Come viviamo il ... nostro Forum Sociale Europeo, Firenze - quarta giornata

  • 19:30

    Finalmente rientriamo. Lo stato dei nostri "non più" giovani collaboratori lo si può immaginare. Valige e via alla stazione. Ma uno del gruppo ha la macchina e premuroso ci offre un passaggio. Sembrava poco elegante fargli notare che la stazione era proprio dietro l'albergo. Ok! carichiamo le valige e via. Solo che il compagno non conosceva la strada. Ci allontaniamo e ci viene offerto uno spettacolo unico. Firenze deserta. Ancora tutte le strade bloccate al traffico e noi ignari che disperati cercavamo un'indicazione per S. M. Novella. La polizia municipale ci ferma e ... non ci arresta ma, gentilmente, ci indica la direzione. I giri a vuoto continuano e vediamo defluire il popolo del forum. Sembra il ritorno da una festa paesana. A gruppi, in allegria, ma tanta compostezza. La stessa città non sembra averne risentito più di tanto, a parte un poco di cartacce. Ci infiliamo al centro dove il via vai delle persone è il solito. E' questa l'ondata dei barbari che "certamente" avrebbe distrutto i tesori di Firenze? Eppure molti di questi "barbari" sono gli stessi "angeli del fango" che avevano salvato Firenze tanti anni fa. In tanti se lo raccontavano in questi giorni e la loro stizza era evidente. Il compagno ci fa scendere dalla sua macchina, per arrivare alla stazione ci vogliono ancora circa 700 metri. Accidenti l'albergo distava solo trecento metri. Dopo alcuni minuti sempre lo stesso compagno ci supera. Aveva ancora sbagliato strada.

    Il forum, oggi, al contrario ha forse imboccato quella giusta.

    Bene! È proprio finita. Una fatica incredibile, ma ne valeva la pena. Solo il tempo di salutare i nostri splendidi collaboratori: Isetta Barsanti, Valentina Dolara, Pino Striglioni, Tonino Califano, Francesco Brandani, Loredana e Adriana della CGIL Scuola Toscana, Chiara Profumo, Benedetto e Federica Casu. Un grazie particolare alla struttura della CGIL Scuola Toscana e ai "soliti" del centro nazionale della CGIL Scuola che riescono ancora a sopportarmi.

    Ciao e a alla prossima.

  • 18:00

    E’ ormai buio. Arrivano i pullman. La giornata è finita. Raccolgo con i nostri collaboratori altre impressioni.

    Franca – insegnante.Sono qui per appoggiare la lotta del Fse e per contrastare la politica del terrore che in questi giorni ha invaso la nostra città.Sono stata alla Fortezza ho girato per gli stands, ho partecipato a varie conferenze ed al Workshop organizzato dalla Cgil Scuola: tutto molto interessante. Ho trascorso questi giorni in un bel clima: ho incontrato gente diversa, ma con una grande comunanza di idee e di intenti per la costruzione di un mondo migliore.

    Luisa – avvocato di Roma. Purtroppo, per problemi di lavoro, non ho potuto partecipare ai lavori del Forum. Sono però arrivata stamattina a Firenze, ma adesso che sono alla manifestazione sono felice . Sono stata ferma in Piazza Indipendenza in attesa che il corteo si muovesse, per molte ore, poi, infreddolita ed un po’ stanca ho lasciato la postazione iniziale per cercare di raggiungere la testa del corteo. Passando tra la gente l’emozione è stata altissima, musica colori, ragazzi sui trampoli fino ad arrivare al parcheggio antistante lo stadio dove, finalmente, esausta, mi sono seduta in terza fila ed ho assistito a parte del concerto. E’ stata una giornata bellissima.

    Marco MairaghiSegretario Filtea Cgil di Firenze

    Sono stato alla Fortezza in questi giorni ed ho respirato un clima sereno e costruttivo. Adesso siamo alla manifestazione perché anche noi della Cgil lottiamo per l’Europa dei diritti e per la pace.

    Maurizio Cappelletti – Dirigente Scolastico
    Sono andato al Forum Sociale solo stamattina ed il clima che ho respirato è stato di grande tensione politica e morale. Ho notato ed apprezzato un grande entusiasmo verso il futuro: c’è speranza. Solo il profilo politico appare un po’ confuso.

