La nostra giornata europea dei disabili

  • 15:00

    Dal presidio davanti al Ministero dell’Istruzione

    Appena terminata la manifestazione all’interno del cinema Troisi ci trasferiamo nello slargo davanti al Ministero. Per non deludere chi dice che le manifestazioni sindacali sono delle scampagnate ci concediamo il lusso di un panino un’arancia e una bottiglietta di minerale che l’organizzazione ci ha messo a disposizione.
    E’ stato organizzato una sorta di “speaker corner” nostrano; non manca la pedana inclinata per consentire la salita di coloro che usano la carrozzina.
    La pedana non serve perché tutti decidono che per dire cose importanti sulla disabilità non è indispensabile un palco, servono piuttosto: cultura dei diritti, etica della solidarietà, disponibilità a valorizzare le differenze.
    Si susseguono vari interventi che oscillano tra la riflessione ponderata e la carica ironica come nell’intervento dei compagni di Napoli. In tutti è comunque fortemente presente l’idea che un mondo che valorizzi le diversità, che renda realmente praticabili i diritti alle persone svantaggiate sia un mondo migliore per tutti.
    Alcuni parlamentari avevano comunicato la loro adesione alla nostra iniziativa e la loro presenza al sit-in.
    Si è presentato solamente il Senatore Cortiana del gruppo dei Verdi, dimostrando sia con la sua presenza che con la riflessione che ha fatto con noi sui temi dell’integrazione che è possibile e praticabile una politica per le persone che è capace di incontrare le persone stesse.
    I pullman poi passano a riprendere i partecipanti per tornare a casa.

    Su uno di questi pullman c’è una compagna gravemente disabile, ha ventisette anni, è la prima volta che fa un viaggio in pullman; anche solo per questo ne valeva la pena, anche solo per questo chi oggi è stato qui con noi ha ragione.

  • 12:15

    A questo punto il tempo scorre veloce. Inutile sottolineare la partecipazione emotiva alla perfomance dei bambini. Rita Candeloro, della Segreteria Nazionale della CGIL Scuola, scuote la platea chiamando i partecipanti alla tavola rotonda che alla spicciolata si avvicinano. Prima però si dà lettura di un telegramma:
    " IL VOSTRO CONVEGNO SOTTOLINEA I TEMI DELL’INTEGRAZIONE FRA DIVERSE ABILITA’ E RIASSUME CON EFFICACIA I PRESUPPOSTI IDEALI DELLA GIORNATA E DELL’ANNO EUROPEO DEL DISABILE PROCLAMATO PER IL PROSSIMO 2003. LA CGIL HA CONTRIBUITO A DIFFONDERE UNA CULTURA DELLE PARI OPPORTUNITA’ PER REALIZZARE UN’AUTENTICA COESIONE SOCIALE, SECONDO GLI INTENTI DELLA DICHIARAZIONE DI MADRID. QUESTO DOCUMENTO ATTRIBUISCE ALLA SCUOLA E ALLE ASSOCIAZIONI DEI LAVORATORI UN RUOLO PRIVILEGIATO DI STIMOLO E SUPPORTO NEL CAMMINO DELL’UNIONE EUROPEA VERSO LA SOCIETA’ SENZA BARRIERE. CON QUESTA CONSAPEVOLEZZA E CON L’INVITO A PROSEGUIRE NEL VOSTRO IMPEGNO, INVIO AGLI ORGANIZZATORI E A TUTTI I PRESENTI UN CORDIALE SALUTO AUGURALE.

    CARLO AZEGLIO CIAMPI.
    Un pizzico di orgoglio e poi si prosegue. Tocca ad Andrea Canevaro del dipartimento della Formazione dell'Università di Bologna a rompere il ghiaccio ed aprire la tavola rotonda.
    "Ho riscoperto oggi ciò che ho scritto tanto tempo fa ed è stata una forte emozione. Le buone pratiche non sono le buone azioni. Si esaltano le buone azioni per distruggere le buone pratiche. Si esaltano le santità dei volontari per reprimere le capacità dei professionisti. Che è dalla parte degli esclusi rischia l’esclusione. Si può cercare la risposta nell’occupazione del potere. Si può invece cercare la strada della competenza per rispondere ai bisogni.
    Velocemente la palla passa a Marianna Piccioli, insegnate di sostegno della provincia di Pistoia:

    "Dove insegno è una piccola scuola. Abbiamo un classe di 24 bambini con tre portatori di handicap di cui 2 gravi. Abbiamo strutturato la nostra attività didattica in modo da rispondere ai bisogni di tutti. I nostri laboratori funzionano e permettiamo una miglior didattica per tutti. Quest’anno con i tagli degli organici non possiamo più attivare i laboratori. Sono stati tagliati anche i fondi per l’acquisto degli specifici sussidi. Chiediamo di poter continuare ad offrire ai bambini tutto il diritto di stare insieme. L’incontro con la diversità rende possibile lo sviluppo di sensibilità. Chiediamo solo di poter continuare a lavorare per una crescita comune."

