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Decido di "disubbidire" e lascio il corteo della CGIL. Con alcuni fiorentini che ci fanno da guida tagliamo per le strade laterali per incrociare il corteo più avanti. E’ impressionante. Per una città di 400 mila abitanti deve essere un bel colpo accogliere circa 800 mila manifestanti. Questo dato non deve essere lontano dalla verità visto che la stessa questura parla di oltre 500 mila manifestanti. L’effetto è grandioso. Un caleidoscopio di colori. Un marea di persone, di musica, di slogan un flusso incessante che percorre le vie di Firenze. Come un fiume in piena che riempie tutti gli spazi così il corteo si allarga e si restringe anche nelle strade laterali. Imponente lo schieramento delle forze dell’ordine che restano sistemati nelle strade laterali, silenziosi e invisibili. Di loro, stavolta, non ce n’era proprio bisogno. Gli unici a pagare lo scotto sono stati i più paurosi e sensibili ai richiami dei mass media controllati dal governo. Coloro che hanno coperto le vetrine con pannelli in legno hanno, involontariamente, offerto una gigantesca bacheca dove si è scritto di tutto. Il più feroce e sadico ha lasciato questo messaggio: "stupidi! Avete speso per proteggere ciò che non era necessario proteggere e avete perso l’occasione per guadagnare". Naturalmente questo era il senso. Ciò che vi era scritto era leggermente più colorato. Musica, colori, suoni, stendardi, gruppi musicali, bands, giocolieri … tutto è stato usato dalla galassia delle sigle che vi partecipavano per gridare il loro si alla pace. "Mise" improbabili, capelli in tutte le fogge, pantaloni e camice surreali, anche il viso e la fronte utilizzato per far conoscere la propria appartenenza e lanciare i propri messaggi. Questo il popolo del Forum che Firenze ha ospitato. Già perché il "boato" della Fallaci è restato inascoltato. Tanti cittadini si sono sentiti in dovere di partecipare. Una signora lanciava biscotti da una finestra del primo piano. Da un’altra finestra venivano offerti caffè e panini. In altre venivano esposte le lenzuola bianche. Aggirandomi tra la folla ho contato innumerevoli carrozzine: anche tanti portatori di handicap hanno voluto dare un contributo con la loro presenza. Genitori con le carrozzelle. Bambini, certo, anche loro e tanti per di più. Ci fermiamo a ponte S. Nicolò. Il corteo della CGIL si era intanto mosso, ma era lontanissimo. Torniamo indietro e lo incrociamo dopo mezz’ora di strada.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

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