    Mario Batistini – Segretario Provinciale CGIL Scuola di Firenze
    Da queste giornate ho ricavato un’impressione positiva del Fse: il clima è gioioso vi è una grande pluralità di lingue di soggetti diversi anche per generazioni; è un fatto politicamente e culturalmente importante. La CGIL ed in particolare la CGIL Scuola ha partecipato ai lavori del FSE di questi giorni perché ritiene che oggi per affrontare le problematiche della scuola non si possa prescindere dal problema della globalizzazione e, quindi anche dal confronto con realtà diverse nel rispetto delle proprie diversità e dell’autonomia degli altri.

    Corrado Mauceri – Coordinatore di Aequa Toscana
    E’ stato detto: "Se uno sogna da solo è solo un sogno; se uno sogna insieme a tanti altri, è una nuova realtà che comincia".A Firenze in questi giorni, grazie al contributo di migliaia di democratici venuti da ogni parte di Europa e di Italia, la pace " senza se e senza ma" e la giustizia sociale nel mondo non sono più in sogno, ma sono diventati un impegno concreto di tutti i democratici. In questo senso tutti, forze politiche democratiche, associazioni ed istituzioni dobbiamo dare il nostro contributo, di elaborazione e riflessione e nel contempo dobbiamo essere grati a quanti si nono impegnati a costruire una meravigliosa giornata per la pace nel mondo. Sono, quindi, orgoglioso di aver partecipato al Forum Sociale Europeo.

    Marta Paolini – avvocato- Laboratorio per la Democrazia

    Ho partecipato ai lavori del Forum Sociale Europeo e sono entusiasta per il clima che ho respirato, sia per i contenuti che sono stati oggetto dei seminari e dei lavori di questi giorni, sia per la presenza di migliaia di persone di tute le nazionalità; mi ha colpito la loro allegria, il loro impegno e la loro gentilezza. Sono venuta alla manifestazione e sono arrivata al concentramento in Piazza Indipendenza alle 10. Dopo molte ore di attesa, finalmente, siamo partiti e lungo il percorso ho visto tanta gente insieme che manifestava contro la guerra e come, fiorentina, sono stata fiera di vedere tutti quei miei concittadini, che hanno atteso i manifestanti lungo il percorso del corteo aprendo le loro case per offrire generi di conforto; sono invece, indignata nei confronti di tutti quei cittadini che si sono nascosti e che hanno barricato porte e finestre.Dopo aver percorso tutto il tragitto, sono arrivata finalmente, al parcheggio antistante lo stadio dove si è tenuto il concerto finale: tanta musica, tanta gente che balla va: ha suonato il complesso Banda Bardò, Paola Turci, Max Gazè e tanti altri.Sono state giornate meravigliose che ricorderò per sempre.

  • 14:30

    Decido di "disubbidire" e lascio il corteo della CGIL. Con alcuni fiorentini che ci fanno da guida tagliamo per le strade laterali per incrociare il corteo più avanti. E’ impressionante. Per una città di 400 mila abitanti deve essere un bel colpo accogliere circa 800 mila manifestanti. Questo dato non deve essere lontano dalla verità visto che la stessa questura parla di oltre 500 mila manifestanti. L’effetto è grandioso. Un caleidoscopio di colori. Un marea di persone, di musica, di slogan un flusso incessante che percorre le vie di Firenze. Come un fiume in piena che riempie tutti gli spazi così il corteo si allarga e si restringe anche nelle strade laterali. Imponente lo schieramento delle forze dell’ordine che restano sistemati nelle strade laterali, silenziosi e invisibili. Di loro, stavolta, non ce n’era proprio bisogno. Gli unici a pagare lo scotto sono stati i più paurosi e sensibili ai richiami dei mass media controllati dal governo. Coloro che hanno coperto le vetrine con pannelli in legno hanno, involontariamente, offerto una gigantesca bacheca dove si è scritto di tutto. Il più feroce e sadico ha lasciato questo messaggio: "stupidi! Avete speso per proteggere ciò che non era necessario proteggere e avete perso l’occasione per guadagnare". Naturalmente questo era il senso. Ciò che vi era scritto era leggermente più colorato. Musica, colori, suoni, stendardi, gruppi musicali, bands, giocolieri … tutto è stato usato dalla galassia delle sigle che vi partecipavano per gridare il loro si alla pace. "Mise" improbabili, capelli in tutte le fogge, pantaloni e camice surreali, anche il viso e la fronte utilizzato per far conoscere la propria appartenenza e lanciare i propri messaggi. Questo il popolo del Forum che Firenze ha ospitato. Già perché il "boato" della Fallaci è restato inascoltato. Tanti cittadini si sono sentiti in dovere di partecipare. Una signora lanciava biscotti da una finestra del primo piano. Da un’altra finestra venivano offerti caffè e panini. In altre venivano esposte le lenzuola bianche. Aggirandomi tra la folla ho contato innumerevoli carrozzine: anche tanti portatori di handicap hanno voluto dare un contributo con la loro presenza. Genitori con le carrozzelle. Bambini, certo, anche loro e tanti per di più. Ci fermiamo a ponte S. Nicolò. Il corteo della CGIL si era intanto mosso, ma era lontanissimo. Torniamo indietro e lo incrociamo dopo mezz’ora di strada.

