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Laura Restuccia, ricercatrice dell’Università di Palermo e componente del CUN prende la parola, ringraziando gli organizzatori per l’opportunità datale oggi di offrire il suo impegno e di suo lavoro di neo eletta al CUN, in particolare per ciò che potrà fare nella direzione delle pari opportunità. Soprattutto per modificare il modello culturale della discriminazione, che pur non essendo formalmente presente nella organizzazione della Università, nei fatti permane come retaggio. Infatti le percentuali di donne che occupano posti manageriali sono nel nostro paese nettamente inferiori a quelle di altri paesi europei. Le ragioni di ciò, ampiamente esplorate nel corso degli interventi della mattina, fanno si che ci sia un blocco reale verso lo sviluppo delle carriere delle donne, anche nell’ambito universitario. A tal proposito, cita un accordo sottoscritto dalla CRUI per le pari opportunità, che non ha sortito grandi effetti, e l’esempio stesso del CUN, dove su 58 consiglieri soltanto 9 sono donne, e nessuna impegnata in posti apicali delle professioni di cui sono rappresentanti. Le consigliere hanno prodotto un documento nel quali richiedono di essere investite di responsabilità e di esercitare ruoli rappresentativi – accolto dal Presidente del CUN – ma Restuccia esprime il timore che ciò non sia poi reso possibile dagli stessi numeri. Manifesta comunque l’impegno nel CUN, il cui ruolo è propositivo, oltre che consultivo, per sviluppare iniziative nella direzione delle pari opportunità, della formazione degli insegnanti, della offerta di servizi – ricorda l’asilo istituito presso l’ateneo palermitano – ma anche nell’indirizzare la formazione delle donne verso quelle carriere tradizionalmente “maschili” e che anche oggi non molto partecipate dalle donne. Rinnova la propria disponibilità a farsi portatrice delle istanze femminili in seno al CUN, chiedendo il sostegno ed il contributo di tutti, nella direzione della attuazione degli impegni per le pari opportunità.