    Tocca a Pietro Barbieri, Presidente del FISH, portare il proprio contributo:

    Cos’è il progetto di vita?

    "L’Organizzazione mondiale della sanità ha messo al centro dei processi la persona. Il Progetto di vita è l’eliminazione di ogni ostacolo tra l’individuo e la piena partecipazione di esso alla vita sociale (il centro deve essere la persona). I tagli di risorse degli interventi socio sanitari minano alla base il progetto di vita. Invece, l’integrazione scolastica è un punto vitale del progetto di vita perchè produce risultati contro la marginalità. Questo 3 dicembre è una sorpresa per noi, associazioni di disabili. Nuovi soggetti sociali e politici si occupano di diritti, trasformando la passata marginalità in azione politica di valore universale."

    Interviene COSCIA, Assessore comunale di Roma, in rappresentanza dell'ANCI

    Effetti della Legge Finanziaria sulle politiche dell’integrazione. L'Anci più volte ha espresso preoccupazioni sulle Legge Finanziaria che tende a tagliare risorse alle Regioni e agli EE.LL. I servizi costano ma sono questi che danno qualità alla vita. Oggi garantire il più possibile il successo scolastico diviene sempre più difficile con i tagli degli insegnanti e dei collaboratori scolastici. Aumentano considerevolmente le difficoltà a garantire il diritto costituzionale alla istruzione/formazione. Domani, su questi temi, ci sarà un'altra iniziativa dell'Anci per porre questi problemi all’attenzione del parlamento"

    E' ora Paladino, in rappresentanza della FAND, a prendere la parola:

    "Lo slogan “indietro non si torna” è più che significativo. L'Italia, infatti, possiede una delle legislazioni più avanzate, che altri paesi studiano con attenzione. Ma se la legge non viene attuata diventa pura accademia e la sua esistenza un fatto puramente virtuale. Si fanno spesso leggi non applicabili perché non hanno gambe per camminare. L’applicazione delle leggi molto spesso non si realizza perchè mancano gli strumenti per renderla operativa. La qualificazione degli insegnanti di sostegno è ineludibile in quanto fondamentale per raggiungere la piena integrazione scolastica.

    Nina D'AITA dell'ufficio disabili della CGIL risponde alla domanda:

    Cosa i disabili chiedono al sindacato.

    Una bambina di nome Mina nel 1960 fu abbandonata in un collegio perché "diversa". Questa bambina rimane lì per 20 anni. Poi esce e diviene una sindacalista; nella Cgil ha trovato la sua famiglia. Cosa i disabili chiedono al sindacato? Tutto! Perché chiedono il rispetto della dignità delle persone che è fondamentale: lo è soprattutto per i disabili. Chiedono al sindacato di lottare per una società che riconosca spazi di dignità per tutti.

    Lo psicologo Carlo Lepri, esperto in integrazione lavorativa disabili della ASL di Genova, affronta il tema dei disabili ed del lavoro

    Disabili e lavoro

    Nel 1975 prima esperienza di integrazione scolastica di Genova. Le persona disabili possono lavorare: l’integrazione è possibile, la Legge 68799 aiuta. Nell’ultimo anno oltre 40.000 i disabili inseriti nel mondo del lavoro. Anche per i disabili si apre un nuovo modo di vivere con assunzioni di responsabilità gravose ma gratificanti. Non si riesce nell'integrazione senza "il far diventare adulti" che è fatica e sofferenza, per i disabili come per gli altri. Un fiaba, funge da metafora che spiega questo concetto. Bisogna garantire l'accoglienza, bisogna esserne capaci, bisogna sapergli accogliere ed accogliere i genitori. Bisogna immaginare per loro ed insegnargli ad immaginare il loro futuro. Bisogna avere un progetto e rispettare i tempi. Tempi lunghi che sanno vedere oltre. Bisogna, per finire, fargli incontrare il "limite"nella fatica e nella responsabilità, elementi, questi, che danno sicurezza e non li fanno più sentire diversi".

