
Il blocco delle assunzioni previsto dalla finanziaria 2003, incidendo sull'utilizzazione di risorse proprie delle Università, contraddice l'autonomia costituzionalmente riconosciuta al Sistema Universitario e la necessità, comunemente riconosciuta, di aprire ai giovani il reclutamento, anche in vista del dato già segnalato che, nei prossimi anni, buona parte degli attuali docenti andranno in quiescenza. Si chiede con fermezza il rispetto del principio dell'autonomia, e dunque che nell'ambito delle risorse di cui dispongono, gli Atenei siano liberi di procedere alle chiamate e che sia loro consentito di assicurare il turn over.
Tuttavia, nella malaugurata ipotesi che venga mantenuto detto blocco, si chiede che, in adempimento di un principio generale del diritto, venga sospesa la decorrenza del computo del triennio di validità delle idoneità conseguite.
Le Organizzazioni rappresentative della docenza universitaria firmatarie ADU, ANDU, CIDUM, CIPUR, CISL-Università, CNU, SNALS, SNUR-CGIL, UIL-PAUR, USPUR chiedono, su questi temi, un incontro urgente al Ministro ed alle Commissioni Parlamentari competenti.