Manifestazione nazionale a Roma
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10:25
Sono in testa al corteo che ormai si è mosso e ha già attraversato tutta Via Petroselli. Abbiamo raggiunto via del Teatro di Marcello; in coda al corteo continua ad arrivare gente e ancora non accenna a muoversi là in fondo! Il successo della manifestazione è ormai evidente a tutti: 50, 60, 70mila, è difficile dire quanti sono. Di certo è un corteo coloratissimo, partecipatissimo e molto rumoroso. Qua e là si odono squilli di tromba, mentre in coda al corteo è la musica degli studenti a farsi sentire. Non si contano più gli striscioni, di certo tutta l'Italia è presente. L'impressione è di grande determinazione ma anche di grande serenità. E' chiaro come il freddo e la pioggia non abbiano spaventato nessuno.
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09:45
Il corteo, con largo anticipo, comincia a muoversi a causa della pressione dei tantissimi manifestanti sulla piazza. Lo striscione iniziale recita: " Per il contratto, un piano di investimenti, una scuola pubblica di qualità"; è sorretto da circa 20 persone, che rappresentano i tre sindacati che hanno organizzato questa grande manifestazione: FLC Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola.
Lo spettacolo è gradevolissimo: una marea di colori si intravede dietro lo striscione iniziale, palloni di tutti i colori, il rosso delle bandiere della FLC, l'azzurro della Uil e il verde - bianco della Cisl rompono il grigio del cielo di questa giornata.
I segretari generali Panini, Scrima e Di Menna si trovano già dietro lo striscione; tantissimi i segretari confederali, a sottolineare l'impoirtanza che il sindacato dà al valore della scuola in Italia.
Il corteo muove i primi passi in Via Petroselli.
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09:40
Piazza Bocca della Verità è ormai stracolma: le ultime delegazioni dalla Sicilia sono arrivate in questo momento. Riceviamo una chiamata da alcuni pullman sull'autostrada: dalla Calabria hanno trovato delle difficoltà e stanno entrando a Roma in questo momento.
Il corteo che si sta formando è completamente sovrastato dalle centinaia di palloni colorati della FLC Cgil. La musica è assordante e gli studenti, che sono numerosissimi, si accalcano dietro il camion che la trasmette. Il corteo ancora non è partito.
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09:20
Chiama Pino:
Laurentina, il punto di ritrovo ufficiale dei pullman, è ormai al completo: i nuovi arrivati vengono deviati verso un altro parcheggio.
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08:45
A Laurentina stanno arrivando in continuazione pullman, sono già ben 48! Ne adocchiamo uno, mi sembra uno dei pullman provenienti dal Veneto, più precisamente da Vicenza. Aspettiamo qui l'arrivo degli altri partecipanti che si muovono sulle quattro ruote.
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08:15
Ci richiamano ancora dalla stazione Ostiense: il treno dei siciliani, con un bel po' di ritardo, è finalmente arrivato. Altri 400 manifestanti, 200 da Palermo e 200 da Siracusa sono scesi invadendo la stazione.
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07:45
Ci arrivano notizie dalla stazione Ostiense: è arrivato il treno da Torino. I 400 manifestanti che lo popolavano hanno viaggiato tutta la notte per arrivare in tempo a Roma.
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07:40
Il treno dalla Sicilia ancora non si vede. Purtroppo non possiamo più aspettarli. Andiamo anche noi a piazza Bocca della Verità, intirizziti da un freddo cane. I nostri palloni colorati sono già pronti e le prime delegazioni cominciano a ritirare i propri. Gli accenti si incrociano, milanese e napoletano si mischiano e si confondono.
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07:00
Siamo di nuovo soli. I lombardi si sono avviati verso piazza Bocca della Verità. I piemontesi e i siciliani ancora non sono arrivati. Facciamo un po' il punto della situazione: la partecipazione ci sembra alta, sono previsti 15 pullman dalla Puglia, 30 dalla Toscana, 25 dall'Emilia, 10 dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto, 20 ancora dalla Lombardia, 8 dalla Basilicata, 10 dalla Calabria, 18 dalla Campania, 5 dalla Liguria, 10 dall'Umbria, 12 dalle Marche, 8 dall'Abruzzo, 5 dal Molise; in forse anche 300 manifestanti dalla Sardegna. Forse alcune delegazioni dovrebbero arrivare anche da Trento, Bolzano e Aosta.
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06:30
I miracoli italiani: il treno speciale da Milano arriva con quasi 30 minuti di anticipo. Facce assonnate ci chiedono dai finestrini dove fossero. Increduli e assonnati si rendono conto di essere già arrivati e corrono a svegliare i compagni che continuavano a dormire. Beh! Almeno si capisce che hanno fatto un buon viaggio.