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Segreteria Confederale CGIL: Comunicato sull'incontro col Presidente del Consiglio

Questa mattina, presso la Presidenza del Consiglio, si è svolto un incontro tra le Confederazioni CGIL-CISL-UIL e il Presidente D'Alema per una verifica di alcune rilevanti questioni attinenti il capitolo istruzione e formazione del patto di natale '98.

05/04/2000
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Questa mattina, presso la Presidenza del Consiglio, si è svolto un incontro tra le Confederazioni CGIL-CISL-UIL e il Presidente D'Alema per una verifica di alcune rilevanti questioni attinenti il capitolo istruzione e formazione del patto di natale '98.

La sintesi dei problemi e delle considerazioni poste dai segretari confederali è contenuta nelle tre note che alleghiamo alla presente.

Nel merito, il Presidente del Consiglio ha annunciato le seguenti decisioni:

FORMAZIONE

Il Governo è impegnato a presentare un emendamento al collegato alla finanziaria per l'avvio della ristrutturazione degli enti di formazione ( 100 miliardi ); con lo stesso emendamento, il Governo procederà alla delegificazione del contributo dello 0,30% da parte delle imprese, con l'obiettivo di istituire un fondo contrattuale ( rispetto al quale Confindustria ha ribadito la disponibilità ad innalzare il contributo allo 0,50% )per uno sviluppo della formazione continua che assicuri in tre anni un forte sviluppo della formazione degli adulti. Nel merito della gestione e dei modelli dei processi di formazione continua, verranno stabiliti successivi incontri. Il Presidente D'Alema ha infine dichiarato di prendere in seria considerazione l'opportunità di agevolazioni fiscali per le imprese che investono in formazione.

UNIVERSITÀ

Il Presidente del Consiglio ha espresso l'impegno del Governo ad attivare con urgenza i processi di autonomia didattica, anche prevedendo le necessarie risorse aggiuntive. In relazione allo stato giuridico dei docenti, D'Alema ha assicurato l'impegno per l'approvazione del disegno di legge collegato alla finanziaria, rispetto al quale le Confederazioni hanno ribadito le proposte emendative già presentate alle commissioni parlamentari.

In questo quadro di impegni per l'Università, il Presidente ha valutato di grande interesse la proposta di finanziare il "piano giovani" attraverso 5000 contratti di insegnamento e ricerca, per sostenere l'autonomia didattica e favorire il ricambio generazionale nelle Università.

SCUOLA

Il Presidente del Consiglio ha annunciato l'impegno del Governo per un piano triennale di implementazione delle riforme in atto , sostenuto da risorse aggiuntive sul versante dell'edilizia scolastica, del diritto allo studio e della valorizzazione della professionalità.

In questo contesto, nel corso della discussione, il Presidente del Consiglio ha espresso la propria disponibilità ad incontrare, insieme al Ministro della Pubblica Istruzione, le Confederazioni e i sindacati di categoria, per la soluzione dei problemi connessi alla valorizzazione della professionalità degli insegnanti, ferma restando la scelta di riconoscere i cambiamenti qualitativi e quantitativi del lavoro nella scuola, fuori da ogni logica di distribuzione a pioggia dei benefici.

Giuseppe Casadio
Segretario nazionale della CGIL

Andrea Ranieri
Segretario generale federazione FR/CGIL

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FORMAZIONE CONTINUA

CGIL CISL UIL E CONFINDUSTRIA hanno concordato con il governo un intervento legislativo, da inserire nel Collegato alla Finanziaria che dovrebbe trovare rapida approvazione, per la costituzione di un Fondo per la Formazione Continua, che dia realizzazione a quanto previsto dal Patto di natale, e consenta di superare il blocco della Corte dei Conti.

La legge prevederà che lo 0,30% pagato dalle aziende per la formazione possa essere versato, per le aziende che scelgono questa modalità, ad un Fondo di natura privatistica costituito dalle parti sociali attraverso un apposito accordo, che definirà anche le modalità di utilizzo delle risorse da parte delle imprese, le modalità di controllo delle attività e delle relative spese, le modalità di raccordo tra le parti sociali e le Istituzioni competenti. Contestualmente verrà definito un meccanismo automatico a sostegno degli investimenti sulle risorse umane realizzati autonomamente dalle imprese (ad esempio, il credito d'imposta), sulla scorta di quanto già previsto per altre forme d'investimento in impianti e tecnologie innovative.

Contemporaneamente lo Stato dovrà individuare le modalità progressive di finanziamento di attività attualmente finanziate con lo 0,30%:

Le attività elencate dalla legge 236/93 (formazione e orientamento dei lavoratori in mobilità, formazione degli occupati, formazione dei disoccupati propedeutica all'assunzione, indagini sui fabbisogni) che si aggiungono a tutte le residue attività di competenza del Ministero del lavoro, che oggi sono finanziate dall'un terzo del gettito dello 0,30; a questo scopo potrebbero intanto essere utilizzati gli stanziamenti (400 miliardi in totale) previsti dall'art. 66 della legge 144/99 per quanto riguarda il finanziamento dei piani formativi aziendali e territoriali concordati tra le parti sociali. Le risorse versate dalle aziende all'INPS in alternativa al Fondo privatistico saranno utilizzate per le attività di formazione continua previste dalla 236/93.

