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Il Prof. Frabboni inizia con un plauso agli interventi che provengono dalla
scuola reale. La Scuola Elementare italiana, in particolare il Tempo Pieno, ha raggiunto posizioni riconosciute in sede europea.Gli indicatori di Bruxelles ci classificano sempre in zona play off, nonstante le attenzioni dei nostri Ministeri non siano corrispondenti!Ricorda che la scuola a Tempo Pieno ha prodotto una scuola militante di altissima qualità, tuttora funzionante. Mentre il governo della Destra sta cercando di smantellare tutti gli elementi di qualità del sistema. A Bologna, dove l’ente locale è un vero e proprio laboratorio della Controriforma, cominciano a scarseggiare i posti ai nidi, si smantellano le scuole materne comunali e le Aule Didattiche Decentrate…

Definisce il progetto Moratti una Controriforma medioevale, mediocre dal punto di vista intellettuale, e classista. In una visione prospettica della scuola italiana, abbiamo vissuto un’Età dell’Oro, stiamo vivendo in un’Età del Bronzo (ma sarebbe ancor meglio dire di Latta) e auspica una nuova Età dell’Argento.La prima corrisponde alla stagione delle buone pratiche didattiche, identificabile con la nascita della scuola materna a nuovo indirizzzo (1969) e della scuola elementare a Tempo Pieno (1972): una scuola capace di respirare il tempo e le stagioni, di cambiarsi, migliorarsi, adattarsi alle richieste sociali e al progredire della scienza e della cultura. La seconda è l’attuale fase di stagnazione e regresso. Il Centrodestra ha voluto lavorare nel segno della discontinuità assoluta, della rottura rispetto al passato, con una furia abrogativa esemplare; si contraddistingue come l’età del rifiuto della scuola pubblica. L’Età dell’Argento speriamo inizi da domani! Intorno alla scuola si raccolgono ancora le passioni dell’impegno e della partecipazione di tanti; è un grande girotondo progressista di genitori, insegnanti e anche universitari. Punta a mantenere una scuola di alto profilo pedagogico e didattico. Ad esempio il nostro Tempo Pieno è il prodotto scolastico più esportato in Europa; dietro c’è ancora Don Milani: dare di più a chi ha di meno, garantire a tutti il diritto all’istruzione con standard formativi
elevati.Di seguito elenca i punti di qualità di un sistema come il nostro, che la scuola italiana ha costruito, il berlusconismo sta annullando e insieme si potrebbero ricostruire:

  • L’autonomia, come motore della trasformazione. Autonomia intesa come libertà per le scuole, attenzione all’utenza reale, rapporto costruttivo tra POF e programmi nazionali, essenza della vera collegialità. (oggi annullata dallo Spoil System)

  • La relazione, l’ambiente educativo, quello che abbiamo più volte definito come “lo star bene a scuola”. E’ l’attenzione al “cuore”, attraverso la quale si apprende con saperi che durano di più. E’ l’ascolto, il dialogo, la cooperazione, l’accoglienza dell’altro, la cultura della pace. (nella scuola di Moratti non ce n’è traccia)

  • L’ambiente: il patto tra Scuola e le altre agenzie intenzionalmenteeducative; il Sistema Formativo Integrato, la costruzione di Aule Didattiche Decentrate. (oggi l’unico interlocutoreè la famiglia, con ruoli impropri)

  • La disciplinarità e l’interdisciplinarità. Mentre nella nostra tradizione pedagogica sono sempre state in guerra, ad esempio nel Tempo Pieno si è fatta una straordinaria saldatura, tra un lavoro disciplinare ricco delle conoscenze riproduttivee uno metacognitivo,quello delle “teste ben fatte” di Morin. (la personalizzazione è una scatola vuota, non è la ricchezza contenuta nell’individualizzazioneche tiene insieme la persona con le discipline e le abilità trasversali)

  • La valutazione. Quella triplice: iniziale, diagnostica; poi in itinere, formativa; poi finale, sommativa. (le formule INVALSI invece considerano solo l’ultima)

Ci attende una grande sfida democratica: una scuola e una formazione che garantisca saperi per tutti.