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Gli ultimi colpi di coda della Gelmini

Approvati il giorno 11 novembre i finanziamenti straordinari alle Università ed agli Enti di Ricerca per il “sostegno ai mutamenti strutturali” dedicati alle Regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

17/11/2011
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Il Ministro Gelmini, immediatamente prima di lasciare il proprio incarico, e quale ultimo suo atto, conferma lo sprezzo del precedente governo verso l’Università e la Ricerca pubblica italiana. L'11 novembre 2011 sono stati infatti approvati i finanziamenti relativi ai Progetti di Potenziamento strutturale dell'Asse I, "Sostegno ai mutamenti strutturali" del PON Ricerca e Competitività. Il bando, dedicato alle sole regioni di convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) era aperto ad università ed enti di ricerca pubblici e privati. Il totale dei finanziamenti è rilevante, 650 milioni di euro, buona parte dei quali andati ad enti di ricerca e università private e fondazioni e con evidenti e ingiustificate differenze tra regioni.

Questo governo, più di ogni altro, ha messo il sistema pubblico dell’università e della ricerca sotto attacco. Un taglio drammatico dei finanziamenti che mette a dura prova la sussistenza stessa di enti e atenei. La distribuzione dei progetti e dei relativi finanziamenti in regioni che più di altre vivono una crisi profonda ci sembra non abbia un riscontro nel rilievo e nelle dimensioni degli enti finanziati.

Non possiamo entrare nel merito dei singoli progetti, anche se sarebbe ipocrita nascondere che spesso i progetti che vengono presentati costituiscono né più né meno che richieste di fondi senza un diretto legame con le attività che vengono poi effettivamente svolte. Finanziamenti, quindi, che talvolta costituiscono uno strumento per far fronte alle spese ordinarie e quotidiane. Certamente la gran parte degli enti finanziati, anche privati, svolgono attività di ricerca di rilievo. Non possono però passare inosservati gli 8.5 milioni di euro attribuiti alla Provincia Italiana Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione a fronte dei 9.5 milioni di euro attribuiti alla Seconda Università di Napoli. Oppure i 14.5 milioni di euro della Fondazione Mediterranea Terina o gli oltre 10 milioni di euro attribuiti alla Korè di Enna a fronte degli 11 milioni di euro alla Federico II di Napoli. Peraltro, forse frutto di sottile umorismo, fa sorridere che uno dei progetti finanziati abbia come titolo GELMinCAL - Generatore Eolico a Levitazione Magnetica in Calabria.

Il sospetto è che, ancora una volta, finanziamenti che avrebbero potuto dare un contributo alla tenuta del sistema universitario e della ricerca del meridione d’Italia vengano utilizzati come strumenti di scambio politico e in ragione di pressioni territoriali. Chiediamo al nuovo ministro di assumersi la responsabilità di rendere pubblici gli atti relativi a questi bandi: se valutazione di progetti è stata fatta, come la legge impone, che vengano resi immediatamente pubblici i progetti presentati e le valutazioni dei revisori.

In termini più generali, è necessario rimarcare che finanziamenti a progetto o infrastrutturali non sono più sostenibili senza interventi decisi a sostegno delle spese correnti, della manutenzione, del personale. Costruire laboratori o infrastrutture che non è possibile manutenere per mancanza di risorse, oppure finanziare progetti che non possono essere effettivamente svolti perché non si riesce a pagare consumi o utenze, rappresenta uno spreco di risorse e uno schiaffo per tutti quelli che quotidianamente realizzano il progetto più difficile di tutti: tenere in piedi il sistema italiano della ricerca e della formazione giorno dopo giorno.