Resoconto dell'incontro unitario col Ministro Zecchino sulla riforma dello stato giuridico dei professori universitari
Il giorno 4 novembre il Ministro dell'Università e della R.S.T. Zecchino e il sottosegretario Guerzoni hanno incontrato le confederazioni Cgil, Cisl e Uil e i sindacati di categoria Snur-Cgil, Cisl Università e Uil-Pa-Ur sulla riforma dello stato giuridico della docenza
Il giorno 4 novembre il Ministro dell'Università e della R.S.T. Zecchino e il sottosegretario Guerzoni hanno incontrato le confederazioni Cgil, Cisl e Uil e i sindacati di categoria Snur-Cgil, Cisl Università e Uil-Pa-Ur sulla riforma dello stato giuridico della docenza.
Il Ministro, in punto di metodo, ha affermato che l'uso dello Strumento del collegato ordinamentale alla finanziaria è solo il segno del forte impegno del Governo nel riformare lo stato giuridico della docenza e non è minimamente espressione di una volontà di ostacolare il dibattito con le forze politiche e sociali. Nel merito, ha esposto quelle che lui stesso ha definito alcune idee formulate da un gruppo di lavoro da lui costituito. Il sottosegretario Guerzoni, dal canto suo, ha esposto alcune proposte di un gruppo di parlamentari della maggioranza.
I sindacati presenti, nel condividere la volontà di delegificare una parte del trattamento giuridico ed economico dei docenti universitari, hanno dichiarato che questa scelta va sorretta dalla condizione che i criteri e i parametri in forza dei quali gestire l'area delegificata siano determinati, sia a livello nazionale che decentrato, da idonee forme di contrattazione collettiva.
I sindacati hanno anche ribadito con forza la necessità prioritaria che si concluda positivamente l'ormai troppo lungo iter parlamentare della legge sulla terza fascia docente. Hanno, infine, sostenuto che il futuro intervento legislativo deve garantire: unicità del ruolo, delle funzioni, dei doveri e dei diritti;
adozione generalizzata di un regime di rapporto di lavoro esclusivo con l'Università, con contestuale superamento degli attuali meccanismi di tempo pieno e tempo definito basati esclusivamente sull'elencazione di incompatibilità;
molteplicità dei livelli stipendiali, differenziati in funzione della crescente qualificazione scientifica e professionale dei singoli;
introduzione di meccanismi di valutazione e di verifica dell'attività didattica, di ricerca, di servizio e di governo degli Atenei, cui ciascun docente è tenuto a sottoporsi periodicamente, indipendentemente dal livello retributivo raggiunto. Tali meccanismi andranno anche finalizzati all'avanzamento in carriera;
conseguente separazione tra meccanismi di reclutamento e meccanismi di progressione stipendiale;
profonda riqualificazione del trattamento economico, alla luce dei punti precedenti;
revisione dei meccanismi di finanziamento ordinario degli Atenei, in relazione alla costituzione ed all'aggiornamento del fondo per le retribuzioni del personale;
introduzione di strumenti organizzativi e giuridici che consentano lo svolgimento di attività professionali intrameniali, al di fuori del tempo dedicato alle attività istituzionali, in un rapporto convenzionale trasparente e regolamentato tra docenti, Ateneo e committenza esterna.