  • 13:15

    L’attesa continua. Piazza Indipendenza appare come un’enorme macchia rossa. Tutte le delegazioni sono ormai dietro i loro striscioni. Tutta Italia è rappresentata. Però l’attesa comincia ad essere pesante. Il freddo è sempre più intenso anche se non piove. Per fortuna la musica fa compagnia. I tantissimi giovani presenti provano a trascinare i meno giovani nella loro esuberanza. Si comincia a ballare. Carla Fracci sarebbe inorridita, ma il freddo e la voglia di stare assieme supera questo ed altro. I "balletti" sono gustosissimi e tutti ci provano. Certo che i "ragazzini" sono tanti, forse più degli "anziani": è bello vederli assieme. Intanto il servizio d’ordine chiude definitivamente lo spazio di ingresso alla piazza. Inutile provarci. Gentili ma inflessibili. Danno sicurezza a tutti. In fondo alla piazza vedo decine e diecine di gagliardetti di altrettanti comuni e i sindaci con le loro fasce tricolori.

  • 12:15

    Il corteo comincia a prepararsi. Solo dopo capisco quanto sia prematuro. L’organizzazione ha cominciato a far circolare i sacchetti con i panini e l’acqua. Storco il muso: di panini ne conosco di migliori … ma non mi azzardo a dirlo: ma del resto … "chi se frega"! Mangeremo meglio dopo. Il problema è un altro. Il cielo è sempre più bigio: minaccia pioggia. Cominciano a circolare voci: "Il corteo si è già mosso e, la testa, è a tre chilometri da qui". Arrivano le prime notizie giornalistiche. Io stesso ricevo da un’amica un sms: siamo 40 mila noi della CGIL mentre la questura, a quel momento, parla di altri 300 mila manifestanti. Siamo infreddoliti, tutti battono i piedi per terra. Poi dal Tir arrivano le note di "bella ciao". Tutti in coro … e poi dicono che il Karaoke… Mi guardo in giro, tanti stranieri. Gabriella Giorgetti si improvvisa giornalista e comincia a sentire i pareri dei nostri amici, non solo degli stranieri, naturalmente:

    Josè viene dalla Spagna (Catalogna). E’ una studentessa, segue corsi di biologia. Sintetica la sua affermazione :" Sono qui per contribuire a cambiare questo mondo che non mi piace".

    Paolo (Firenze) studente: "E’ una delle cose più belle capitate a Firenze. Serve a capire molte cose". Andrea e Chiara (ricercatori, fanno parte della delegazione dello SNUR, il sindacato Università della CGIL): "Interessante per la densità di scambi e la quantità delle informazioni che circolano." Stephen (Germania) studente: "Sono qui perché occorre ricostruire una nuova Europa contro la guerra e la globalizzazione. E’ importante la presenza delle nuove generazioni, può essere una speranza per costruire una nuova Europa sociale. Però è essenziale superare le divisioni della sinistra". Vincente (Spagna) studente: " Siamo qui per il FSE e per conoscere la città di Firenze. Mi è piaciuto soprattutto Dario Fò". Molly (USA) studentessa: Sono contro le proposte del governo americano. Anche in America sta crescendo l’opposizione al governo Bush , purtroppo non tra i politici. Antonia (Barcellona - Spagna) Giurista dell’associazione "Giuristi in frontiera": "Stiamo qui per protestare contro la guerra. Interessante il dibattito. Bisogna però vedere cosa succede domani. Buona l’ospitalità di Firenze". Chennaiah (India) delegazione sindacato dell’agricoltura: "Siamo contro la globalizzazione che rende i paesi in via di sviluppo sempre più poveri. Ora anche in India sta crescendo l’opposizione. Però nel sud del mondo occorre superare la contrapposizione e rivalità fra le nazione.

