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Paola Conti. La riforma ha già determinato alcuni danni nella scuola dell’infanzia, il compito adesso deve essere quello di ridurne il più possibile gli effetti.Gli orari non devono essere parcellizzati, le unità di apprendimento devono essere unità didatticheIl portfolio non è una invenzione recente si deve, però, evitarne una “ministerializzazione” un portaolio burocratico non serve alla ricognizione delle competenze. Il modello di portfolio deve essere elaborato dalle singole scuole: Il lavoro da fare per contrastare la riforma non è da poco, non può essere lasciato solamente agli insegnanti, occorre che anche i genitori ed i dirigenti scolastici esprimano la loro posizione di contrarietà alla riforma.

Nicoletta Zazzeri, docente di scuola dell'infanzia, parla di un’esperienza che si fa nella propria scuola da circa sei anni. Da due anni, grazie all’autonomia scolastica che
consente di farlo, non è più una sperimentazione ma è proprio un modello di scuola.Si tratta di un progetto di continuità tra scuola dell’infanzia e scuola elementare basato su un curricolo in verticale. Abbiamo pensato di studiare nuove modalità organizzative per consentire ai bambini di affrontare il passaggio ed i cambiamenti, comunque necessari in modo graduale. Lo abbiamo fatto fissando l’attenzione su: figure docenti di riferimento, tempo scuola, ambienti, formazione professionale e relazionale del team dei docenti. Il tempo scuola è stato ripensato in relazione agli altri tempi dei bambini: il tempo libero, il tempo della casa e della famiglia, il tempo delle attività extrascolastiche. Mantenendo un orario settimanale di 40 ore, abbiamo reso facoltativo Il mercoledì pomeriggio i bambini e le bambine, le cui famiglie ne fanno richiesta, frequentano i laboratori realizzati in collaborazione con l’Ente locale e con Associazioni educative e sportive (CEMEA ,Scout, tennis club…) già presenti nel territorio.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

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