Manifestazione Nazionale per la Scuola Secondaria Superiore - Roma
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10:40
Interviene Silvano Guidi, docente dell’ Istituto Professionale di Quarto Oggiaro in Milano, apre il ciclo degli interventi ricordando la storia dell’istruzione professionale, nata come appendice all’industria ma poi sviluppatasi come scuola a pieno titolo, rivolta ai settori più deboli economicamente e socialmente, un ruolo rinnovato oggi di fronte ai fenomeni dell’immigrazione. Ebbene: la politica governativa porta allo smantellamento di questo settore, alla collocazione in un ambito minore, fino alla perdita possibile di 40.000 cattedre. La difesa degli istituti professionali significa perciò la difesa di una società più giusta nella quale il diritto alla cultura sia un diritto di tutti.
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10:35
Durante l'intervento introduttivo la gente ha continuato ad arrivare riempiendo tutta la platea ed anche la galleria del cinema.
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10:15
Maria Brigida, Segretaria Nazionale della FLC Cgil.
Questo è il primo dei poteri forti, come è stato affermato di recente dal Presidente del Consiglio.
E noi vogliamo far vivere tutta, questa affermazione. La scuola superiore è una scuola di frontiera, strattonata, bistrattata, ma non è una scuola silente. Ne sono prova i documenti dei collegi dei docenti, le occupazioni spontanee delle scuole, i tanti incontri ai quali partecipano i lavoratori ma anche la società civile che vuole partecipare, protestare, lottare.
Noi abbiamo deciso di organizzare questa manifestazione proprio per far parlare le scuole.
L’avevamo chiesto al Ministro, lei ha solo concesso l’apertura di uno spazio su internet, non sappiamo se e chi sia intervenuto.
Non ci risulta sia stata insediata nessuna commissione, se c’è non sappiamo chi vi partecipa. Non sappiamo chi ci ha lavorato, chi è l’artefice delle proposte.
La crisi di governo aggrava questa situazione di incertezza. Addirittura, nonostante la crisi, il Ministro è riuscita a farsi dare il via libera dai partiti della coalizione di centro destra.
Per noi il metodo è sostanza, l’abbiamo detto con la nostra proposta programmatica: l’ascolto, la partecipazione e poi la proposta. Con un progetto che non è condiviso da chi lo deve tradurre in pratica quotidiana, qualsiasi progetto non può funzionare.
Anche coloro che non potranno intervenire oggi, continueranno ad avere il nostro ascolto, avranno il loro spazio in altre nostre sedi. Sarà uno spazio aperto, vogliamo proseguire il confronto.
Costoro si fanno beffe della Costituzione, riducono la qualità, fanno arretrare la promozione sociale. La sostituzione dell’obbligo scolastico con il diritto dovere ne è la prova più evidente.
Tutti i testi fin qui prodotti dal MIUR sono all’insegna della genericità e del pressapochismo.
Si divide, si attacca il sistema nazionale d’istruzione, si riducono gli organici, non si da valore alla conoscenza.
Purtroppo si potrà sapere solo fra qualche anno il lavoro prodotto con gli alunni, come avrà inciso sulla loro crescita. E' questo il bello della nostra professione ma anche la nostra preoccupazione per quello che potrà essere fra qualche anno proseguendo con questa demolizione del sistema nazionale d’istruzione.
Per questo abbiamo costruito la nostra proposta programmatica, l’abbiamo discussa, condivisa e proposta al Paese, a chi si propone di andare al governo, a chi ci è appena andato nelle regioni.
Noi diciamo no ad una scuola che separa, che divide, diciamo si ad una scuola che unisce, ad una scuola con l’obbligo scolastico a 18 anni per garantire sviluppo e crescita sociale.
Bisogna garantire risorse e un progetto complessivo pensando al futuro, pensando ai bambini, ai ragazzi di oggi e a quelli di domani.
Questo noi proponiamo a chi vuole governare, nel paese e nelle regioni.
La scuola non può essere un tema residuale di qualsiasi politica di governo, se si vuole puntare allo sviluppo.
Per questo la legislazione Moratti non può essere corretta, va abrogata.
Il sistema d’istruzione deve essere nazionale ma le regioni hanno un ruolo importante: per il diritto allo studio, spetta loro programmare, spetta contribuire alla nascita di un vero sistema nazionale della formazione professionale, nella distinzione dei ruoli e delle competenze.
La parola ora a voi, vi ascoltiamo con molto interesse. La democrazia si nutre di partecipazione.
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10:10
Prende la parola Luisella De Filippi, Segretaria Nazionale della FLC Cgil, che presiederà i lavori della giornata.
Ringrazia tutti i presenti, comunica che alcuni rappresentanti delle Istituzioni regionali, invitati ad intervenire, si scusano di non poter essere presenti per la fase di costruzione delle giunte. Alcuni di loro hanno inviato messaggi di saluto e condivisione.La parola passa a Maria Brigida per la sua relazione introduttiva.
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10:00
La contrarietà alle politiche scolastiche del governo sempre più diffusa nelle aule è arrivata a investire la scuola secondaria superiore oggi nell’occhio del ciclone di fronte alle bozze di decreto che il Miur sta facendo uscire. Di qui la scelta della FLC Cgil di trasformare il dissenso in protesta di fronte a una legge ingiusta e retrograda che separa gli alunni più bravi dai meno bravi e quelli più ricchi da quelli più poveri, con conseguenze sulla società, sui giovani e anche sui lavoratori della scuola. Ed ecco che questa mattina numerosi delegati di questa organizzazione si sono dati convegno al cinema Capranica di Roma, a due passi da Montecitorio.