  • 11:15

    Il tempo passa, ma l’inizio della manifestazione, almeno per noi, è ancora lontano. Ormai Piazza Indipendenza è gremita. Li ho visti arrivare tutti. Molti erano infreddoliti (meno male ero in buona compagnia) e assonnati: qualcuno era in piedi dalle tre del mattino. I compagni che arrivavano da lontano e che ci conoscevano ci hanno chiesto dei panini. Siamo corsi nei negozi là vicino e abbiamo arraffato quel che potevamo. Sapevamo che poi sarebbero arrivati anche gli altri panini, ma per loro, bisognava provvedere subito. Ci si rincontra. Ci si rivede. E’ bello ritrovarsi dopo tanto tempo: ti senti parte di una comunità, non sei solo. Mi aggiro in mezzo alla piazza. Il servizio d’ordine è discreto ma efficientissimo. I passaggi sono controllati e si passa solo in spazi precisi e definiti. Cortesemente, ma fermamente, tutti sono invitati a rispettare le regole. Tutti: nessuno escluso. Mi muovo ai bordi della piazza. Vedo i ragazzi della sinistra giovanile che organizzano il loro spazio sotto la fortezza da Basso. Sorrido: qualcuno arriva dalla Sardegna e non rinuncia alla bandiera dei 4 mori. Il sole ogni tanto fa capolino tra le nuvole ma non riscalda. Arrivano le delegazioni della CGIL Scuola: Campania, Emilia, Toscana, Lazio, Sardegna … queste quelle che sono riuscito a vedere ma … siamo proprio tanti. Un furgoncino, faticosamente, fende la folla. Sul tettuccio enormi palloni su cui troneggia la scritta della CGIL Emilia. Ma un Tir, ancora più imponente, si piazza all’ingresso della piazza verso la testa dello spazio della CGIL. Si scoprono delle casse acustiche gigantesche e … la musica degli anni 70 e 80 comincia a farci compagnia.

  • 09:00

    Arrivo in Piazza Indipendenza, punto di ritrovo per il corteo della CGIL. Dall’albergo in cui ho soggiornato in questi tre giorni è proprio ad un tiro di schioppo. Ripenso, in strada, alle stratosferiche prese per i fondelli che ho incassato in questi giorni. Altra esperienza da non dimenticare: la lingua dei toscani è tagliente. Da buon sardo, che abita a Roma, sono arrivato "leggerino". Signori: questo è un freddo serio! Batto i denti e, stoicamente, con il capo dell’organizzazione arrivo in piazza. E’ una piazza seria, grande, piena di verde. In alto, tra le nuvole, vede il profilo della Fallaci che sogghigna e sembra dire: "Me la rovinerete! Lo so … Barbari!" Penso ai miei figli che se butto un pezzetto carta per terra mi riempiono di improperi e, penso, che il sogghigno … quella nuvola se lo rimangerà … Almeno lo spero! Non mi piace essere chiamato barbaro. Odio la caccia e amo l’arte. I miei figli sono, con il rigore che solo i giovani ci sanno mettere, anche peggio di me. Va bene, c’è altro a cui pensare. Già la piazza è invasa dai compagni. Arrivano i pullman, che non vediamo, ma di cui sentiamo la presenza per la fiumana di persone che la piazza inghiotte senza alcun problema. Piano, piano il verde del prato che predominava nello sfondo viene sostituito da un rosso sempre più distinto e netto. Rivedo la Fallaci sempre su quella nuvoletta in alto. Le dedico un ultimo (lo giuro) messaggio: "Questo è l’unico colore che sporcherà Firenze, il resto te lo dovrai proprio inventare".

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

LEGGI LA NOTIZIA