FLC CGIL chiede alla ministra Bernini di dare seguito agli impegni assunti a partire dal confronto sull'atto di indirizzo per il rinnovo del Contratto 2022-2024
Urgente calendarizzare anche gli incontri sui temi ancora oggetto delle sequenze contrattuali e un intervento per definalizzare le risorse aggiuntive per la valorizzazione professionale del personale tecnico e amministrativo dell'università e degli enti pubblici di ricerca.
La FLC CGIL invia al MUR una richiesta di avvio di confronto su alcuni temi, a partire dal confronto sull'atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL 2022-2024. Alla ministra Bernini viene chiesto di dare seguito agli impegni assunti nella riunione del 24 luglio scorso calendarizzando gli incontri di approfondimento sui temi ancora oggetto delle sequenze contrattuali e un intervento per definalizzare le risorse aggiuntive per la valorizzazione professionale del personale tecnico e amministrativo dei settori dell'università e degli enti pubblici di ricerca.
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Roma, 21 agosto 2024
Alla Prof.ssa Anna Maria Bernini
Ministra dell’Università e Ricerca
Oggetto: richiesta incontro su atto di indirizzo rinnovo CCNL 2022-2024
Egregia Sig.ra Ministra,
In relazione al nostro incontro del 24 luglio scorso ed in particolare alla condivisione della necessità di confronto e specifico approfondimento sulle diverse problematiche che nella riunione abbiamo evidenziato, considerate le importanti scadenze dei prossimi mesi, chiediamo che quanto prima si proceda a calendarizzare gli incontri, a partire da quello riguardante l’atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL 2022-2024 Istruzione e ricerca, relativamente ai settori Università, Ricerca e AFAM.
Di particolare urgenza evidenziamo anche la necessità che vengano a stretto giro previsti incontri per approfondire il confronto sui temi contrattuali non ancora definiti relativi al rinnovo del CCNL 2019-21, sui quali non si è arrivati ad una soluzione condivisa e che sono ancora oggetto di apposita sequenza contrattuale all’ARAN.
Evidenziamo, inoltre, l’opportunità che possano essere utilizzati dei vettori normativi in discussione in questo periodo in Parlamento, ad esempio la conversione in legge del Decreto Legge 9 agosto 2024, n. 113, per apportare le modifiche alle modalità di utilizzo delle risorse stanziate per la valorizzazione del personale, per agevolare il loro utilizzo, tramite la contrattazione nazionale, per finanziare istituti stabili della retribuzione. A riguardo si fa notare che ciò è già stato fatto per l’AFAM e per diversi altri settori della PA e che, oltretutto, il personale dell’università e della ricerca è soggetto costantemente a procedure valutative che discriminano l’attribuzione di quote di salario, a partire dalle selezioni per le progressioni economiche all’interno dell’area\profili e alla progressione tra le aree e che quindi, oltretutto, appare anche un inutile aggravio di procedure per le amministrazioni utilizzare queste risorse, in tutto (per EPR) o in parte (università al 50%), al di fuori degli istituti contrattuali dovendo valutare la partecipazione del personale a non meglio precisati “appositi progetti”.
In attesa di riscontro, cordiali saluti,
Il Segretario generale FLC CGIL
Gianna Fracassi