Stato giuridico docenti universitari: occorre cancellare il modello introdotto dal centrodestra
Il Comunicato della Segreteria nazionale FLC Cgil.
La prima applicazione della Legge Moratti sullo stato giuridico dei docenti universitari sta gettando nel caos gli Atenei. In particolare l’abrogazione con effetto immediato dell’articolo della legge 341/90 riguardante gli affidamenti (e supplenze), e prima dell’attivazione dei meccanismi di copertura degli insegnamenti introdotti dalla stessa legge, sta creando gravissime difficoltà alle Facoltà per la definizione della programmazione didattica del prossimo anno accademico.
Questo è uno dei tanti problemi “tecnici”, che il provvedimento del governo di centrodestra ha creato, anche a causa dell’irragionevole frettolosità dell’iter legislativo, interrotto bruscamente da un voto di fiducia e dall’arroccamento della ex maggioranza di fronte alle critiche che provenivano dall’intero mondo accademico. La legge, oltre a prospettare un modello d’università assolutamente inaccettabile, è farraginosa e per molti aspetti non secondari di difficile, se non impossibile, attuazione.
La FLC Cgil valuta positivamente la misura, in corso d’approvazione al Senato, di sospensione dell’abolizione degli affidamenti (e supplenze) ed auspica che tale misura costituisca il primo passo di un processo legislativo che determini la cancellazione del modello d’università disegnato dalla legge Moratti e l’attuazione di un nuovo stato giuridico della docenza universitario, a partire da un consistente intervento sul reclutamento, dalla istituzione della terza fascia e dalla definizione di una carriera docente unitaria, articolata su più livelli e fondata sulla distinzione tra ingresso in ruolo e progressione nei livelli, secondo le linee unitariamente condivise dalle principali organizzazioni della docenza universitaria.
Roma, 7 luglio 2006