Fermiamo il ddl Moratti: Università di Cagliari
Mozione del Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università degli Studi di Cagliari sul DDL "Stato giuridico dei docenti universitari"
Il Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature straniere, dopo avere valutato il testo del DDL sulle "Nuove disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori universitari", approvato alla Camera il 15 giugno 2005, si associa al giudizio fortemente negativo espresso da tutte le componenti del mondo universitario, dagli organismi collegiali dei diversi atenei, dalla CRUI e dalle OO. SS.
In particolare, il CdF
- evidenzia che - dopo un confuso iter parlamentare - nessuna delle proposte venute dal mondo accademico è stata recepita nel testo approvato alla Camera;
- denuncia la negazione di ogni risorsa finanziaria aggiuntiva per l’applicazione del provvedimento legislativo;
- reputa il DDL non emendabile poiché esso propone una pseudoriforma regressiva e dequalificante sia per la didattica sia per la ricerca universitaria: in tal senso si giudicano eccezionalmente gravi le disposizioni che a) ignorano la necessità urgente del ricambio generazionale e
del consolidamento quantitativo/qualitativo della docenza,
b) ne estendono invece la precarizzazione,
c) allontanano di fatto i giovani meritevoli dall’accesso alla carriera universitaria,
d) affidano ad esterni con contratto temporaneo una parte rilevante dell’attività didattica,
e) prevedono la figura ambigua del professore aggregato,
f) pongono ad esaurimento la figura del ricercatore,
g) non sciolgono il nodo della separazione tra reclutamento e progressione della carriera,
h) prospettano forme mascherate di ope legis.
Il Consiglio di facoltà pertanto chiede il ritiro immediato del DDL, invita il Parlamento a proporre un nuovo testo che risponda realmente alle esigenze dell'Università e del Paese, auspica il rifinanziamento della ricerca, della didattica e delle retribuzioni secondo parametri europei.
Il CdF si riserva infine di ricorrere a ulteriori e più incisive forme di protesta nel caso che il DDL venisse approvato definitivamente.
5 luglio 2005