Manifestazione nazionale a Roma e sciopero generale

  • 12:50

    Tutto il peso e la determinazione delle grandi confederazioni sindacali è a fianco delle vostre lotte e delle vostre ragioni. Inizia così Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, l'intervento conclusivo della manifestazione. Ripercorre le tappe delle numerose manifestazioni e dei numerosi scioperi dei lavoratori italiani: sono state lotte necessarie, anche se diversi comparti pubblici, come l'università e la ricerca, non hanno ancora avuto il contratto. Da parte del Governo ci viene opposta una chiusura tombale. Noi siamo qui non solo per questioni di categoria, parliamo dei problemi del paese, di uno stato che deve occuparsi di più dei più deboli e quindi di una pubblica amministrazione più efficace, del futuro del paese. Di fronte a tutto questo ci vengono presentate risorse insufficienti e la proposta di riduzione delle tasse. Ma che rapporto c'è tra i soldi dei contratti, di questi lavoratori con la riduzione delle tasse che interessa tutti. L'Europa ci dice che i nostri conti non tornano, lo stesso governo parla di manovre correttive, ma allora come faranno a tagliare le tasse? Poi accusano noi di fare scioperi elettorali. Se questa non è propaganda, allora è peggio, perché in queste condizioni abbassare le tasse significa dare soldi a chi non ne ha bisogno e tagliare le spese sociali.

    Il segretario della Cgil ricorda la politica disastrosa di questo Governo che non ha fiducia nel ruolo fondamentale dei servizi pubblici e della scuola. Se ci credesse non taglierebbe risorse, non cederebbe alle privatizzazione, non darebbe valore zero al lavoro pubblico.

    Il Governo degli annunci. Anche la convocazione dei sindacati per il 3 di giugno altro non è che propaganda elettorale, visto che - si sa - non c'è nessuna proposta. Annunci e proposte di regali a destra e a manca.

    E intanto il Ministro Moratti si stupisce della truffa dei diplomifici, come se anche questo non fosse effetto anche delle sconsiderate privatizzazioni nel campo della scuola e della formazione.

    Alle 13.10 Guglielmo Epifani chiude il suo intervento e la manifestazione dicendo che se i servizi pubblici perdono di qualità il paese torna indietro, aumenta la precarietà e l'incertezza soprattutto sui giovani. Noi invece vogliamo mandare un messaggio di fiducia.

  • 12:30

    Il Segretario della Cisl, Savino Pezzotta, esordisce ribadendo l'impegno dei sindacati confederali perché i contratti del Pubblico impiego siano rinnovati in fretta. Rivendica pertanto le risorse necessarie anche per il biennio 2004-2005 in quanto quelle stanziate risultano assolutamente insufficienti. Tra i passaggi più significativi vanno segnalati:

    • Il richiamo alla promessa di Berlusconi di diminuire le tasse; Pezzotta la ritiene inaccettabile in quanto significa taglio al sistema pubblico e al welfare (salute, scuola pubblica, ecc.).

    • La riforma delle pensioni così come proposta dal governo crea ulteriori disfunzioni e non affronta i problemi dei lavoratori nel loro insieme e dei giovani in particolare.

    • Il lavoro pubblico non può essere considerato in ogni caso un costo improduttivo. I servizi pubblici sono del tutto assenti dalle politiche del governo.

    Tra i richiami più insistenti quello sulla riforma della scuola e dell'università. A tal proposito afferma che le riforme proposte sono inaccettabili per il sindacato e sono anche inadeguate per i bisogni del Paese. E' inaccettabile inoltre la scelta del governo di voler eliminare le RSU dalle scuole perché questo rappresenterebbe un impoverimento della democrazia. Sottolinea inoltre l'importanza della ricerca e dell'innovazione per un Paese che voglia superare la fase di declino che sta vivendo. Rivendica pertanto più ricerca, più innovazione, più scuola pubblica aperta alla dimensione europea e allo sviluppo economico e sociale del paese. Conclude con un richiamo alla pace e alla necessità di una politica in proposito che risparmi lutti alle famiglie e garantisca un futuro più sereno ai paesi lacerati dalla guerra. Sul fronte nazionale ribadisce la necessità di maggiori investimenti sul pubblico, per rilanciare la qualità dei servizi e recuperare efficienza e benessere per i cittadini e soprattutto delle fasce più deboli. Ha concluso ricordando al Governo che il potenziale di lotta del sindacato è inesauribile.