Le attività formative di competenza delle regioni, per le quali era richiesto il cofinanziamento Fse, attualmente finanziato dai 2/3 delle risorse dello 0,30%; tali somme erano annualmente destinate, con delibera CIPE, ad affluire al Fondo di rotazione ex art. 5, legge 183/87.

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UNIVERSITÀ

AUTONOMIA DIDATTICA

Al fine di evitare ulteriori ritardi nell'avvio del processo di riforma, con l'obiettivo di allineare il nostro paese agli standard europei per numero di giovani laureati e per durata di fatto degli studi, si concorda che:

il governo procederà all'immediata emanazione dei decreti relativi all'autonomia didattica, subito dopo l'emanazione dei previsti pareri delle competenti Commissioni Parlamentari, per consentire agli Atenei, ove già fossero in grado, di attivare il primo anno dei nuovi corsi di laurea nell'anno accademico 2000 - 1, anche in attesa dei regolamenti didattici (con riserva di approvazione ministeriale);

saranno stanziate risorse aggiuntive, nella prossima legge finanziaria, finalizzate alla messa a regime del sistema per l'anno 2001 - 2, ad integrazione degli stanziamenti previsti per la programmazione triennale 2000 - 2, nella quale l'innovazione didattica deve costituire la prima tra le priorità. In tale ambito, quote specifiche sono destinate:

a) per attivare corsi di orientamento, di sostegno e di recupero dei debiti formativi per favorire l'accesso ai corsi universitari;

b) all'assunzione tramite contratti di insegnamento e ricerca di 5000 giovani per attività di sostegno all'innovazione didattica.

STATO GIURIDICO DEI DOCENTI UNIVERSITARI

La riforma dello stato giuridico dei docenti universitari deve essere rapidamente realizzata, in quanto strumento indispensabile per l'attuazione dell'autonomia didattica degli atenei, come previsto nel patto sociale del 1998. Pertanto il governo si impegna a sostenere l'approvazione del ddl attualmente al dibattito del Parlamento quale collegato alla legge finanziaria, con le necessarie modifiche.

Il nuovo ordinamento, attraverso percorsi di carriera incentrati sulla valutazione dell'attività didattica e di ricerca, deve valorizzare i docenti migliori e più impegnati all'interno delle università, al tempo stesso favorendo l'ingresso di giovani studiosi negli organici degli atenei. Per quanto attiene ai ricercatori, deve essere adeguatamente riconosciuto il ruolo determinante che hanno svolto in questi anni nell'organizzazione dell'offerta didattica, oltrechè nella ricerca, attraverso l'affidamento di incarichi di docenza, prevedendone l'inquadramento definitivo nel ruolo docente.

Per i dottori di ricerca, quale percorso professionale in vista dell'accesso alla docenza universitaria, saranno previsti contratti di insegnamento e di ricerca, nella fattispecie di contratti speciali di lavoro dipendente, a termine, attraverso i quali saranno assicurati i diritti fondamentali alla retribuzione, alla valorizzazione della professionalità, alle pari opportunità occupazionali, anche tramite intese con le rappresentanze dei lavoratori interessati.

Una nuova regolamentazione dell'attività libero professionale dei docenti deve consentire di incentivarne la presenza e l'attività professionale all'interno degli atenei, anche attraverso la riserva esclusiva di incarichi qualificati e di percorsi di carriera, come in altri paesi dell'U.E..

In tale nuovo contesto, saranno destinate risorse per l'aggiornamento delle retribuzioni dei docenti, da correlare al maggior impegno previsto dalla riforma, prevedendo a tal fine accordi quadro con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per la definizione di criteri relativi agli obiettivi prioritari e alle correlate risorse, anche al fine della raffrontabilità, nell'ambito della revisione biennale, con le professionalità di livello comparabile che operano nelle pubbliche amministrazioni.

DIRITTO ALLO STUDIO

E' necessario prevedere ulteriori finanziamenti del fondo integrativo per il diritto allo studio, già istituito in attuazione del patto sociale del 1996, al fine sia di ampliare la platea dei beneficiari sia di sostenere la mobilità degli studenti, anche in ambito europeo. La rapida approvazione del ddl relativo all'edilizia universitaria deve consentire l'attivazione di un programma pluriennale per un adeguato incremento degli alloggi per gli studenti, verso gli standard di altri paesi europei.