    Tocca ad Enrico Panini, Segretario della CGIL Scuola, a toccare i temi della

    "Scuola, infanzia, legge delega, devoluzione"

    I concetti vengono esplicitati velocemente, con colpi di accetta secchi ed efficaci. " Legge finanziaria: non ci sono soldi per l'integrazione. Legge delega: nessun rispetto per la partecipazione. Devolution: spezzatino regionale con soluzioni diverse da luogo a luogo" Di certo la CGIL si batte per salvare l'esperienza positiva supportate dalle Leggi sull'handicap, faticosamente conquistate negli ultimi anni. No ai tagli. No ai certificati medici pilotati dopo le minacce ministeriali. Si alle risorse dell'organico funzionale. Il bambino portatore di handicap è una risorsa non una spesa. Non serve il buonismo, tanto meno le classi differenziali che aleggiano, minacciose nello sfondo. "Dai disabili ho imparato ad essere puntiglioso. Loro sanno che nella confusione e nell'imprecisione si nasconde l'imbroglio. La stessa puntigliosità verrà usata dalla CGIL per difender i diritti di tutti"

    Il compito di chiudere la chiaccherata della tavola rotonda spetta a Morena Piccinini della Segreteria Nazionale CGIL.

    Esprime subito la forte emozione per la partecipazione alla nostra manifestazione del 3 dicembre. Sottolinea l'importanza che sia proprio la scuola a intercettare il bisogno di integrazione per i disabili. Un percorso da cui "non si torna indietro". La legislazione italiana su questi temi è all'avanguardia, questa non può essere cancellata. Invece, si assiste alla predisposizione di una finanziaria non di rigore ma fatta di soli tagli che colpiscono i più deboli. Bisogna battersi per i diritti di cittadinanza. Bisogna integrare le differenze. La CGIL è pronta a difendere i diritti di tutti.

  • 11:45

    Eccoli sul palco. “Il bambino diventa rospo” questo il titolo della loro interpretazione tratta dalla favola “I bambini si perdono nel bosco” di Andrea Canevaro. Ultimi consigli dei loro insegnanti . Omer Bonezzi, in mezzo ai bambini, apre la manifestazione con poche parole di presentazione. Chiari i concetti. Non bisogna tornare indietro rispetto all’esaltante esperienza dell’Italia sulla strada dell’integrazione dei disabili. Nessuna giustificazione può essere presentata, tanto meno quella economica. Ricorda l’impegno di alcune associazioni professionali che hanno lanciato una campagna telematica per ricordare questa giornata e il suo significato. Subito lo spazio ai bambini. Serissimi, compresi nella loro parte. Una musica avvolgente sostituisce i dialoghi, mentre una voce narrante disegna la trama. La metafora è del diverso, del disabile che viene “richiuso”, per il suo bene, in uno spazio adatto a lui, lontano dai “normali”. Il silenzio nella sala è “incredibile” i bambini hanno conquistato tutti con il loro silenzio e la loro mimica. Le insegnati appaiono a momenti dietro loro a guidare i meno precisi. Bello! Esplicito ora il messaggio contenuto nella metafora. L’handicap si cura anche con l’affetto e l’accettazione e non solo con la medicina. Nel finale qualche nastro agitato dai bambini si attorciglia, ma nessuno ci fa caso.

  • 11:30

    Una pausa scoraggiante. Il traffico di Roma colpisce ancora. I pullman, il cui arrivo al raccordo anulare era già segnalato alle 9,00, stentano a raggiungerci. Si decide di aspettarli sino a quest’ora. Anche i giornalisti aspettano con noi. La sala fa fatica a riempirsi e i presenti circolano nella luce soffusa della sala. Arrivano finalmente i primi pullman. Firenze, Salerno, Abruzzo. La sala si riempie in un attimo. I bambini della scuola elementare di Montesano, Salerno, si preparano per la loro rappresentazione

