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Le Organizzazioni e le Associazioni della docenza convocano una manifestazione nazionale a Roma il 2 marzo 2005

Manifestazione nazionale a Roma il 2 marzo 2005

24/01/2005
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ADU, ANDU, APU, CISAL-Università, CISL-Università, CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Università, UILPA-UR
Le Organizzazioni sindacali e le Associazioni della docenza universitaria si sono riunite il 20 gennaio 2005 per esaminare lo stato dei percorsi legislativi concernenti l’Università e coloro che vi lavorano. A questo proposito:
1. È stata annunciata la calendarizzazione alla Camera del disegno di legge delega sullo stato giuridico nel mese di febbraio, dopo diversi rinvii. Ciò sembrerebbe mostrare una nuova fase dell’azione governativa. Sta di fatto che la discussione in Parlamento è in oggettivo contrasto con il ricorso al decreto legge per una materia sostanzialmente simile, decreto di cui si è avuta notizia oggi stesso: infatti, nella mattinata della stessa giornata del 20 gennaio autorevoli notizie di stampa preannunciavano per venerdì 21 gennaio l’approvazione in Consiglio dei Ministri di un decreto legge che in primo luogo sembrerebbe voler dare applicazione all’art. 1, comma 105 della legge n. 311/2004, legge finanziaria per il 2005, che prevede il controllo da parte del MIUR della compatibilità economica delle politiche di assunzioni nei prossimi tre anni da parte delle singole Università.
2. Le Organizzazioni e le Associazioni denunciano che un simile decreto legge (per sua natura immediatamente in vigore, salvo la conversione in legge nei successivi 60 giorni) è del tutto inaccettabile per due motivi:
a) non vi è alcuna ragione di urgenza; ancora una volta, si usa in modo del tutto sbagliato e forzato uno strumento legislativo, così come improprio è l’uso della legge delega per la riforma dello stato giuridico; questo Ministero e questo Governo non sono stati finora in grado di fare politica universitaria nelle forme proprie, aprendo un vero confronto in Parlamento e con le forze sociali;
b) si conferma l’attacco definitivo all’autonomia delle Università, alle quali non si riconosce più alcuna capacità e ragionevolezza nella gestione delle proprie risorse, mentre nelle forme normative più diverse si autorizzano istituzioni universitarie molto discusse, private e non, per tutta l’Italia.
3. Questo atteggiamento del Governo è confermato dal rinvio delle scadenze per le pubblicazioni dei bandi, posticipate a 15 aprile e 15 ottobre, due sole scadenze: un atteggiamento che mostra la volontà di rendere sempre più difficile e incerto il turn over nelle Università.
In questa situazione così complessa, che sembra mostrare anche disomogeneità di metodo e di soluzioni nello stesso fronte governativo e della maggioranza, le Organizzazioni e le Associazioni decidono:
- la ripresa immediata dello stato di mobilitazione e di confronto nei singoli Atenei e negli Organi collegiali, con il coinvolgimento di tutte le componenti della vita universitaria;
- la costruzione dal 14 al 18 febbraio di una settimana di iniziative all’interno ed all’esterno degli Atenei, con modalità analoghe a quelle già attuate all’inizio dello scorso novembre;
- l’occupazione simbolica dei Rettorati il giorno dell’eventuale inizio della discussione del disegno di legge delega alla Camera.
Le Organizzazioni e le Associazioni convocano una manifestazione nazionale in Roma il 2 marzo 2005.
Nelle realtà locali, ai livelli nazionali, ovunque sia possibile rappresentare la condizione sempre più grave dell’Università, le Organizzazioni e le Associazioni insieme con gli studenti si impegnano a incontrare tutti gli interlocutori vivi di questo Paese, tra i quali in questo momento le forze sindacali e produttive ai massimi livelli.