11:00

Decrease text size Increase  text size

Antonio Valentino, dirigente scolastico, interviene su valutazione, autovalutazione di istituto, miglioramento. Il contributo è partito da alcuni dati relativi ai processi di certificazione della qualità delle scuole e alla partecipazione al Progetto Ministeriale Pilota 2. - Per interrogarsi sui loro possibili significati in primo luogo - In parte riconducibili sia alla volontà delle scuole di non volersi in ogni caso estraniare dai processi in atto, “tanto in ogni caso, prima o dopo bisogna farci i conti”, sia alla logica del “fiore all’occhiello” volto a curare l’immagine della scuola sul territorio in termini però più di forma che di sostanza. Non va però trascurata anche la volontà di superare il gap di cultura valutativa del nostro sistema scolastico. È lo sviluppo di una cultura valutativa l’obiettivo sul quale sentirci impegnati utilizzando soprattutto due strumenti:

  • una formazione rivolta non solo alla valutazione degli apprendimenti, ma anche dell’insegnamento, delle relazioni e della crescita professionale delle modalità di partecipazione della scuola come organizzazione

  • una organizzazione della scuola che sappia avvalersi di figure formate ed esperte che si facciano carico di presidiare aree strategiche del funzionamento didattico dell’Istituto e tra queste quella dell’autovalutazione e Autoanalisi di Istituto.

E qui l’analisi si intreccia con rivendicazioni da recuperare, appena se ne creino le condizioni. E in primo luogo dell’organico funzionale, dei CIS, del riconoscimento economico e di carriera per figure più o meno stabile di presidio degli aspetti strategici della vita della scuola.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI