La Repubblica: La terza fascia del ruolo universitario
Il 16 dicembre scorso la VII Commissione (Cultura) della Camera dei deputati ha revocato la sede legislativa alla proposta di legge che istituisce la terza fascia del ruolo dei docenti universitari (A.C. 5980), già approvata dal Senato della Repubblica.
Emanuele Paratore (preside lettere, Sapienza, Roma)
Francesco Rossi (preside medicina Sun Napoli)
Armido Rubino (preside medicina, Federico II, Napoli)
Nunzio Crimi (vicepreside medicina, Catania)
Bruno Granetti (pres. C.L. scienze, Perugia)
seguono le firme di altri 142 docenti
Il 16 dicembre scorso la VII Commissione (Cultura) della Camera dei deputati ha revocato la sede legislativa alla proposta di legge che istituisce la terza fascia del ruolo dei docenti universitari (A.C. 5980), già approvata dal Senato della Repubblica.
Con un atto che non ha precedenti recenti nella storia del Parlamento italiano, ottantadue deputati, appartenenti a gruppi sia di maggioranza sia di opposizione, hanno così bloccato il provvedimento giunto alla fine del suo iter legislativo: gli articoli erano, infatti, già stati singolarmente approvati dalla stessa VII Commissione ed avevano già ottenuto il parere favorevole finale della I Commissione (Affari costituzionali).
Questa iniziativa, che nega a ventimila docenti universitari italiani il diritto di conseguire il riconoscimento del proprio stato giuridico, atteso da oltre quindici anni, costituisce, di fatto, il risultato di una campagna di disinformazione. È bene ricordare che l'iter del provvedimento era iniziato nel lontano luglio 1998 e che, comunque, era giunto alle soglie dell' approvazione definitiva alla Camera e della successiva, necessaria ratifica finale da parte del Senato, visto l'atteggiamento positivo tenuto da tutti i componenti della VII Commissione (Cultura) di questo ramo del Parlamento.
Il riconoscimento del ruolo di professori universitari di terza fascia ai ricercatori universitari è un atto dovuto nei confronti di chi ha svolto sia attività di ricerca, sia attività didattica formale e sostanziale, con il conferimento da parte dei consigli di facoltà di affidamenti e supplenze di corsi ufficiali di insegnamento nei corsi di laurea, nei corsi di diploma universitario, nelle scuole di specializzazione, con la partecipazione a pieno titolo alle commissioni di esami di profitto, di laurea e di diploma. Non può, quindi, essere considerata una promozione, né una "ope legis", nel senso di immotivata sanatoria.
La partita in gioco per l'Università e per il Paese è enorme e riguarda direttamente anche tutte le modifiche già avvenute nell'Università (autonomia finanziaria, statutaria, concorsuale) e quelle prossime (autonomia didattica e riforma dello stato giuridico dei docenti), che non potranno trovare piena realizzazione se non attraverso una corretta e razionale utilizzazione delle risorse umane già presenti all'interno della docenza universitaria.
Di fronte alla gravissima situazione venutasi a creare, a seguito di quanto fin qui denunciato, i sottoscritti firmatari del presente documento chiedono, pertanto, al presidente della Camera ed ai presidenti dei gruppi parlamentari l'immediata calendarizzazione in aula della discussione sul disegno di legge sulla terza fascia e la sua sollecita approvazione.