Emanato l’Atto d’indirizzo per il CCNL Istruzione e Ricerca: entra nel vivo il confronto anche per il rinnovo del contratto delle lavoratrici e dei lavoratori delle università
Presto l’avvio della trattativa all’ARAN.
Ieri è stato pubblicato l’Atto d’indirizzo per il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-2021, entra nel vivo, quindi, il confronto per il rinnovo anche per le lavoratrici e i lavoratori delle università del proprio contratto di lavoro.
Da questo contratto il personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario, i Collaboratori Esperti Linguistici, i Lettori e le lavoratrici e i lavoratori delle Aziende Ospedaliere Universitarie si aspettano di vedere soddisfatte le legittime aspirazioni in termini di aumenti salariali, di sviluppo di carriera e di miglioramento degli aspetti normativi che attendono da fin troppo tempo.
Come abbiamo più volte sostenuto questo contratto deve essere quello della svolta, quello che avvicina le retribuzioni del nostro settore a quello degli altri settori pubblici, quello che riconosce le professionalità di tutte e tutti, quello che investe nei processi di innovazione e sviluppo.
L’Atto d’indirizzo emanato, che ricordiamo è la piattaforma della controparte e che quindi rappresenta il punto di partenza da superare, registra un significativo arretramento rispetto al documento del MUR che indicava le linee d’indirizzo per il nostro settore e che avevamo, assieme alle altre organizzazioni sindacali avevamo valutato in maniera positiva.
Negativa la mancanza di alcune delle indicazioni che in quel documento venivano valorizzate e stona nell’Atto di indirizzo il richiamo alla valutazione individuale della performance, soprattutto in relazione alla evidente necessità per il settore università, che ha la retribuzione media più bassa del pubblico impiego, di focalizzare gli interventi non certo sulla differenziazione di premi individuali bensì su interventi di carattere generale, a partire dall’esigibilità delle progressioni economiche e dalla valorizzazione professionale attraverso un significativo intervento sulle progressioni alla categoria superiore.
Relativamente all’utilizzo delle risorse aggiuntive previste in legge di bilancio per la valorizzazione professionale del personale dell’università, si registra nella stesura finale dell’Atto di indirizzo un significativo miglioramento rispetto all’ipotesi di atto di indirizzo inviata alla CRUI la scorsa settimana, essendo stato eliminato il riferimento al loro utilizzo per le posizioni organizzative dando invece indicazione di utilizzarle per “ adeguare le retribuzioni complessive del personale dell’università”.
Nella trattativa con l’ARAN che comincerà a breve perseguiremo con determinazione i nostri obiettivi, valutando passo dopo passo l’evoluzione del confronto informando tutti i lavoratori e alimentando la partecipazione dell’intera categoria.
Obiettivi che vogliamo per l’ennesima volta ribadire e che per noi rimangono imprescindibili:
- Diminuzione della differenza salariale con gli altri settori utilizzando i 50 milioni di Euro aggiuntivi previsti dal comma 297 dell’articolo 1 della legge finanziaria per aumentare in maniera fissa e stabile le retribuzioni di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori;
- Una nuova disciplina che affianchi, alle progressioni economiche orizzontali così come oggi definite, un sistema che garantisca a tutte e tutti uno sviluppo economico nel tempo che non sia legato alle disponibilità limitate del fondo del trattamento accessorio;
- Una nuova regolamentazione che le progressioni di carriera (PEV) che valorizzi esperienza professionale, titoli e anzianità di servizio;
- Regolamentazione del lavoro agile come modalità ordinaria di lavoro assieme alla classica modalità in presenza;
- Sviluppo della contrattazione integrativa con eliminazione di alcuni dei vincoli sull’utilizzo e sull’implementazione delle risorse del fondo del salario accessorio:
- Creazione di un fondo apposito, alimentato da risorse provenienti dai bilanci di ateneo, per retribuire gli incarichi e l’organizzazione di lavoro;
- Definizione della nuova figura di Insegnante di Madre Lingua che superi la vergognosa discriminazione nei confronti dei nostri colleghi CEL e lettori nel rispetto dei diritti e delle retribuzioni definite dalla sentenza della corte europea sulla materia;
- Una disciplina apposita e puntuale per gli operatori delle Aziende Ospedaliere Universitarie superando così i limiti del CCNL in vigore;
- Introduzione del profilo professionale del Tecnologo a tempo indeterminato anche come riconoscimento della professionalità di molto colleghi già in servizio.
Come vedete un programma e una piattaforma contrattuale ambiziosa che però corrisponde alle esigenze e giuste aspettative del personale delle università. Sarà necessario per ottenere questi risultati accompagnare la trattativa con il protagonismo attivo del Personale, anche ricorrendo a tutte le forme di mobilitazione che si rendessero necessarie.