  • 12:15

    Il leader della Uil Luigi Angeletti incomincia il suo discorso ricordando che il rinnovo del contratto è un diritto e non una concessione. E lo è tanto più perché in questo paese non tutti i cittadini sono uguali dal momento che nelle recenti vicissitudini economiche vi è stato un 5% già ricco che si è ancor più arricchito e gli altri che si sono impoveriti.

    Il Governo, ha detto, vuole ridurre le tasse riducendo le retribuzioni dei dipendenti pubblici, ma il sindacato non lo permetterà. Il Governo sostiene di voler dare una scossa all’ec
    onomia per aumentare i consumi. Ma i consumatori sono i lavoratori ed è a loro che bisogna dare i soldi per aumentare i consumi, è a loro che bisogna rinnovare i contratti, è a loro che bisogna ridurre le tasse.

    Bisogna retribuire i lavoratori della sanità perché sono loro che la fanno funzionare, bisogna investire nella ricerca e nella scuola perché sono due strumenti decisivi per avere una società migliore. Al contrario la politica di questo Governo considera i salari pubblici solo come costi. Questa politica non ha un futuro. Questa politica genera un paese più piccino e più povero.

  • 12:00

    Da Piazza dell'Esquilino, Anna. Il corteo sfila da più di un'ora. C'è un nutrito gruppo della Cgil Scuola su cui campeggia uno striscione: "Difendiamo la scuola dalle tre I: Ineguaglianza, Impoverimento, Individualismo". Seguono altri striscioni dei lavoratori atipici:"Il lavoro non è una merce". Su uno striscione dell'Istat si legge: "La pazienza è scaduta, contratto subito" e ancora "Il miracolo italiano: arrivare a fine mese". La Cgil di Potenza ha fatto una ruota della... sfortuna: dovunque si fermi va male ai lavoratori e ai servizi pubblici. Mentre il corteo sta per finire si anima improvvisamente dei suoni della banda Scacciaguai di Salerno. Intanto ci telefonano i colleghi da Piazza S. Giovanni che è già piena. E adesso andiamo ad ascoltare il comizio. Interviene Carlo Podda Segretario generale della Cgil Funzione Pubblica (numerosissima la rappresentanza da tutt'Italia dei lavoratori pubblici). I temi che affronta sono quelli delle categorie che hanno promosso la manifestazione e lo sciopero: il diritto al contratto, la difesa della contrattazione e la difesa della qualità del servizio pubblico

  • 11:45

    Chiama Ivo. Mi trovo in fondo al corteo. Sono ancora in Piazza della Repubblica. Proprio adesso si muove l'ultimo striscione, è quello dell'Agenzia del Territorio di Napoli i cui lavoratori a tempo determinato lottano per la stabilizzazione nei ruoli dell'Agenzia del
    territorio. E' una manifestazione imponente. In questo momento stanno arrivando altri pullman che scaricano ancora dei manifestanti i quali di corsa cercano di raggiungere la coda del corteo. Si parla anche di pullman bloccati nel traffico. Finalmente i vigili stanno dando l'OK per la ripresa del traffico in Piazza della Repubblica.

  • 11:20

    Pino. Incontriamo Leo dipendente degli EELL di Milano. Ci dice che “è una vergogna che a fronte di una richiesta dell’ 8% il Governo preveda una aumento solo del 3,6 % . Noi
    dobbiamo insistere sull’ 8% tutto e subito perché questo significherebbe una inversione di tendenza rispetto a uno spostamento della ricchezza che in questi anni si è allontanato dai redditi dei lavoro dipendente. Il Governo se lo deve scordare di pagare la riduzione delle tasse con i contratti dei lavoratori. Sappiamo che per questo si è fermato al 3,6%: lo hanno detto chiaramente Maroni e Tremonti”.
    Mentre una banda musicale campana guidata da un “pazzariello” e accompagnata da ragazze in costume suona canzoni napoletane, incontriamo Corrado lavoratore della Sanità di Velletri, iscritto alla Cisl. Gli chiediamo quali sono i problemi e lui ci dice che sono centomila, che c’è una grossa disfunzione nella sua ASL, dovuta anche al continuo ricambio dei Direttori generali. Dice che anche dal punto di vista delle trattative è sempre un continuo ricominciare: non si riesce ad avere un tavolo di trattativa seria in una ASL che è molto complessa perché copre 500mila abitanti.
    Sullo sciopero di oggi ci dice che doveva essere più pubblicizzato, ma che non ci si poteva aspettare questo dai mass media che sono tutti in mano al Governo.

