Richiesta di incontro alla CRUI sulla situazione del Lettori
Richiesta incontro situazione lettori di madrelingua straniera
Al Presidente della CRUI
Prof. Piero Tosi
Al Segretario Generale della CRUI
Pof. Alessandro Bianchi
CRUI ROMA
Al Presidente della Conferenza dei Presidi
delle Facoltà di Lingue
Prof. Antonio Pioletti
Presidenza Facoltà Lingue Università di Catania
Oggetto: richiesta incontro situazione lettori di madrelingua straniera.
Signori Presidenti, Signor Segretario Generale,
sono a Voi ampiamente note le posizioni dei Sindacati Confederali e della Docenza Universitaria sul processo di sgretolamento e mutazione genetica del sistema universitario e di ricerca pubblico, innescate dai provvedimenti di questo Governo.
Il disegno di legge di riforma dello stato giuridico dei docenti, respinto dall’insieme del mondo accademico e rinviato in commissione sotto la spinta di una costante e decisa mobilitazione dei sindacati, e dell’insieme del mondo dell’università e della ricerca, è emblematico dell’essenza dei processi di "riforma" innescati.
Protagonisti del contrasto a tali processi sono stati, con tutte le altre figure che, a vario titolo esercitano l’attività della docenza, i 1800 lettori di madrelingua straniera che nelle università italiane garantiscono, di fatto, l’insegnamento delle lingue.
I loro compiti e funzioni si sono ulteriormente dilatati con la riforma dell’autonomia didattica e delle direttive sull’insegnamento delle lingue in Europa. Ma, a fronte di ciò, si è registrata nelle università una ulteriore incomprensibile attività di discriminazione ed il tentativo costante di un loro ridimensionamento professionale, che siamo costretti a fronteggiare quotidianamente con una defatigante vertenzialità, anche sul piano giudiziario.
Questa figura professionale, al centro di uno storico contenzioso che ha visto finora soccombere tutte le Università chiamate in causa davanti ai tribunali nazionali e, per tre volte, alla stessa Corte di Giustizia Europea, non è presente in alcun modo, tranne che nelle posizioni del sindacato, nel confronto in atto sul disegno di riforma dello stato giuridico della docenza nel quale, ad esempio, oltre che i docenti delle diverse fasce ed i ricercatori, sono presi in considerazione i tecnici laureati.
Per una serie di motivi che troverete sommariamente indicati nel documento allegato, noi riteniamo che questa figura professionale, incomprensibilmente e irragionevolmente discriminata nella gran parte degli atenei italiani, abbia un rilevo importante nella vita e nell’attività degli stessi ed è centrale nell’insegnamento delle lingue.
E’ ampiamente noto ed è stato riconosciuto da tutte le sentenze passate in giudicato della magistratura nazionale e dalla stessa corte di giustizia europea, che è peculiare di questa figura professionale l’attività didattica, svolta con un profilo professionale di docente, ancorché differente da quello della docenza universitaria di prima e seconda fascia e degli stessi ricercatori.
A questi ultimi, peraltro, è equiparato dalle stesse sentenze sul piano della retribuzione.
Noi riteniamo che i numerosi problemi aperti intorno a questa figura,vadano riproposti e risolti in questa fase.
E’ utile ricordare infine, tra i tanti problemi incombenti, il grave danno d’immagine e finanziario che provocherà al nostro Paese e alle nostre Università, l’attuazione della pesante sanzione già comminata dalla Commissione Europea (che ha ritenuto del tutto inadeguata la legge 63 del marzo 2003 con la quale il governo pensava di risolvere la questione) di 309.000 euro al giorno, in applicazione della richiamata sentenza della CGE, appena esperita la procedura tecnico – burocratica.
Chiediamo, pertanto, un incontro urgente per verificare la situazione e definire una auspicabile posizione comune.
p.la Segreteria Nazionale
Mimmo Rizzuti - Paolo Saracco