SISTEMA DI VALUTAZIONE

Nel sistema delle autonomie, la valutazione costituisce lo strumento indispensabile sia per attivare un processo diffuso di responsabilizzazione, sia per gestire una politica di incentivazione degli obiettivi prioritari. Pertanto la L. 370/99 deve essere attuata in ogni suo aspetto, relativamente alla valutazione del sistema, degli atenei, delle attività didattiche e di ricerca, anche attraverso l'adozione di parametri comparabili.. Tra i criteri per l'incentivazione, sarà prevista anche l'adozione di procedure di confronto tra le università e le parti sociali, locali e di settore, ai fini di una pù precisa definizione degli obiettivi formativi qualificanti i corsi di studio in relazione ai fabbisogni formativi e alla domanda di innovazione espressi dal mercato del lavoro, come previsto dal decr. legs. 509.

Sui risultati della valutazione e sugli obiettivi prioritari ai quali destinare le risorse il governo si impegno al confronto con le organizzazioni sindacali e con le associazioni degli studenti, rafforzando il ruolo del "tavolo quadrangolare" già istituito presso il MURST, in attuazione del patto sociale del 1998.

FORMAZIONE POST SECONDARIA

Per quanto riguarda il rafforzamento e l'ampliamento del nuovo canale di Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS) - che con il 2000 entra a regime - e la riorganizzazione del sistema di Educazione degli Adulti (EDA), si apprezzano i primi risultati conseguiti. Il governo si impegna ad attivare tempestivamente i Comitati di integrazione istituzionale e di partecipazione delle parti sociali, previsti dalle relative norme di legge e dagli Accordi conclusi tra Stato, Regioni ed Enti Locali nell'ambito della Conferenza Unificata, assicurando le risorse necessarie rispetto alle fasi e agli obiettivi definiti, anche in relazione ai finanziamenti previsti nell'ambito di Agenda 2000, al fine di realizzare gli obiettivi quantitivi definiti nel master plan.

RICERCA

Infine, per quanto riguarda l'Innovazione e la Ricerca, la cui centralità ai fini della qualità dello sviluppo è stata ancora una volta ribadita dalla Comunità Europea a Lisbona, il governo si impegna a destinare un'apposita sessione di verifica degli impegni assunti con le parti sociali nel patto per l'occupazione del 1998 entro il prossimo mese di maggio, anche al fine di assumere le iniziative necessarie nell'ambito del prossimo Dpef e della legge finanziaria 2001, anche in relazione agli impegni derivanti da Agenda 2000. A tal fine, si attivano presso il MURST momenti di confronto preventico su punti specifici concordati tra le parti, in preparazione del confronto più generale.

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SCUOLA

A partire dal primo settembre, le scuole saranno impegnate nella piena attuazione dell'autonomia.

La sperimentazione ha posto alcune premesse positive ma anche evidenziato limiti rilevanti. Alle scuole, in particolare, è manacata l'azione di supporto e collaborazione da parte di centri territoriali qualificati , necessaria anche per contrastare un evidente eccesso di burocrazia.

E' essenziale altresì il pieno sviluppo dell'istituto nazionale di valutazione e un'azione sistematica di monitoraggio in grado di offrire alle parti un quadro esauriente di conoscenza e alle scuole un utile materiale per sviluppare processi di autoanalisi e autovalutazione di istituto.

L'implementazione della riforma dei cicli richiede sedi certe di confronto per assicurare a tutto il personale della scuola il nuovo quadro di opportunità offerte dalla riforma stessa sul versante dell'utilizzo qualificato del personale, in una prospettiva di mantenimento e sviluppo dell'occupazione nella scuola, necessari per realizzare l'innalzamento dell'obbligo scolastico e il nuovo obbligo formativo a diciotto anni, contrastando efficacemente ogni residuo di selezione ed abbandono.

La riforma inoltre esige precisi impegni per la generalizzazione della scuola per l'infanzia, in particolare nel Mezzogiorno, nonchè un progetto per lo sviluppo dell'edilizia scolastica coerente con il nuovo assetto istituzionale della scuola. Un processo così rilevante di riforma, richiede il consenso e la partecipazione di tutto il personale della scuola, in primo luogo degli insegnanti. Dalla loro professionalità dipenderà la realizzazione dei nuovi modelli organizzativi, dei curricoli e delle competenze richieste dalle riforme in atto, per costruire una scuola di qualità per le nuove generazioni.

E' necessaria pertanto una forte valorizzazione della professionalità docente che già oggi si misura con orari e prestazioni flessibili in un quadro di forte cambiamento, .per delineare una vera e propria carriera professionale in cui ciascuno possa decidere come e quanto investire nel proprio lavoro.

L'insieme di questi problemi richiede un costante impegno delle parti per realizzare e verificare in itinere gli obiettivi raggiunti e le questioni da dirimere.

Per realizzare le riforme occorre investire nelle riforme; è necessario un impegno straordinario di ordine finanziario che anche attraverso il DPEF sia in grado di sostenere i processi che già nei prossimi mesi la scuola sarà chiamata ad attuare per orientare la transizione verso il nuovo assetto definito dalle riforme.

A tal fine le Confederazioni CGIL CISL UIL sollecitano uno specifico incontro, con la partecipazione dei sindacati di categoria, presso la Presidenza del Consiglio.