  • 11:00

    E' la volta di Anna. Il corteo svolta per via Cavour. Il colpo d'occhio da Piazza dell'Esquilino è molto bello, colpisce la macchia di colore che dà allegria tra lo sventolio delle bandiere delle organizzazioni sindacali e dei grandi palloni della FLC. Apre il corteo lo striscione di
    Cgil-Cisl-Uil pubblico Impiego, scuola, università, ricerca con la parola d'ordine: "Rinnovare i contratti, difendere le pensioni, valorizzare il sistema pubblico". Per la prima volta in una manifestazione le bandiere della Funzione pubblica si mescolano con quelle della scuola. Le parole più ricorrenti negli slogano sono: "diritti, equità, No ai tagli allo stato sociale, contratti". Non poteva mancare la pace. Il corteo sta sfilando da oltre mezz'ora e stanno ancora arrivando dei gruppi con le loro bandiere e i loro striscioni. Oltre ai colori è un tripudio di fischietti e campanacci e una babele di musiche da De Gregori a De André; da Bob Marley alla musica andina. E poi gruppi folcloristici, balli e un Berlusconi sui trampoli. Su un bellissimo striscione campeggia in molte lingue la scritta "Più educazione per tutti"

  • 10:20

    Chiama Ivo. Il quadrato di avvio del corteo protetto dal servizio d'ordine dei sindacati si è ormai composto. I vari segretari generali sono arrivati. Si compie il solito rito delle interviste. Cerco di avvicinarmi ad Epifani: impossibile! Un nugolo di giornalisti e cameramen lo circonda. Desisto. Mica sono un giornalista. Il corteo finalmente si muove.

  • 09:20

    Mentre la manifestazione sta preparandosi a partire sentiamo un po' di opinioni prese qua e la raccolte da Pino.

    Rodolfo, vigile del fuoco di Asti, ci dice che il vecchio contratto non è ancora stato ultimato; l'ultimo aumento che hanno avuto era ancora in lire e sarebbe ora si fare il nuovo contratto perché il vecchio è già scaduto da sei mesi. Gli chiediamo notizie sul Disegno di Legge che "militarizza" la categoria e ci racconta: "non è una vera e propria militarizzazione ma si entra comunque nel comparto sicurezza, perciò saremo equiparati a polizia e carabinieri, ma solo nella parte normativa e non in quella economica. In altre parole non ci daranno gli stessi soldi che daranno alla polizia ma ci toglieranno le RSU". Il Disegno di legge è già passato alla Camera "ma andrebbe fermato".

    Girando per la Piazza incontriamo Brizio, Sindacalista della Cgil Scuola di Lecce che ci racconta che ha finito ieri sera alle 10.00 di fare consulenza ai precari che stanno facendo le domande per la graduatoria e poi è partito. Lamenta che quest'anno le graduatorie siano complicatissime: "Per noi sindacalisti, figuriamoci per gli aspiranti. La tabella è terribilmente incasinata. E molte aspettative andranno deluse: da noi i tagli sono tanti, soprattutto sul sostegno mentre abbiamo corsi universitari di specializzazione che sfornano in continuazione nuovi specializzati".

    Incontriamo anche Umberto, lavoratore della Sanità di Venezia iscritto alla Uil che gira con un camice bianco su cui a pennarello ha scritto frasi: "In difesa della vita e in polemica con la guerra": "Sono arrabbiato per l'entrata in guerra dell'Italia. Questo governo ha violato l'art.1 e l'art.11 della Costituzione. Ci deve essere uno scossone. Io ho fatto servizio militare nei lagunari, ma ho sempre pensato che servisse per difendere la patria non per andare a fare la guerra ad un altro popolo! In Iraq c'è una vera e propria guerra di popolo contro l'invasione. Bisogna che si sappia chi ci ha portato in questo guaio: come per l'Aids, se li conosci li eviti"

    Vincenza, semiprecaria dell'Università di Roma, che si è riscritta alla Cgil dopo che in passato aveva restituito la tessera. Ci dice che è molto importante quello che sta accadendo, ma che secondo lei il Sindacato fa un po' fatica ad adattarsi alla nuova situazione perché era troppo abituato a pratiche concertative anche nell'Università. Secondo lei occorre una svolta più radicale.

  • 09:00

    Il colpo d'occhio della piazza è fantastico! Il cielo splendido di questa giornata viene interrotto dai mille colori dei palloni e delle bandiere. Sono in testa al corteo. Ho di fronte lo spiegamento delle forze dell'ordine mentre alle mie spalle comincia a formarsi il corteo. Siamo ancora in attesa dell'arrivo dei segretari generali.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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