  • 08:30

    Mentre aspettiamo l'inizio della manifestazione, giriamo tra i partecipanti e scambiamo qualche chiacchiera. Mauro Presini è un insegnante elementare della provincia di Ferrara che lavora in un piccolo comune, Cocomaro di Cona. La sua esperienza come insegnante di sostegno prima, e come insegnante di ruolo comune ora, lo porta a rilevare come manchi un unico progetto di integrazione tra i diversi soggetti istituzionali che si occupano delle persone disabili. Sul suo territorio, sia la scuola che gli enti locali e le ASL producono interventi interessanti e di buona qualità rispetto al proprio settore di competenza. Occorrerebbe però che tutti questi soggetti coordinassero il lavoro al fine di progettare un percorso che sviluppi al massimo le possibilità di integrazione, sia nella scuola che in ambito sociale e lavorativo. Ravvisa la necessità di inserire all'interno del percorso di formazione degli insegnanti, iniziale e in servizio, dei percorsi specifici rivolti a questa problematica. Questo consentirebbe una comune progettualità tra gli insegnanti di sostegno e insegnanti di classe.
    Marianna Piccioli è un'insegnante di sostegno di Pistoia. E' orgogliosa del fatto che l'unica organizzazione che abbia dato rilevanza a questa giornata sia la nostra. Per sostenere con dignità la scommessa dell'integrazione servono risorse sia di personale che economiche. Invece sono due finanziarie che colpiscono pesantemente le risorse della scuola, in particolare sul versante dell'integrazione, intesa in senso lato. Infatti, se in precedenza alcuni progetti di integrazione erano rivolti anche a situazioni di disagio, oggi ciò non è più possibile.
    E ora Modena. Donatella Ratti è un'insegnante della scuola elementare e ha dato vita insieme a tanti altri insegnanti e genitori al gruppo degli "Autoconvocati 15 febbraio". Sente in forte pericolo tutto ciò che in questi anni nella scuola si è costruito, perché fosse un luogo di convivenza, di promozione e di crescita, sia per i bambini che per l'intera società. La scuola ha seguito con maggiore lentezza le modificazioni della società; ma questa lentezza, che potrebbe apparire un limite, rappresenta invece un punto di forza, poiché ha permesso e permette, ora, di contrastare quanto il sociale oggi offre. Non si rincorre la competizione, la prestazione obbligata, si "sta dentro" la scuola sul terreno della costruzione, secondo un patrimonio valoriale fondato sul lavoro in team, la collaborazione, i patti educativi. Certamente questa finanziaria e le proposte di questo governo, come la legge delega approvata di recente al Senato, sono la negazione di tutto questo.
    Olimpia Gugino insegna a Roma in una scuola della periferia. Racconta che nella sua classe sono inseriti tre bambini disabili, due molto gravi. Si tratta sempre più di inserimenti selvaggi, l'integrazione è ben al di là da venire. Gli insegnanti di sostegno intervengono su più situazioni, superando, spesso il numero dei bambini previsto per ciascuno. Questo frammenta gli interventi educativi. E poi si parla di progetto di vita! La cosa più grave è comunque che tra gli insegnanti non sia ancora sufficientemente percepito il problema nella sua interezza, ovvero l'attacco alla scuola pubblica che avviene attraverso più fronti. L'unica arma è l'informazione, precisa, puntuale e capillare ed è quello che nella sua scuola il gruppo degli iscritti Cgil Scuola tenta di attuare.

  • 07:00

    La nostra giornata è già iniziata. Il tempo non promette bene: c’è freddo. A Roma il buio, l’umido e i mezzi di linea semivuoti danno il buongiorno. Siamo già nella sala Troisi per l’iniziativa. Gli operai preparano il palco, noi il portatile e il video proiettore. Attendiamo nella mattinata l’arrivo di alcuni pullman. Arriveranno dalla Toscana, dall’Abruzzoe dalla Campania. Già un piccolissimo problema. Sul pullman che arriva da Firenze un’emergenza: si è rotta una carrozzina di un portatore di handicap. Cercheremo di risolvere il problema poi a Roma. Ho montato e provato il video proiettore. Tutto ok!Comincio a prendere appunti. Pensavo, nel preparare questo lavoro, al significato di questa giornata. Ottima la scelta della data intanto. Nella giornata europea del disabile riflettere sulle ricadute delle ultime decisioni governative sul nostro sistema di sostegno e integrazione dei portatori di handicap è denso di significati politici ed, oserei dire, etici. La riduzione degli organici, sia dei docenti che degli ATA diminuisce la capacità di intervento della scuola su questo settore.Le persone più deboli, i più bisognosi vengono penalizzati e si rinuncia alla loro integrazione rispondendo solo ad esigenze di tipo economico finanziario. Scopro di avere molto tempo … “per riflettere”. Il cattivo tempo rallenta infatti l’arrivo dei partecipanti alla manifestazione.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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